Rendering del progetto per la stazione Pigneto e il vallo ferroviario
Anche la seconda gara di Ferrovie per la realizzazione della stazione Pigneto è andata deserta.
Come riportato ieri da RomaToday, nessuna offerta è arrivata in risposta all’avviso pubblicato un mese fa, il secondo dopo un primo flop di metà settembre.
Ora davvero l’obiettivo di un taglio del nastro per il Giubileo diventa una chimera.
Difficile, se non impossibile, riuscire a chiudere il cantiere per il nodo di scambio tra ferrovie regionali (fl1 e fl3, fl4 e fl6) e metro C in tempo per l’arrivo dei pellegrini in città.
Il Campidoglio sta perdendo la pazienza e il V municipio chiede a gran voce il ripristino della viabilità precedente al 2020.
Per i residenti, ostaggio di un traffico infernale da tre anni, percorrere 800 metri in 40 minuti sta diventando insostenibile.
Gelo con Ferrovie
“Abbiamo chiesto un immediato incontro ai vertici di Ferrovie dello Stato per capire i motivi dei ritardi” dichiarano gli assessori a Mobilità e Urbanistica, Eugenio Patanè e Maurizio Veloccia.
“Il Giubileo inizia tra poco più di un anno“.
Già, e ci sarebbero ritardi anche nella realizzazione di altri nodi strategici, vedi Divino Amore, Massimina, e il raddoppio della Vigna Clara-Valle Aurelia.
“Purtroppo allo stato attuale tutti gli obiettivi che erano stati concordati con Ferrovie dello Stato, da realizzare prima del Giubileo, sembrano disattesi“.
La ragione del doppio flop?
“È molto probabile che siano stati i tempi di consegna eccessivamente ridotti a far desistere le imprese dal partecipare alla gara” commenta il consigliere di Azione in Campidoglio Francesco Carpano, più volte intervenuto per suggerire modifiche e migliorie al progetto.
“Mi auguro che nella prossima gara vengano previsti tempi congrui“.
Già, perché entrambe le volte la stazione appaltante ha optato per una procedura ristretta: gli operatori economici qualificati potevano presentare offerte solo previo lettera di invito.
Una scorciatoia (l’iter è più rapido rispetto a quella aperta ordinaria) che però con ogni probabilità non ha pagato.
Un caos che è arrivato anche in Regione Lazio.
“Si è purtroppo avverato ciò che avevo denunciato in un’interrogazione all’assessore Fabrizio Ghera.
Il progetto era insufficiente fin dall’inizio, un progetto a metà che prevedeva due fasi e tempi troppo stretti“, dichiara il consigliere, responsabile welfare della Segreteria nazionale di Azione, Alessio D’Amato.
“Ora si spieghi alla città che cosa si intende fare e in che tempi“.
Un passo indietro sulla viabilità
E se il nervosismo dilaga in Campidoglio, dicevamo, gli umori sono ancora peggiori in V municipio.
“Adesso sono necessari interventi correttivi per alleviare le ricadute, in tutti questi anni, sui cittadini e le cittadine del quartiere.
Alla luce dell’ennesimo forfait, abbiamo rinnovato la richiesta di incontro all’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè affinché si creino le condizioni, in tempi rapidi, per il ripristino della viabilità ante gennaio 2020” tuonano il presidente del V parlamentino Mauro Caliste e l’assessora alla Mobilità Maura Lostia.
“Come ribadito in più occasioni, quella scelta fu illogica rispetto alle tempistiche legate alle opere propedeutiche alla realizzazione dell’interscambio con la metro C e il collegamento con le linee ferroviarie FL 1 e FL3“.
Una viabilità infernale, con il cambio di più sensi di marcia, quella sopportata dai residenti del quadrante oramai da tre anni, a fronte di un cantiere lumaca che, nello stesso lasso di tempo, è riuscito solo o quasi a ispezionare i sottoservizi.
Negli anni sono seguite richieste dal municipio al Comune, petizioni on line dei cittadini, proteste.
Il nuovo schema di viabilità al Pigneto partito a gennaio 2020
Ad appoggiare la richiesta di tornare indietro alla precedente disciplina di traffico ci sono anche i consiglieri capitolini Pd Valeria Baglio, capogruppo, Giovanni Zannola, presidente della commissione Mobilità, e Giammarco Palmieri, presidente della commissione Ambiente.
“Sosteniamo la richiesta di ripristinare la viabilità precedente l’avvio delle opere.
Lavoreremo in questa direzione, per dare ai cittadini e a tutta l’area l’opportunità di tornare a condizioni normali di mobilità“.
Un’opzione che però ha il sapore amaro della resa.
È vero che il cantiere è in evidente ritardo, ma tornare allo schema di traffico precedente consentirà comunque di metterlo in piedi?
Se sì, come?
“La seconda gara per la nuova fermata ferroviaria del Pigneto è andata deserta.
Un fatto, dopo anni di attesa, non sopportabile per un’opera considerata strategica per la città, ancora di più in vista dei grandi eventi che la Capitale sarà chiamata ad affrontare” commentano anche l’assessore al Verde pubblico Edoardo Annucci e i consiglieri municipali del gruppo Roma Futura Filippo Riniolo ed Eva Vittoria Cammerino.
Su tutte le furie anche gli esponenti della sezione Pd del Pigneto.
“Per percorrere 800 metri ci vogliono fino a 40 minuti e il traffico che si genera emette polveri sottili che rendono irrespirabile l’aria” denunciano.
“Dal 30 gennaio 2020 questo quadrante è vittima dell’inefficienza di chi dovrebbe effettuare i lavori del cosiddetto vallo ferroviario del Pigneto.
Ora basta. I cittadini della zona pretendono la tutela della salute ed il diritto alla mobilità“.
(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 10 novembre 2023 sul sito online “Roma Today”)