Preoccupano le condizioni delle risorse idriche nel Lazio.
A lanciare l’allarme, che non riguarda solo la nostra regione, ma anche il resto dell’Italia, è Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi).
La situazione nel Lazio
Per quanto riguarda, in particolare, Roma e il Lazio la portata del fiume Tevere è ora di soli 75,50 mc/s (megaciclo al secondo), sotto media di circa il 39%.
Livelli stabili, invece, per Aniene e Fiora nella Tuscia, mentre il Velino è in crescita nell’Alta Sabina.
Continua, inoltre, la crisi dei laghi romani con il livello del bacino di Nemi, che scende di ulteriori 3 centimetri.
Il caldo torrido di questi giorni favorisce anche il proliferare di incendi distruttivi, che nelle ultime settimane si sono purtroppo intensificati.
Basti pensare al caso di Monte Mario.
Secondo l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), nei primi 8 mesi di quest’anno, le fiamme hanno attaccato il 18% dei boschi italiani per una superficie pari a ben 40 chilometri quadrati.
Allarme siccità nel Lazio
A inizio agosto, l’Anbi aveva lanciato un allarme proprio per quanto riguardava la provincia di Roma.
L’apporto idrico che gli affluenti del Tevere garantiscono al principale fiume della Capitale, risente inevitabilmente dell’assenza di precipitazioni.
Le loro portate sono fortemente sotto la media e quella del Peschiera è inferiore anche rispetto alle siccitose estati dello scorso decennio.
Secondo l’Anbi “sulla provincia di Roma il bilancio nell’anno idrologico è il peggiore da un quarto di secolo”.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 19 agosto 2024 sul sito online “Roma Today”)