Un incontro tra ambulanti e l’assessora Lucarelli – foto d’archivio
Dopo gli annunci estivi, venerdì 20 settembre è stato ufficialmente presentato un ricorso al Tar del Lazio contro il bando con il quale il Comune di Roma metterà a gara 18.000 concessioni di suolo pubblico.
Una gara della quale l’Ana Ugl, sindacato che rappresenta gli ambulanti del commercio, non vuole proprio sentire parlare.
Roma Capitale “sfiderà” il Governo, agendo in maniera diversa rispetto a quanto previsto dal Ddl concorrenza.
I rappresentanti dei lavoratori, invece, vorrebbero che la Capitale seguisse le direttive nazionali, rinnovando le concessioni fino al 31 dicembre 2032
Il bando del commercio
Anche se ha suscitato meno polemiche rispetto, ad esempio, di quello per i taxi, il Campidoglio punta molto sul bando per il riordino delle concessioni.
Finora, infatti, quello del commercio ambulante è stato un settore gestito soprattutto a colpi di proroghe.
Il Comune di Roma, al contrario di quanto stabilito dal Governo, vuole mettere a gara ed assegnare le 18.000 concessioni entro la fine del 2025.
I Municipi, dopo aver preparato un loro “piano del commercio”, stanno rimettendo a bando alcune postazioni, seppur in attesa del nuovo bando di Roma Capitale.
Un lavoro sul quale l’assessora alle Attività produttive di Roma, Monica Lucarelli, ha puntato molto.
Alcuni posteggi, quindi, spariranno.
Gli ambulanti temono di doversi spostare da zone dove, ormai, hanno una loro clientela.
Altri ancora temono di non avere i requisiti mentre, altri ancora, dovranno mettere mano al portafogli e cambiare look alle loro postazioni se vogliono avere una concessione.
Nonostante il Comune abbia promesso un aiuto alla categoria, prevedendo sportelli informativi dedicati e punteggi per l’anzianità, i sindacati non ci stanno e vogliono che la situazione rimanga congelata per almeno 8 anni.
Ricorso al Tar
Così, dopo gli annunci estivi, l’Ana Ugl, tramite gli avvocati Stefano Tarullo e Pierluigi Avallone, ha presentato ricorso per l’annullamento della memoria di Giunta e delle determine dirigenziali di tutti i municipi di Roma con le quali sono state messe a bando le 18.000 concessioni, riconducibili a 12.000 licenze, di cui sono titolari gli ambulanti nei mercati giornalieri e saltuari, nelle rotazioni, nei posteggi isolati e nelle fiere che si svolgono nella Capitale.
Parliamo di un ricorso di 31 pagine che ruota, principalmente, attorno all’interpretazione della Bolkestein, la direttiva europea delle concessioni commerciarli.
Secondo i ricorrenti, il Campidoglio non avrebbe mai dimostrato “la scarsità delle risorse”, quindi dei posteggi pubblici per il commercio.
Una questione molto nota per quanto concerne il rinnovo delle concessioni dei balneari che sostengono, da parte, loro che in Italia ci siano ancora chilometri e chilometri di coste libere da stabilimenti.
“In Italia – sottolinea il sindacato – hanno chiuso oltre 35.000 attività negli ultimi 5 anni, di cui circa 4.000 nella Regione Lazio”.
Un fenomeno che “ha provocato l’abbandono, e quindi la disponibilità, di circa 200.000 posteggi nei mercati, fiere, isolati e nelle rotazioni in Italia”.
Per i rappresentanti dei lavoratori, inoltre, verrebbero violati i “principi fondamentali della Costituzione italiana che tutelano il diritto al lavoro, le politiche sociali e la dignità umana” spiegano ancora i sindacalisti che hanno ringraziato “tutti gli ambulanti di Roma che hanno consentito la presentazione del ricorso con il loro contribuito volontario.
È una di grande risposta e dimostrazione di compattezza e senso di responsabilità degli ambulanti di Roma che il Comune, le municipalità e le forze politiche tutte non dovrebbero ignorare perché è in gioco il futuro di migliaia di ambulanti e delle loro famiglie”.
(Articolo di Matteo Torrioli, pubblicato con questo titolo il 23 settembre 2024 sul sito online “Roma Today”)