Ai blog ormai storici come “Cartellopoli” e “Basta Cartelloni” ed al sito del Circolo Territoriale di Roma di VAS da me curato, che fra le materie trattate si occupa in modo particolare ed approfondito anche del mondo della pubblicità esterna di Roma, dai primi del mese di novembre si è aggiunto un quarto blog che è stato chiamato “Esterniamo”.
Almeno ai miei occhi non appare affatto causale la nascita di questo nuovo blog in coincidenza con l’avvio dell’iter amministrativo di approvazione del PRIP, inaugurato dal Presidente della Commissione Commercio Orlando Corsetti con una seduta partecipata che si è svolta il precedente 22 ottobre nella sala riunioni al 2° piano di via della Greca n. 5.
Alla voce “chi siamo” del menu del sito htpp://www.esterniamo.it non viene fatto sapere il nome ed il cognome di chi sia il responsabile del blog assieme al suo staff: viene semplicemente spiegato che si tratta di “una iniziativa di comunicazione che pone l’attenzione sulle tematiche di decoro e arredo urbano, con un occhio particolare ai sistemi di pubblicità esterna presenti nel nostro Paese” e che “nasce soprattutto con l’intento di ascoltare tutti coloro che per senso civico, interesse personale o passione per queste tematiche, vogliono dare il proprio contributo per aumentare la sinergia tra territorio ed economia.”
Più avanti è precisato anche che “l’iniziativa, svolta in collaborazione con A.I.P.E. (Associazione di Imprese di Pubblicità Esterna), nasce soprattutto con l’intento di ascoltare tutti coloro che per senso civico, interesse personale o passione per queste tematiche, vogliono dare il proprio contributo per aumentare la sinergia tra territorio ed economia.”
Come si dimostrerà più avanti con tanto di immagini, la “collaborazione” è arrivata al punto di consentire una pubblicità gratuita su diversi impianti pubblicitari messi a disposizione da ditte rappresentate dall’A.I.P.E.
Viene alla fine messa in evidenza quasi come uno slogan la seguente affermazione: “Esterniamo non è polemica selvaggia. Esterniamo è notizia”.
Sempre come si dirà più avanti, sul blog sono stati pubblicati alcuni articoli dal tono oggettivamente polemico, ma non selvaggio, a cui si pretende però di dare la veste di “notizia” che tale può essere considerata solo nel senso della paternità di chi l’ha voluta dare in modo anonimo, visto che le informazioni fornite nei diversi articoli non appaiono nemmeno del tutto corrette, perché omettono se non altro di dare quelle dovute informazioni che ridimensionerebbero le presunte “verità” sostenute nei post del sito.
Della sua nascita, avvenuta il 7 novembre scorso, è stata data notizia contestualmente su alcuni mass media e su Twitter, dove Francesco De Micheli, che si continua a qualificare ancora come “il più giovane consigliere comunale di Roma Capitale e delegato alle Politiche Agricole” della passata consiliatura, il 13 dicembre scorso ha scritto dapprima “Fermate la Leonori” e poi che “la Leonori vuole punire modificando la 116 anche gli imprenditori pubblicitari romani onesti “.
Francesco De Micheli
Il successivo 11 novembre è avvenuta l’iscrizione a Facebook dove è stata data la seguente informazione: ”Esterniamo è un blog che racconta, con occhio critico, cosa succede nel mondo della pubblicità esterna a Roma (e non solo) ”.
Per darsi una maggiore visibilità in vista delle festività natalizie l’8 novembre scorso è stato lanciato un contest (concorso) on line promosso con una campagna di affissioni pubbliche su Roma da donare gratuitamente a un ente no-profit, al fine di sostenere una raccolta fondi: “saranno infatti proprio i cittadini e gli utenti, inviando la loro preferenza all’indirizzo e-mail esterniamo@gmail.com entro il prossimo 11 dicembre, a decidere quale ente o associazione benefica avrà la possibilità di dare visibilità alla sua attività sfruttando le affissioni pubblicitarie outdoor”.
L’iniziativa, lanciata dal blog e dai social network a esso associati (Twitter: @Esterniamo, Facebook: Esterniamo), nonché reclamizzata il 4 dicembre scorso anche sul sito www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/…, è stata affiancata da una campagna di affissioni in giro per la città.
Alla data dell’11 dicembre 2013 è risultata vincitrice Peter Pan Onlus, l’associazione romana che offre sostegno e aiuto concreto alle famiglie dei bambini malati di cancro e che dal 16 dicembre circa e per tutte le feste natalizie si vedrà pubblicizzata in giro per la città di Roma la sua campagna.
Contestualmente al suddetto contest on line, assieme al resto del mondo della pubblicità esterna romana è stato deciso coralmente di dire “no” alla violenza di genere: in occasione del 25 novembre, Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, le principali imprese operanti nel settore delle affissioni e della cartellonistica hanno messo gratuitamente a disposizione degli spazi per sostenere la campagna di sensibilizzazione “noino.org”, nata a Bologna e promossa dalla Fondazione del Monte in collaborazione con l’associazione Orlando.
Cartelloni, manifesti sui bus e sugli indicatori di parcheggio, maxi formati alla Stazione Termini, sono solo alcuni degli strumenti di comunicazione con cui la Città di Roma e la Regione Lazio hanno voluto diffondere con forza il messaggio di rifiuto della cultura del possesso, del controllo e del sessismo e ribadire l’impegno delle istituzioni nelle azioni di prevenzione e contrasto della violenza di genere.
Per tutto il mese di novembre, i nuovi testimonial della campagna Alessandro Gassmann, Claudio Bisio, Daniele Silvestri e Cesare Prandelli sono stati visibili sugli spazi concessi dalle aziende di pubblicità esterna.
Contestualmente alla suddetta campagna promozionale, sul sito sono stati pubblicati man mano i seguenti articoli.
7 novembre 2013 – Pubblicità esterna a Roma: “spy story” o “storia infinita”? – Con tale titolo è stato presentato il cosiddetto procedimento del riordino, di cui è stato dato un “ingarbugliato résumé”, peraltro non del tutto corretto nelle informazioni fornite, servite comunque per raccontarne le vicissitudini che interessano più di due decenni e che costituiscono l’emblema di un “pasticciaccio”, arrivando strumentalmente alla fine a difendere la chiusura del procedimento del riordino così come determinata dalla deliberazione della Giunta di Alemanno n. 116/2013 che la “assessora” Leonori aveva a quell’epoca dichiarato l’intenzione di abrogare, come poi ha fatto anche se parzialmente, “annullando, così, [a giudizio dell’anonimo autore dell’articolo] gli effetti positivi quali la rimozione di circa 8000 impianti abusivi (poiché definitivamente esclusi dal procedimento) e la pubblicazione dei cartelli legittimati ad essere presenti sul territorio”.
L’anonimo autore dell’articolo arriva a porsi il seguente retorico interrogativo “E poi, è possibile che le aziende (tra cui anche multinazionali) che hanno operato in un contesto di concorrenza in molti casi sleale, che attendono da tempo la chiusura di tale procedimento e che, attraverso il rilascio dei titoli quinquennali, sono in attesa di poter lavorare e fare impresa in un regime di regolarità e trasparenza, in una città riordinata e quindi valorizzata in termini di decoro, ordine e quantità di impianti, mandino tutto alle ortiche e si preparino ai bandi?”.
L’anonimo autore dell’articolo arriva ad “esternare” dando quella che secondo le finalità del blog sarebbe la seguente “notizia”: “Abbiamo la sensazione che le intenzioni e la strada imboccata dalla nuova ‘assessora’ non faranno altro che aumentare il caos, scatenare un contenzioso enorme e dare adito a un abusivismo sfrenato … Il rischio reale è che – concedetecelo – tutto questo si trasformi nel corso delle attività im-produttive…”.
8 novembre 2013 – PRIP: si aprono i giochi per presentare le proposte – Si dà notizia dell’avviso pubblicato sul sito web del Comune che “riapre i giochi sul Piano Regolatore della Pubblicità” e fissa “quaranta giorni di tempo per raccogliere osservazioni e idee dei cittadini sulla proposta di Piano Regolatore degli Impianti pubblicitari elaborata da Aequa Roma” di cui “durante la seduta del 22 ottobre scorso … è stata presentata pubblicamente la bozza di Piano a residenti e operatori”.
14 novembre 2013 – PRIP: associazioni dei cittadini e imprese di pubblicità esterna a confronto – Con tale articolo si dà notizia dell’incontro che il 12 novembre scorso è avvenuto nella sede dell’A.I.P.E. nel seguente modo :”Il primo passo è stato fatto lo scorso 12 novembre. Le associazioni dei cittadini e le imprese che si occupano di affissioni e cartellonistica a Roma, rappresentati da AIPE (Associazione Imprese Pubblicità Esterna) e AAPI (Associazione Aziende Pubblicitarie Italiane), si sono messe a tavolino per riprendere il confronto sulla proposta unitaria di modifiche e integrazioni al PRIP, iniziato alla fine della seduta partecipata lo scorso 22 ottobre in Commissione Commercio – quando è stata presentata pubblicamente la bozza di Piano Regolatore della Pubblicità.
L’obiettivo è quello di sottoscrivere un documento congiunto da consegnare entro il prossimo 17 dicembre (scadenza ultima dei 40 giorni concessi per presentare proposte di emendamenti al PRIP)”.
L’anonimo autore dell’articolo, che deve avere avuto la notizia presumibilmente dalla stessa “A.I.P.E., non ha evidentemente ritenuto che facesse “notizia” far sapere anche e soprattutto che le non meglio precisate “associazioni dei cittadini” sono state “Basta Cartelloni-Francesco Fiori” da una parte e “Verdi Ambiente Società” (VAS) dall’altra (rappresentata quel giorno proprio dal sottoscritto) che il 3 maggio 2013 hanno tenuto una conferenza stampa (a cui hanno partecipato sia l’A.I.P.E. che l’A.A.P.I.) per presentare ufficialmente la loro proposta unitaria di modifiche ed interrogazioni al PRIP così come redatto da “Aequa Roma”, su cui si è voluto un “confronto” che secondo l’articolo sarebbe “iniziato alla fine della seduta partecipata lo scorso 22 ottobre”.
In effetti quel giorno il sottoscritto ha convinto dapprima i sigg.ri Sergio Verrecchia e Franco Meroni (dell’A.A.P.I.) e Daniela Aga Rossi (dell’AI.P.E.) e poi i sigg.ri Ranieri Randaccio (della SCI), Paolo Paglia (della A.P.A.), Rodolfo Moretti (della Moretti Pubblicità) e Maurizio De Renzis (della omonima società) a concordare alla fine della seduta del 22 ottobre (come ha scritto per posta elettronica la stessa Daniela Aga Rossi il 31 ottobre 2013 per fissare la data dell’inc0ntro del 12 novembre) “l’opportunità di riprendere il confronto sulla proposta unitaria di modifiche e integrazioni al PRIP, al fine di sottoscrivere un unico documento largamente condiviso”.
Si parla di “riprendere” il primo “confronto” che c’era stato dopo la conferenza stampa di presentazione della proposta unitaria e che è avvenuto il 18 maggio del 2013 con la stessa finalità di verificare quali e quante parti della nostra proposta unitaria potessero essere condivise anche dalle ditte pubblicitarie quali “addetti ai lavori”.
Mentre tanto il sottoscritto quanto gli amici di Basta Cartelloni-Francesco Fiori non hanno ritenuto di dover pubblicare sui rispettivi blog nessun articolo che riferisse di un incontro tutto sommato a carattere “riservato”, l’anonimo autore dell’articolo pubblicato il 14 novembre scorso non si è fatto nessuno scrupolo di fare “notizia” dando però una informazione quanto meno incompleta né i responsabili del sito hanno ritenuto di avvertire la controparte di un articolo che li riguardava direttamente.
A tal ultimo riguardo metto in evidenza che del suddetto articolo è stata data diffusione attraverso diversi messaggi via twitter indirizzati ai seguenti soggetti:
@notizie_roma, @ilmessaggeroit @tempoweb, @Noiroma @Adnkronos, @MartaLeonori @OrlandoCorsetti, @comuneroma.
Come si può ben vedere non figurano né @bastacartelloni né @CircoloVASRoma che compariranno invece nell’ultimo articolo pubblicato il successivo 10 dicembre, di cui dirò più avanti i contenuti.
L’articolo non entrava nel merito di tutto ciò che ci siamo detti quel giorno né nell’esito con cui si è concluso quel 2° confronto.
Si è limitato a dare la seguente conclusione: “La strada è in salita ma una mediazione può e deve esserci, per il bene del territorio, dei cittadini e dell’economia della città di Roma”.
In precedenza l’articolo ha riportato un passo in cui si scrive che le ditte pubblicitarie presenti a quel 2° confronto “non riescono a comprendere la deadline del 31/12/2014” (da me evidenziata fin dal 2010 con la nota VAS prot. n. 40 dell’11 settembre 2010), su cui 4 giorni dopo è stato pubblicato un apposito articolo.
18 novembre 2013 – Scadenza autorizzazioni: tutti i dubbi sulla “deadline” del 31/12/2014 – L’anonimo autore dell’articolo si interroga su “chi ha stabilito questo termine ultimo” e si chiede soprattutto se “questo termine ultimo, esiste davvero”.
Dopo aver ripercorso le varie delibere che dal 1995 si sono succedute fino allo scorso mese di aprile e che hanno stabilito la durata dei titoli autorizzativi, l’anonimo autore dell’articolo arriva a questa strabiliante conclusione: “Per intendere, alla luce dell’attuazione della delibera n.37 del 2009 – che ha confermato la previsione di inizio della durata delle concessioni ad esito della procedura di riordino – e considerando che la stessa si è conclusa solo con la deliberazione di giunta n.116/13, si può dire che il rilascio delle autorizzazioni conseguente all’approvazione di questa delibera è ciò che determina il vero avvio della durata delle stesse.
Ciò che ne deriva è che questa delibera avrebbe indirettamente confermato il termine d’inizio della durata delle concessioni e autorizzazioni alla conclusione della procedura di riordino. In sostanza, con la delibera 116 di aprile 2013 si stabilisce il decorrere in tale data delle concessioni con una durata di cinque anni (fino all’aprile 2018) e rinnovabili per ulteriori periodi, quindi di cinque anni in cinque anni purché in regola con i pagamenti e non in contrasto con i regolamenti.
Se d’altro canto, non si volesse tener conto della delibera 116, ovvero cancellarla, la decorrenza delle concessioni dovrebbe essere ancora determinata e pertanto i primi cinque anni di durata ancora da iniziare.”
Il comma 9 dell’art. 34 del vigente Regolamento testualmente recita: “Le concessioni e le autorizzazioni rinnovate, rispettivamente per cinque e per tre anni, all’esito del procedimento di riordino … possono essere rinnovate per ulteriori periodi, ciascuno non superiore, rispettivamente, a cinque e tre anni”.
A parte l’errore materiale che contiene il suddetto dettato normativo riguardo alla differenza che non c’è più tra “concessioni” quinquennali ed “autorizzazioni” triennali, essendo stata in precedenza unificata a 5 anni per entrambe la durata del titolo autorizzativo, da tale disposizione emerge che soltanto il titolo autorizzativo di ogni impianto pubblicitario che sia stato rinnovato fino al 31 dicembre 2014 “potrebbe” e quindi non “dovrebbe” essere necessariamente rinnovato per ulteriori 5 anni, il che non equivale e quindi non autorizza a dire che sia la “previsione di inizio della durata delle concessioni”, dal momento che caso mai è l’esatto contrario perché equivale oggettivamente a dire che sia la “previsione della fine della durata delle concessioni” o come meglio piace che deve essere ancora determinata la data della decorrenza da cui far partire i possibili ultimi 5 anni di vita degli impianti del riordino.
Va quindi messo in evidenza al riguardo ciò che l’anonimo autore dell’articolo ignora (non si sa quanto deliberatamente), vale a dire l’avvenuto rinnovo di 3.189 impianti privati su suolo pubblico, 60 su suolo privato e 453 impianti di proprietà di Roma Capitale (SPQR), con scadenza 31 dicembre 2014, per cui la durata dei 5 anni da lui calcolata fino all’aprile del 2018 (perché parte dalla data del 5 aprile 2013 di approvazione della delibera n. 116) dovrebbe essere invece dell’aprile del 2019 e soltanto per 3.189 impianti privati su suolo pubblico, per 60 impianti privati su suolo privato e per 453 impianti di proprietà di Roma Capitale (SPQR).
27 novembre 2013 – Intervista all’assessore Leonori. Commenti e considerazioni – L’articolo riferisce dell’intervista televisiva rilasciata dall’Assessore Leonori a “Ditelo a Roma Uno”, che viene giudicata come “finalmente un passo in avanti” per aver “espresso per la prima volta pubblicamente la volontà di «non penalizzare gli operatori corretti che in questo momento sono sul nostro territorio» “.
29 novembre 2013 – Una riflessione sulla bocciatura della mozione sull’abrogazione della delibera 116 – L’articolo riferisce della bocciatura della mozione presentata dal Movimento 5 Stelle per impegnare il Consiglio Comunale a sollecitare l’Assessore Leonori e la Giunta Capitolina l’annullamento della delibera n. 116/2013.
La “riflessione” è stata la seguente:” Questo risultato non può che farci tirare un sospiro di sollievo (seppur piccolo) e sperare che il buonsenso e la ragionevolezza continuino ad avere la meglio sul caos che si è generato in materia di affissioni e, in generale, di pubblicità esterna a Roma”.
10 dicembre 2013 – “10 domande” sullo stato attuale e futuro della pubblicità esterna a Roma – Quest’ultimo articolo in ordine di tempo è stato presentato nel modo seguente: “Riceviamo e ripubblichiamo una nota inviataci da un associato AIPE che, confuso dai pareri emersi sullo stato attuale delle concessioni e delle autorizzazioni, su rimozioni, impianti senza scheda e PRIP, vuole rivolgere all’amministrazione capitolina, alle associazioni dei cittadini e di categoria, alcune domande, nella speranza di ricevere una risposta ad alcune questioni. Una volta per tutte.”
Per i suddetti motivi le 10 domande poste da questa non meglio precisata ditta pubblicitaria rappresentata dall’A.I.P.E. sono state trasmesse via Twitter anche a @cartellopoli @bastacartelloni e @CircoloVASRoma, ritenute evidentemente come “associazioni dei cittadini”.
La strumentalità di questo articolo è tradita dal fatto che la suddetta non precisata ditta pubblicitaria rivolge le 10 stesse domande anche all’A.I.P.E., che è per di più la sua stessa associazione di categoria e che benché sia collaboratrice del blog “Esterniamo” non ha a tutt’oggi dato risposta a nessuna delle 10 domande.
Anche se le domande appaiono chiaramente provocatorie, mi riservo di rispondere a tempo debito nel merito di ognuna delle 10 domande a nome e per conto di VAS.
25 novembre 2013 – Chiarimenti sulla sentenza del Consiglio di Stato – Ho voluto mettere per ultimo questo articolo, benché cronologicamente precedente, per la gravità delle sue implicazioni che meritano una attenzione particolare.
L’articolo tratta di una vicenda che “trae, infatti, origine da ricorsi e contenziosi svolti nel Comune di Caltanissetta” e che ha portato ad una sentenza del Consiglio di Stato senza far sapere che è la n. 5 del 24 febbraio 2013 emanata per giunta in Adunanza Plenaria.
Ma all’inizio dell’articolo è stato scritto che “In rete, sui blog che senza cognizione di causa argomentano i nuovi percorsi normativi da suggerire all’Assessore al Commercio riguardo il settore della pubblicità esterna a Roma, viene riportato che ‘anche il Comune di Roma» avrebbe «il pieno diritto di mettere a gara gli spazi pubblicitari commerciali’. Incuriositi, abbiamo analizzato tale tesi: perché tali blogger ci tengono a evidenziare ‘il pieno diritto anche per il Comune di Roma’, come se per la nostra città sussistesse una legislazione speciale.”
L’anonimo autore dell’articolo non fa sapere che sul sito del Circolo Territoriale di Roma, che è anche blog, il 14 novembre 2013 ho pubblicato un articolo dal seguente titolo:” Il Consiglio di Stato ha sancito il pieno diritto anche del Comune di Roma di mettere a gara gli spazi pubblici per la collocazione degli impianti pubblicitari commerciali”.
L’articolo, pubblicato lo stesso giorno anche sul blog www.cartellopoli.net, riferisce della riunione che l’Assessore Leonori ha avuto con le associazioni di categoria e le ditte pubblicitarie da loro rappresentate e delle minacce che sono state fatte all’Assessore di “paralizzare il Comune sotto una pioggia di ricorsi” se si azzarderà “a fare i bandi, previsti per legge e inseriti nel regolamento comunale da anni!”
Il mio articolo riportava nei dettagli l’intera vicenda che ha portato alla sentenza in Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, facendone gli accostamenti per analogia con la situazione romana, dalla assegnazione tramite bando delle zone con cadenza quinquennale della durata delle autorizzazioni, rinnovabili solo per altri 5 anni, alla scadenza del 31 dicembre 2014 entro cui dovranno essere rimossi improrogabilmente tutti gli impianti attualmente installati a Roma, perché acquisteranno efficacia le autorizzazioni che verranno rilasciate a coloro che si saranno aggiudicati le gare per gli impianti pubblicitari messi a bando per ogni lotto territoriale.
L’articolo si chiudeva riferendo di un mio messaggio di posta elettronica trasmesso all’Assessore Leonori per attestarle tutta la mia “piena solidarietà riguardo al percorso che intende risolutamente intraprendere ed assicurando fin da ora il proprio intervento ad opponendum di qualunque eventuale futuro ricorso al TAR del Lazio che ritenessero di presentare le ditte pubblicitarie o le associazioni di categoria I.R.P.A. oppure A.A.P.I. contro il PRIP in generale e contro i bandi di gara in particolare.”
In modo molto scorretto l’anonimo autore dell’articolo “tratta” solo di ciò che gli è parso più opportuno per fare “notizia” dando una informazione obiettivamente di parte (presentata come “chiarimenti sulla sentenza”), che stavolta è ancora più inaccettabile perché vengo chiamato in causa direttamente quanto meno nei suddetti passaggi:
“Gli impianti del Comune sono i migliori della città perché posti nelle strade più centrali, ad esempio sul Lungotevere e nel centro storico. Alcuni sono anche nuovi perché appena realizzati dalle aziende, che per rispettare le norme comunali e ottenere il mantenimento delle concessioni, vi hanno provveduto.
Chi scrive sui suddetti blog lo sa? O fa finta di non saperlo? Perché non chiede di adottare subito queste gare invece di continuare a proporre la distruzione delle aziende rispettose delle norme comunali? Perché tanta negatività verso gli operatori corretti per poi – questo è il lato più comico – rivolgersi alle stesse ditte per chiedere di partecipare alle gare?
L’interesse di questi soggetti è quello di realizzare, attraverso nuove gare, un monopolio per il centro e magari altri 7/8 in periferia per formare proprio nella nostra città una decina di nuovi monopolisti stile TV dell’On. Berlusconi?
…..Allora è abbastanza preoccupante che attraverso commenti ad personam ripetuti a getto continuo, e cioè un’autentica campagna stampa fatta di comunicati e foto, diretta a dimostrare la necessità di stravolgere un mercato facendo chiudere più società che rappresentano il tessuto della pubblicità romana, etichettando le stesse come abusive o deturpatrici della città, non risparmiando post che consentono di definire il lavoro onesto in «criminale», «mafioso», «cartellonaro» e, strana coincidenza, additando con sospetta frequenza i mezzi pubblicitari di aziende regolari e non quelli realmente abusivi.
Tutto ciò ci fa sorgere il dubbio: che la vera lotta non sia contro l’abusivismo ma contro le aziende più serie che, in quanto legittimate dal diritto normativo in vigore, potrebbero “disturbare” progetti (totalitari e monopolisti) di terzi interessati”.
In modo ancor più scorretto, che è al limite della diffamazione a mezzo stampa, si attribuiscono al sottoscritto l’uso di termini come «criminale», «mafioso» e «cartellonaro» che non mi sono mai sognato né permesso di scrivere e che si trovano caso mai nei post pubblicati sul blog www.cartellopoli.net.
Non si può non riconoscere che quanto meno nel suddetto passaggio il blog ha tradito le finalità che si è prefisso e che erano di certo quelle di non fare “polemica selvaggia”.
Il diritto di cronaca sancito dall’art. 21 della nostra Costituzione deve presupporre la verità del fatto, l’interesse sociale (pertinenza) e la correttezza formale del linguaggio (continenza): se è doveroso da un lato riconoscere per onestà intellettuale che in tutti gli articoli pubblicati sul log “Esterniamo” c’è sempre stata correttezza formale ed è anche accettabile tutto sommato (oltre che comprensibile) tutto smmato l’interesse sociale (anche se di parte) che si prefiggono gli articoli finora pubblicati sul blog, dall’altro lato però non sembra che sia stata pienamente rispettata la verità del fatto volta per volta preso come spunto degli articoli, senza far sapere quanto meno nei due casi che mi hanno riguardato in quale quadro di fondo va visto il fatto, non citando mai esplicitamente la fonte che ha dato origine all’articolo, senza per giunta mai ritenere di dover avvertire i soggetti coinvolti da tale fonte.
A tal ultimo riguardo metto di nuovo in evidenza che del suddetto articolo è stata data diffusione attraverso diversi messaggi indirizzati via twitter ai seguenti soggetti: @romanotizie @ROMAinRete, @notapolitica, @Omniromanews, @romatoday @rep_roma @Noiroma, @AlemannoTW, @MartaLeonori @ignaziomarino, @comuneroma @OrlandoCorsetti, @PaeseSera @agenparl_lazio, @ilmessaggeroit @tempoweb, @romatoday @rep_roma @Noiroma, @Omniromanews, @notapolitica.
Come si può ben vedere, per la seconda volta non figurano né @CircoloVASRoma né @Cartellopoli che compariranno invece nell’ultimo articolo pubblicato sul blog “Esterniamo” il 10 dicembre scorso.
Ho voluto (per non dire dovuto) dedicare a questo nuovo blog un apposito articolo per fare anzitutto opera corretta di informazione pubblica che costituisca già in questa sede la giusta replica agli articoli pubblicati che sarebbe stato troppo lungo mettere nello spazio riservato ai commenti predisposto in fondo ad ogni articolo del blog “Esterniamo”.
Mi riservo di trasmettere questo articolo per posta elettronica direttamente al blog utilizzando l’indirizzo esterniamo@gmail.com, rifacendomi alla chiusa dell’articolo sull’incontro del 12 novembre scorso che auspicava “una mediazione” che “può e deve esserci, per il bene del territorio, dei cittadini e dell’economia della città di Roma”.
Nel rispetto fra persone civili mi riservo anche di commentare a parte e specificatamente nel merito tecnico e giuridico gli articoli che a mio giudizio non rispettano il principio della “verità del fatto” su cui si deve basare il diritto di espressione sancito dall’art. 21 della Costituzione, cercando di continuare – anche se distanza – quel “confronto” democratico auspicato anche dal blog “Esterniamo”.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi