La Commissione VIA/VAS ha espresso il proprio parere ambientale (n. PRR-2577-12122017 del 12 dicembre 2017) nell’ambito della procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) relativa al Programma Nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi.
Ha valutato e considerato motivatamente tutte le “osservazioni” presentate da amministrazioni pubbliche, associazioni, comitati, semplici cittadini e, in relazione a un’osservazione proposta dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e numerosi altri soggetti, ha segnalato “all’Autorità procedente” (il Ministero per lo sviluppo economico, n.d.r.): “si conferma il diniego a ospitare il DN (deposito nazionale, n.d.r.) espresso dai cittadini sardi il 15 e 16 maggio 2011, si chiede di escludere il territorio sardo dal novero dei territori potenzialmente sede di deposito nazionale e si concorda con l’applicazione dei criteri di esclusione (CE1 – CE15) ed approfondimento (CA1 – CA13), contenuti nella Guida Tecnica n. 29 dell’ISPRA”.
Bene.
Al termine della procedura complessa prevista dal Governo in qualche parte del territorio sarà individuato il sito unico nazionale per le scorie radioattive, dove i 90 mila metri cubi di materiali radioattivi (residui del ciclo energetico delle centrali nucleari dismesse, rifiuti industriali, residui di attività mediche, ecc.) devono esser custoditi a lungo termine in estrema sicurezza.
Mezza Italia è in fibrillazione.
Fra le varie opposizioni preventive, quella espressa (2011) in Sardegna in maniera netta contro ogni ipotesi di ubicazione di centrali nucleari e siti di deposito delle scorie radioattive, in base a fortissime ragioni di ordine ambientale, sociale, economico.
I prossimi tempi, sicuramente dopo le elezioni politiche del prossimo marzo 2018, saranno molto importanti per le decisioni definitive.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(Articolo pubblicato con questo titolo il 27 gennaio 2018 sul sito online del Gruppo d’Intervento Giuridico)