Sono iniziati gli interventi sui pini di via Prenestina.
Decine di esemplari, circa 40, verranno abbattuti.
Un’operazione necessaria, stando a quanto comunicato dal V municipio, che segue una serie di verifiche da parte di agronomi incaricati dal dipartimento Tutela ambiente del Campidoglio che ha inserito gli esemplari arborei nella “classe D estrema“.
Cosa significa?
La normativa prevede controlli periodici sulle alberature della città, analisi visive e strumentali fatte da esperti del settore che servono a collocare l’esemplare in una “classe di propensione al cedimento“, che ne indica la condizione fitostatica, ovvero di pericolosità per persone e cose.
La classe “D estrema” è l’ultima in classifica, la peggiore.
Gli alberi appartenenti a questa categoria manifestano segni, sintomi o difetti gravi che ne compromettono la sicurezza.
E rispetto alla quale altri interventi di pericolosità risulterebbero insufficienti.
L’unica opzione è la rimozione.
I pini non sono secolari (non raggiungono i 100 di vita), ma ne hanno fino a 70 e soprattutto rappresentano un aspetto centrale nell’estetica della via Prenestina.
In merito all’aspetto paesaggistico, la Soprintendenza speciale archeologia belle arti e paesaggio di Roma si è espressa – a seguito di richiesta da parte del Dipartimento Tutela ambientale di parere vincolante – inoltrando il nulla osta.
A darne notizia l’assessore all’Ambiente del V municipio Edoardo Annucci.
“Purtroppo dovranno essere abbattuti” spiega informando sui social la cittadinanza degli interventi in corso.
Sul tema è intervenuta la consigliera di Roma Futura Eva Vittoria Cammerino con una mozione che però non è stata approvata dall’aula.
“Premesso che se c’è un problema di sicurezza va ovviamente considerato – commenta – ho chiesto però che venisse valutata anche una misura diversa dall’abbattimento, per esempio l’ancoraggio, visto che i pini hanno un valore storico“.
Richiesta respinta.
Potature e cambi di mobilità
In parallelo agli abbattimenti, sono in corso anche delle potature urgenti nel tratto di arteria compreso tra viale Palmiro Togliatti e via Bresadola, per le quali si è andati in proroga al limite del 31 marzo oltre il quale, in via ordinaria, non è concesso potare alberi.
Insieme anche ai trattamenti endoterapici contro la cocciniglia tartaruga, parassita letale che ormai da anni sta mettendo a dura prova gli esemplari arborei di Roma.
In tutto questo, per facilitare gli interventi, il capolinea del tram 14 sarà spostato a piazza dei Gerani, e il tratto tra viale Togliatti e Prenestina/Tor de’ Schiavi sarà servito da bus sostitutivi.
(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 13 aprile 2022 sul sito online “Roma Today”)
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N.B. – Il 1° comma dell’art. 32 del Regolamento del Verde (entrato in vigore dal 15 maggio 2021) stabilisce che “tutti gli interventi programmati di abbattimento, e/o potatura e di reimpianto di intere alberate o parti significative di esse devono essere comunicati alla cittadinanza residente nelle strade interessate dai lavori, mediante pubblicazione dell’avviso e dei motivi dell’intervento in una apposita sezione del sito istituzionale del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale e del singolo Municipio interessato almeno 10 (dieci) giorni prima della data stabilita per gli interventi medesimi, nonché mediante segnalazione cartellonistica affissa nelle strade di cantiere.”.
Non mi sembra che debba essere soltanto un assessore municipale a dare una informazione del genere, sostituendosi al Dipartimento Tutela Ambientale che deve abituarsi prima o poi a far rispettare il Regolamento, ma anche e soprattutto ad essere lui per primo a rispettarlo.
Rodolfo Bosi
Non sono stati fatti i dovuti accertamenti per stabilire quali piante abbattere. Ricordiamo che a Corso Trieste da 90 esemplari da abbattere secondo gli accertamenti standard si è arrivati a solo 9. Ci sono metodi scientifici accertati per stabilire la reale possibilità di caduta. E ci sono metodi per aiutare l’albero. Dei precedenti pini abbattuti in via Prenestina, malgrado interventi di cittadini e di esperti, rimangono tristissime ceppaie. I pinetti piantati in via Roberto Malatesta li stiamo salvando annaffiandoli noi cittadini perché l’amministrazione non interviene obbligando la ditta che ha piantato a seguirli. Molto delusi dall’impegno reale e non di facciata del V Municipio. A parte Evita Cammerino che pare essere l’unica a capirci e a tentare di contrastare scempi.