Il Consiglio di Stato, l’organo di secondo grado della giustizia amministrativa, ha emesso una sentenza che rimanda a successive discussioni la decisione sulla possibilità, per i musei italiani, di avere direttori stranieri.
La decisione è stata presa dalla sesta sezione del Consiglio di Stato, che si è espressa in modo favorevole, secondo quanto scritto da ANSA, sulla «valutazione a concorso dei direttori dei musei pubblici dotati di autonomia gestionale e amministrativa», ma ha rimandato la decisione definitiva sui direttori stranieri a una futura adunanza plenaria del Consiglio.
Dario Franceschini, ministro della Cultura, ha commentato così la decisione sul suo profilo Facebook: «Sono stati presentati decine di ricorsi, ci sono state 16 decisioni del Tar Lazio, 6 del Consiglio di Stato, l’ultima delle quali a favore della possibilità di nominare direttori stranieri.
Ora invece lo stesso Consiglio di Stato cambia posizione e rimette la decisione che riguarda la nomina di Peter Assman, direttore del Palazzo Ducale di Mantova, all’Adunanza plenaria.
Si ricomincia.»
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Il ministro di Beni culturali e Turismo Dario Franceschini sceglie Twitter per commenatre questa decisione:
“Ci risiamo, davvero difficile fare le riforme nel nostro Paese.
I Direttori di Museo scelti con la selezione internazionale, italiani o stranieri che siano, in soli due anni hanno portato a risultati straordinari, dai 12 milioni di visitatori in più al miglioramento dei servizi e dell’attività scientifica.
Il loro lavoro ha fatto il giro del mondo, suscitando consensi e ammirazione per l’Italia.
Sin dall’inizio la riforma ha incontrato resistenze di ogni tipo.
Sono stati presentati decine di ricorsi, ci sono state 16 decisioni del Tar Lazio, 6 del Consiglio di Stato, l’ultima delle quali a favore della possibilità di nominare direttori stranieri.
Ora invece lo stesso Consiglio di Stato cambia posizione e rimette la decisione che riguarda la nomina di Peter Assman, direttore del Palazzo Ducale di Mantova, all’Adunanza plenaria.
Si ricomincia.
E ci vorranno mesi per una decisione.
Io rispetto tutte le sentenze della Magistratura, e sono fiducioso della decisione finale, ma non posso che chiedermi: cosa penseranno nel mondo di un Paese in cui una riforma che ha funzionato viene rimessa continuamente in discussione?
E cosa penseranno di noi quelle nazioni che da anni hanno direttori italiani a dirigere i loro musei più prestigiosi?
E cosa penseranno quei cittadini che hanno visto il lavoro straordinario dei direttori degli Uffizi, di Brera, di Capodimonte, di Palazzo Ducale di Mantova, di Urbino, di Paestum?
(Articolo pubblicato con questo titolo il 2 febbraio 2018 sul sito online “post”)