Via le grandi navi da Venezia, non solo dal centro storico ma da tutta la Laguna.
A dirlo, questa volta, non è il Comitato no grandi navi o un (ex) democratico dissidente come Felice Casson, ma il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.
Giovedì, dagli Stati generali del turismo sostenibile a Portici, Franceschini ha bocciato la soluzione Canale Vittorio Emanuele, quella proposta dal sindaco di centrodestra Luigi Brugnaro e che in Laguna ha messo d’accordo Lega Nord e Partito democratico, la capogruppo dem in Regione Alessandra Moretti e Paolo Costa, il potente presidente dell’Autorità portuale (nonché ex sindaco ed ex ministro delle Infrastrutture).
“Il turismo delle grandi navi a Venezia ci andrà comunque ha detto Franceschini ma mi chiedo se non abbia più senso utilizzare come hub il Porto Vecchio di Trieste. Dobbiamo andare avanti anche a costo di scontentare qualcuno“. [vedi https://www.rodolfobosi.it/franceschini-grandi-navi-a-trieste/]
E la lista degli scontenti è lunga.
La prima ad alzare la voce è stata Alessandra Moretti la cui svolta a favore del progetto Brugnaro aveva creato non pochi malumori nel Pd veneziano: “Rimango sorpresa. Quella di Franceschini appare come una scorciatoia che umilia il nostro sforzo e che sarebbe destinata a danneggiare Venezia. Serve un chiarimento“.
E il chiarimento è arrivato ieri: benché il ministro abbia preferito non tornare sull’argomento “che ora va trattato a livello locale“, il suo staff conferma la soluzione Trieste.
Le Grandi navi attraccherebbero nel porto vecchio che dovrebbe essere adeguato con l’aiuto degli armatori.
I turisti potranno passare da Venezia, ma senza navi da crociera in Laguna.
Come?
Forse in treno, visto che la governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha rimarcato le possibilità offerte dal potenziamento della linea ferroviaria.
Che l’uscita di Franceschini non sia stata improvvisata lo conferma un tweet del 2 settembre scorso scritto durante una visita del ministro nel capoluogo giuliano: “A Trieste per il recupero del Porto Vecchio. Un’area bellissima che può diventare la porta d’Europa sul Mediterraneo“.
A promettere le barricate contro l’ipotesi Franceschini è il governatore veneto Luca Zaia: “Non rinunceremo a tremila posti di lavoro, 400 milioni di fatturato e quasi due milioni di turisti. Vogliono uccidere un pezzo di economia“.
Resta da capire la posizione di uno dei soggetti più interessati alla questione: il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio.
È dopo una riunione con i tecnici del suo dicastero che, tre settimane fa, è arrivata la svolta a favore delle grandi navi di Moretti.
“Deciderà il comitatone“, è la scarna linea ufficiale del ministero.
Il riferimento è al tavolo che coinvolge tutti i soggetti competenti, anche Beni culturali: è lì che il partito delle grandi navi conta di vincere la sua partita.
(Articolo di Alessio Schiesari pubblicato con questo titolo il 3 ottobre 2015 su “Il Fatto Quotidiano”)