Partono a New York i lavori del Climate Action Summit, il vertice che a margine della 74ma Assemblea Generale dell’Onu – che si è aperta il 17 settembre – dovrà discutere delle misure da adottare per contrastare i cambiamenti climatici.
Prevista la partecipazione di 60 tra capi di Stato e di Governo.
Assente all’appuntamento il presidente americano Donald Trump che parteciperà invece ad una riunione sulle libertà religiose.
La sopravvivenza di decine di milioni di persone in tutto il mondo – soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, e in particolare in Africa – dipende già oggi e dipenderà sempre di più nel prossimo futuro dalla capacità di adattarsi e resistere all’impatto del cambiamento climatico e di eventi sempre più estremi, come siccità prolungate e durissime, alluvioni, cicloni e uragani.
Tuttavia, rende noto Oxfam, nei paesi più poveri del pianeta ogni persona, esposta ad un rischio continuo, riceve in media circa 3 dollari l’anno in aiuti utili a mettere in sicurezza sé stessi e le proprie famiglie dalla perdita di raccolti, allevamenti e tutte quelle risorse essenziali da cui ne dipende la sopravvivenza.
I 48 Paesi più poveri del pianeta ricevono da 2,4 a 3,4 miliardi di dollari l’anno in aiuti e finanziamenti diretti a ridurre l’impatto della crisi climatica.
Una cifra irrisoria che equivale a meno di 1 centesimo di dollaro al giorno.
È l’allarme lanciato oggi da Oxfam, organizzazione che lotta contro le disuguaglianze, in occasione dell’inizio del Climate Summit delle Nazioni Unite a New York, attraverso un nuovo rapporto che pone l’accento in particolare sulla catastrofe climatica che sta devastando il Mozambico e il Corno d’Africa.
Un’area già poverissima dove milioni di persone subiscono l’alternarsi e le conseguenze di siccità prolungate e cicloni distruttivi.
Intanto, dal 20 e fino al 27 settembre, migliaia di persone in tutto il mondo hanno manifestato e manifesteranno per chiedere ai governi azioni concrete contro i cambiamenti climatici.
La settimana culminerà venerdì 27 con il terzo Global strike for future, una manifestazione che si terrà in ben 150 Paesi, e che si preannuncia molto partecipata.
Ma non sono solo le persone e i più giovani a mobilitarsi.
Oggi è in corso a New York il Climate Action summit 2019, il vertice mondiale sul clima dell’Onu, organizzato dal segretario generale della Nazioni Unite António Guterres con l’adesione di 60 Paesi.
Obiettivo: intensificare gli sforzi per affrontare la crisi climatica.
«La speranza – commenta il direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini – è che la pressione delle mobilitazioni dei giovani e dei rapporti sempre più allarmanti del mondo scientifico inducano i governi ad avviare politiche ambientali decisamente più ambiziose.
Per evitare di superare la soglia dei 2 °C occorre infatti che gli sforzi di riduzione triplichino a livello globale.
Quindi anche l’Italia deve adottare politiche molto più incisive.
Speriamo che anche il Vertice sul clima dell’Onu di oggi contribuisca ad accelerare le politiche sul clima e la transizione economica.»
(Articolo pubblicato con questo titolo il 23 settembre 2019 sul sito online del quotidiano “Il Mattino”