Foto e immagini da Ultima Generazione
Blitz lunedì mattina di un gruppo di ambientalisti di Ultima Generazione che, intorno alle 8 del mattino, hanno lanciato vernice sulla facciata del Senato a Roma.
Imbrattate anche alcune finestre oltre che un portone di palazzo Madama.
Intervenuti i carabinieri, che sorvegliano la zona del Senato, e i gli agenti della polizia di Stato che hanno bloccato cinque persone la cui posizione è al vaglio.
I cinque sono stati portati in questura dalla Digos e dalle volanti.
Non è la prima volta che nella Capitale gli attivisti protestano.
Nel 2022 diversi, infatti, i blocchi del traffico sul grande raccordo anulare o nelle vie cittadine.
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Le motivazioni del blitz
“Ho scelto e continuerò a scegliere di compiere azioni di disobbedienza civile nonviolenta perché sono disperata. – spiega Laura, una delle attiviste presenti – Ovunque guardi vedo dissociazione, negazione, alienazione rispetto alla crisi climatica.
Realizzare l’inaccettabile richiede più dolore di quanto siamo disposti a viverne, ma è anche l’unica consapevolezza che può spingerci ancora a cambiare le cose e salvarci dal collasso“.
Azione individuale non basta
“La narrativa tanto in voga secondo la quale ognuno di noi può individualmente contribuire a limitare i danni del riscaldamento globale, salvando il pianeta, è senz’altro positiva ma fortemente irrealistica – ha dichiarato Laura -. Sono i governi e le istituzioni ad avere il potere decisionale per avviare una transizione energetica effettiva, per modificare e regolare le produzioni di energia e di beni e il sistema dei trasporti, per arginare concretamente le cause della crisi climatica.
L’azione individuale non basta.
Non possiamo illuderci che fare la raccolta differenziata e partecipare a cortei organizzati sia sufficiente“.
Rabbia di protesta
“È, di conseguenza, proprio al governo e alle istituzioni che rivolgiamo la nostra rabbia di protesta.
La perseveranza all’inazione climatica è ormai da riconoscere come volontà delle élite politiche ed economiche di scegliere deliberatamente di condannare buona parte della popolazione globale a siccità, carestie, guerre e morte.
Dobbiamo riconoscere le loro responsabilità e le loro colpe.
Se vogliamo avere una possibilità dobbiamo unirci in azioni dirette, ribellandoci al destino che il potere di pochi ha disegnato per noi“.
Rafforzare la protezione
Il blitz degli attivisti per l’ambiente ha trovato il commento del capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia Lucio Malan: “È grave quanto accaduto questa mattina quando un gruppo di presunti attivisti per l’ambiente ha imbrattato la facciata di Palazzo Madama.
Purtroppo con regolare puntualità si ripetono questi incivili atti vandalici nei confronti del patrimonio artistico, che evidenziano peraltro una ideologia malata per la quale è lodevole devastare inutilmente il patrimonio comune se si afferma di farlo per un confuso concetto di ambiente.
n approccio autogiustificativo tipico del pensiero totalitario dove il fine giustifica i mezzi.
In questo senso va raccolta e rilanciata la proposta del ministro Sangiuliano per ripensare e rinforzare i livelli di protezione a presidio del nostro patrimonio artistico e culturale; così come va considerato un aumento delle pene per i devastatori ai quali va ovviamente addebitato il costo per riparare il danno consistente anche nel tempo per il quale l’opera resta deturpata.
Peraltro, il gesto compiuto su Palazzo Madama è ancora più odioso perché non più di un anno fa era terminato il restauro della stessa facciata.
Mi auguro che i responsabili siano giudicati con severità e rispondano del danno patrimoniale arrecato”.
(Articolo di Lorenzo Nicolini, pubblicato con questo titolo il 2 gennaio 2023 sul sito online “Roma Today”)