BERLINO – Costerà 50 miliardi di euro il pacchetto di misure per il clima varato oggi a Berlino.
Lo riporta la Sueddeutsche Zeitung.
La somma dei 50 miliardi sarà resa disponibile entro il 2023, rende noto ancora la Sueddeutsche Zeitung.
Dopo 18 ore di trattativa è stato messo a punto un “pacchetto solido e ben calibrato“, riferiscono fonti di governo.
Oggi pomeriggio il pacchetto sarà presentato ufficialmente dal governo.
A fronte di un aumento dei prezzi di diesel e benzina e dei costi sulle emissioni di gas serra degli edifici, la tassa sull’elettricità verde sarà ridotta a partire dal 2021, rende noto Dpa.
La somma dei 50 miliardi sarà resa disponibile entro il 2023, rende noto ancora la Sueddeutsche Zeitung.
Fridays For Future, il pacchetto tedesco è uno scandalo.
Gli organizzatori di Fridays for Future sono critici nei confronti del pacchetto di misure concordato dal governo tedesco.
“Se non fai nulla per la protezione del #clima per anni e dopo enormi pressioni di mesi da parte della popolazione si discute di misure che non hanno assolutamente nulla a che fare con gli 1,5 gradi, questo non è un ‘passo avanti’, ma uno scandalo“, ha detto via twitter un organizzatore.
Intanto si registra un grande successo delle manifestazioni di Fridays for Future in corso in Germania.
A Berlino i partecipanti al momento sono 80.000, per gli organizzatori 100.000.
A Monaco sono sfilati in 25.000 per le strade della città, a Brema 30.000 e anche in centri più modesti come Kiel 10.000 persone sono scese a dimostrare.
Merkel, oggi non viviamo in modo sostenibile.
“Oggi non viviamo in modo sostenibile“: lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel nell’illustrare le misure per la tutela dell’ambiente concordate dopo la lunga maratona notturna della coalizione di governo a Berlino.
Merkel ha proseguito dicendo che non sono stati raggiunti gli obiettivi dichiarati nel 2007 che prevedevano una riduzione del 40% delle emissioni entro il 2020, ma nonostante ciò si intende perseguire l’obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e diventare neutrali entro il 2059.
(ANSA del 20 settembre 2019, ore 16:08)