Le strade sporche?
Armatevi di ramazza e pulitele voi, almeno davanti casa, non confidate troppo nelle spazzatrici dell’Ama.
I muri imbrattati?
Le erbacce che trasformano i giardini pubblici in grovigli di vegetazione informe?
Ci pensino i volontari del “Retake”, poi (forse) passeranno anche gli addetti del Comune.
Ora il Campidoglio grillino è pronto a delegare perfino la cura del verde pubblico.
Insomma, degli alberi che a Roma continuano a venir giù al primo sbuffo di vento un po’ più forte del normale o dopo un’acquazzone neanche troppo prepotente: 400 crolli nel 2018 (un record, +870% rispetto al 2017), altri 200 in questo primo scorcio di 2019.
Senza contare le ramaglie ammassate sui marciapiedi o sulle carreggiate e che nessuno ancora ha raccolto.
In attesa che parta l’abbattimento massiccio dei pini «piantati durante il regime fascista», per cui la sindaca Virginia Raggi ha chiesto un aiuto (e tanti soldi) al governo amico di Lega e 5 stelle, i grillini romani lanciano l’idea delle potature fai-da-te.
La filosofia è chiara: se l’albero sotto casa non viene toccato da una cesoia da chissà quando e le frasche si sono allungate minacciosamente, il comune cittadino – o un comitato di quartiere – può «adottarlo» e dargli una sforbiciata lui.
Può sembrare una boutade, ma la proposta è contenuta nel nuovo “Regolamento del verde e del paesaggio urbano di Roma Capitale”.
Il testo è ora al vaglio della Commissione Ambiente e a stretto giro dovrebbe approdare in Assemblea capitolina.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 2 marzo 2019 sul sito online del quotidiano “Il Messaggero”)
N.B. – L’articolo riporta una notizia che non risponde al vero riguardo al comune cittadino o al comitato di quartiere che può adottare un albero per provvedere alla sua potatura.
La proposta del “Regolamento del verde e del paesaggio urbano di Roma Capitale”, che la Giunta Capitolina ha approvato con decisione n. 2 del 16 gennaio 2019 e su cui hanno già espresso il “parere” di rispettiva competenza i Consigli dei XV Municipi di Roma, non prevede affatto una tale possibilità.
Il 2° comma dell’art. 9, che è dedicato agli affidamenti in adozione, esclude espressamente dalla adozione degli alberi la manutenzione (verde verticale).
Il 6° comma del successivo art. 33, che è dedicato alle potature, dispone che gli interventi di potatura degli alberi pubblici debbono essere programmati e pianificati dal Dipartimento Tutela Ambientale, che li assegna a ditte specializzate.