A redigere la prima stesura del testo del Regolamento del Verde è stato chiamato un numeroso gruppo di lavoro composto dall’allora Assessora alla Sostenibilità Ambientale Pinuccia Montanari, dal Dipartimento Tutela Ambientale e da esponenti di associazioni, di comitati di quartiere e di ordini professionali (agronomi, agrotecnici e periti agrari).
Con decisione n. 2 del 16 gennaio 2019 la Giunta Capitolina ha adottato il testo del Regolamento del Verde sfornato dal suddetto gruppo di lavoro dopo ben 6 mesi di lavoro (dal febbraio al luglio del 2018): ma il provvedimento non è arrivato alla approvazione definitiva da parte dell’Assemblea Capitolina, a causa delle dimissioni irrevocabili dell’assessore Pinuccia Montanari provocate dall’approvazione del bilancio in deficit dell’AMA.
Solo nel successivo mese di settembre del 2019 il Sindaco Virginia Raggi ha nominato assessore la dott. Laura Fiorini, che ha chiamato in causa il gruppo di lavoro per avere il consenso su oltre 400 emendamenti al testo originario del Regolamento del Verde che è stato così stravolto.
Assessora Laura Fiorini
A dare il loro assenso agli emendamenti è stata la maggioranza del gruppo di lavoro, che si è autocostituito in “Coordinamento del Regolamento del Verde”, rinnegando molte parti del testo originario che aveva condiviso.
Ad essere nettamente contrari sono stati invece l’associazione per Villa Pamphilj e l’associazione Verdi Ambiente e Società (V.A.S.), che hanno trasmesso a tutti i consiglieri capitolini di opposizione una serie di proposte di emendamenti che sono stati fatti propri in modo bipartisan.
Ma in sede di dibattito è stata impedita l’illustrazione e la discussione su ognuna delle proposte di emendamenti dei gruppi di opposizione, che sono state così sistematicamente rigettate.
Non avendo nemmeno la certezza della sua stessa maggioranza, il M5S ha fatto mancare a più riprese il numero legale, per abbassare il quorum ed approvare così alla fine la deliberazione n. 17 del 12 marzo 2021 con appena il 38,8% dei voti e l’astensione di tutta l’opposizione.
Il Regolamento è entrato in vigore il 15 maggio del 2021.
Dal 21 ottobre del 2021 è diventato Sindaco di Roma Roberto Gualtieri: a far parte della sua maggioranza sono stati riconfermati Giulia Tempesta, Giovanni Zannola e Valeria Baglio (attuale capogruppo del PD), che hanno all’epoca presentato diverse proposte di modifica del testo del Regolamento del Verde così come stravolto dall’assessore Laura Fiorini.
L’associazione per Villa Pamphilj e l’associazione Verdi Ambiente e Società (V.A.S.) hanno allora ripresentato le proposte di emendamenti alla capogruppo Valeria Baglio, che non ha ritenuto fin qui di rispondere: la stessa Assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi si è rifiutata di fare propri gli emendamenti al testo del regolamento del Verde in una apposita proposta di deliberazione della Giunta Capitolina, da far poi approvare alla Assemblea capitolina.
Le suddette associazioni hanno allora trasmesso le stesse proposte alla IV Commissione Ambiente, il cui Presidente Giammarco Palmieri deve ancora concedere una apposita audizione al riguardo.
Il 4° comma dell’art. 67 del vigente Regolamento del Verde dispone che “entro 1 (uno) anno dall’entrata in vigore del presente Regolamento il Dipartimento Tutela Ambientale redige una relazione sullo stato di attuazione del Regolamento e sulla opportunità di modifiche ed integrazioni.
Le osservazioni e proposte al riguardo sono raccolte dal Dipartimento Tutela Ambientale col coinvolgimento di tutte le strutture Capitoline interessate”
A distanza di più di 2 anni dalla data di entrata in vigore non risulta che il Dipartimento Tutela Ambientale abbia provveduto a redigere una relazione sullo stato di attuazione del Regolamento del Verde, né che abbia raccolto le osservazioni e le proposte al riguardo.
Si tratta della prima mancata attuazione del Regolamento del Verde.
Con il presente editoriale mi sostituisco alla relazione prescritta, elencando i seguenti casi di mancata attuazione del Regolamento del Verde.
1 – Tabella delle sanzioni amministrative – In ottemperanza al 4° comma dell’art. 64 del Regolamento del Verde, Roma Capitale avrebbe dovuto istituire ed aggiornare “costantemente sul sito istituzionale una Tabella riassuntiva delle sanzioni amministrative relative al presente Regolamento”.
In non averlo fatto incentiva molte attività in violazione del Regolamento del Verde.
2 – Censimento del patrimonio verde e del patrimonio arboreo di pregio – In ottemperanza alla lettera a) del 1° comma dell’art. 4 del Regolamento del Verde, Roma Capitale avrebbe dovuto “redigere il censimento del patrimonio verde e del patrimonio arboreo di pregio, pubblico e privato e creare un database a ciò dedicato da realizzare entro un anno dalla data di approvazione della presente deliberazione da parte dell’Assemblea Capitolina”.
A distanza di ben due anni non risulta essercene traccia.
3 – Aggiornamento del Catasto del Verde pubblico e privato – Lo prevede il 1° comma dell’art. 15 del Regolamento del Verde, assieme ad un “Censimento geo-referenziato e open-source del patrimonio verde (alberi e arbusti), in attuazione del Decreto del Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare del 10 marzo 2020”.
Ne viene prescritto un aggiornamento annuale dalla lettera d) del 1° comma dell’art. 4 del Regolamento del Verde, “attraverso la realizzazione del censimento di cui alla lett. a) e il recepimento dei censimenti di competenza dei Municipi”.
Va fatto “indicando la proprietà e il regime di gestione del patrimonio del verde capitolino”.
Non risulta nessun aggiornamento.
4 – Pubblicizzazione della presenza di alberi monumentali, di alberi di notevole interesse pubblico e di alberi di pregio in area pubblica mediante apposizione di targhe – Lo prescrive la lettera b) del 1° comma dell’art. 4 del Regolamento del Verde.
È disciplinato dall’art. 28 del Regolamento del Verde.
Non risultano attivate nemmeno le “Schede di segnalazione per gli alberi monumentali” predisposte all’allegato 8 al Regolamento del verde.
Il Comune di Roma non ha provveduto nemmeno ad apporre una targa sui 20 alberi monumentali di Roma riconosciuti come tali nell’elenco ufficiale degli alberi monumentali della Regione Lazio.
5 – Censimento e classificazione degli alberi piantati annualmente in aree urbane di proprietà pubblica – Lo prescrive l’articolo 3-bis della legge n. 113 del 29 gennaio 1992 (“Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica”), recepito dalla lettera e) e dalla lettera k) del 1° comma dell’art. 4 del Regolamento del Verde.
Non è dato di sapere se ed in che misura è stato fatto.
6 – Piano di Tutela, Sviluppo e Valorizzazione del Verde e del Paesaggio Urbano (Piano del Verde) – Lo prescrive il 2° comma dell’art. 4 del Regolamento del Verde, ai sensi del quale il Comune “ne verifica annualmente l’attuazione mediante la redazione di uno specifico rapporto, aggiorna i suoi contenuti con cadenza almeno quinquennale e ne dà conto alla cittadinanza attraverso il sito internet istituzionale e con altre modalità”.
È disciplinato dall’art. 16: ai sensi del 1° comma “è uno strumento specifico integrativo del P.R.G. per la definizione del sistema verde, deliberato da Roma Capitale con funzione di pianificazione, tutela e controllo per il mantenimento e la formazione delle reti del verde urbano ed agricolo, e che si esprime su qualità, quantità, composizione e sulle caratteristiche vegetazionali di queste.”
Il 2 dicembre 2022 il Sindaco Roberto Gualtieri e l’Assessora Sabrina Alfonsi hanno presentato il “Piano d’investimenti per il verde” di Roma Capitale, che non si può assimilare di certo al Piano del verde prescritto dal regolamento, dal momento che prevede esclusivamente investimenti per 69 milioni.
7 – Interventi programmati di abbattimento e/o potatura – Con riguardo alla dovuta informazione alla cittadinanza il Regolamento prevede la seguente serie di obblighi in capo all’Amministrazione Capitolina.
Ai sensi del 1° comma dell’art. 4 (“Competenze di Roma Capitale”) «Roma Capitale, per il tramite del competente Dipartimento Tutela Ambientale, …, provvede a: …f) eseguire sul verde di proprietà capitolina interventi colturali ed operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria e informare la cittadinanza, attraverso i mezzi informatici e di comunicazione, nonché l’Ufficio Relazioni con il pubblico del Dipartimento Tutela Ambientale e dei Municipi, degli interventi di particolare rilevanza;».
Il 1° comma del successivo art. 32 (“Interventi programmati e urgenti su aree a verde e alberate”) prescrive che «tutti gli interventi programmati di abbattimento, e/o potatura e di reimpianto di intere alberate o parti significative di esse devono essere comunicati alla cittadinanza residente nelle strade interessate dai lavori, mediante pubblicazione dell’avviso e dei motivi dell’intervento in una apposita sezione del sito istituzionale del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale e del singolo Municipio interessato almeno 10 (dieci) giorni prima della data stabilita per gli interventi medesimi, nonché mediante segnalazione cartellonistica affissa nelle strade di cantiere.
Al termine di ogni intervento gli addetti incaricati devono provvedere, entro il termine massimo di 3 (tre) giorni, alla rimozione dei residui della potatura e/o dell’abbattimento.»
Il successivo 2° comma del medesimo articolo precisa che «nel caso di necessità e urgenza, derivante da rischio per la pubblica incolumità, gli interventi effettuati dal personale di Roma Capitale e dal Corpo dei Vigili del Fuoco nei limiti delle rispettive competenze, non sono sottoposti alle procedure sugli abbattimenti di cui al successivo art. 40.
Di tali interventi, ove possibile, è data comunicazione preventiva ai cittadini con adeguata informativa sulle motivazioni dell’intervento.»
In applicazione del 1° comma del suddetto art. 32 sul sito istituzionale del Dipartimento Tutela Ambientale c’era pertanto l’obbligo di inserire una apposita sezione, per comunicare sia gli interventi programmati che quelli urgenti non solo alla cittadinanza residente nelle strade interessate dai lavori.
Invece il 6 luglio 2021, a distanza di più di un mese e mezzo dall’entrata in vigore del Regolamento del Verde, sulla sezione del Dipartimento Tutela Ambientale dedicata a “tutte le informazioni di servizio” è stato pubblicato il 1° avviso alla cittadinanza in applicazione però solo del 2° comma dell’art. 32, perché ha riguardato l’«Abbattimento a carattere d’urgenza presso Villa Glori di esemplari di Pinus Pinea e Qercus Ilex», peraltro già avvenuto, dal momento che è lo stesso avviso “postumo” a far sapere che «a seguito di monitoraggi e valutazioni, redatte da tecnici rilevatori, sono stati effettuati, dal mese di aprile 2021 alla fine del mese di maggio 2021, interventi di abbattimento a carattere d’urgenza presso Villa Glori di esemplari di Pinus Pinea e Qercus Ilex. Gli esemplari sono risultati privi di attività vegetativa e catalogati dall’esame agronomico preventivo in classe D (altamente a rischio schianto), nei pressi dell’area giochi e dei transiti pedonali.»
In allegato all’avviso non è stato pubblicato “l’esame agronomico preventivo” né la Determinazione Dirigenziale del Dipartimento Tutela Ambientale che ha autorizzato gli interventi di abbattimento: è stato solo precisato al riguardo che «tutto il materiale informativo di dettaglio è presente agli atti di questo Dipartimento Tutela Ambientale.»
Nei mesi successivi a quel 1° avviso sulla sezione del Dipartimento Tutela Ambientale dedicata a “tutte le informazioni di servizio” sono stati sempre pubblicati solo e soltanto avvisi a posteriori di abbattimenti a carattere d’urgenza ai sensi del 2° comma dell’art. 32, perché fino al 3 dicembre 2021 erano stati tutti già eseguiti: solo a partire dal successivo 9 dicembre 2021 gli avvisi hanno riguardato interventi di abbattimenti in parte già iniziati ed in parte ancora da eseguire.
Si è arrivati così alla fine di aprile 2022 con avvisi che annunciano l’abbattimento di alberi da eseguire lo stesso giorno, in totale violazione dell’obbligo di avvisare la cittadinanza «almeno 10 (dieci) giorni prima della data stabilita per gli interventi medesimi».
Da allora a tutt’oggi gli avvisi hanno riguardato e continuano a riguardare solo gli abbattimenti a carattere d’urgenza.
Solo dal mese di aprile del 2023 sul sito del Dipartimento Tutela Ambientale hanno cominciato ad essere pubblicati, sempre a posteriori, “Report settimanali degli interventi di manutenzione del Verde in appalto“.
A nome e per conto del Circolo Territoriale di Roma della associazione “Verdi Ambiente e Società (VAS) il 9 giugno del 2022 è stato chiesto che da quel momento in poi tutti i futuri avvisi riguardassero anche le potature e non solo gli abbattimenti, allegandovi tanto gli esami agronomici preventivi (perizie) quanto le Determinazioni Dirigenziali che sulla base di tali perizie consentono interventi di potature, con particolare riguardo anche e soprattutto agli interventi di emergenza eseguiti in deroga al divieto di cui al 4° comma dell’art. 33 del Regolamento del Verde.
Richiesta rimasta del tutto inevasa.
8 – Consulta del Verde e del Paesaggio Urbano – Ai sensi del comma 3 dell’art. 4 del Regolamento del Verde “Roma Capitale, …., costituisce, con successivo ed apposito atto deliberativo dell’Assemblea Capitolina …., la Consulta del Verde e del Paesaggio Urbano, composta da rappresentanti di associazioni, comitati, enti ed ordini professionali interessati e dai tecnici del Dipartimento Tutela Ambientale”, con la precisazione che “la Consulta del Verde e del Paesaggio Urbano può essere articolata in organismi consultivi municipali.”
Il successivo comma 4 specifica che “la Consulta del Verde e del Paesaggio Urbano, senza oneri a carico dell’Amministrazione, esprime pareri non vincolanti; monitora, sulla base di una relazione elaborata annualmente dalla competente Direzione del Dipartimento Tutela Ambientale, i risultati dell’applicazione del presente Regolamento.
La Consulta inoltre offre ai cittadini la possibilità di:
– essere informati sugli interventi programmati o in atto sul verde pubblico e sul paesaggio urbano;
– esprimersi e partecipare attivamente, in coerenza con le raccomandazioni contenute nell’art. 13, comma 9, delle NTA del P.R.G., ai processi decisionali relativi al verde e, in particolare, alle modalità di progettazione, costruzione, gestione, controllo e tutela degli spazi a verde pubblico;
– partecipare alle attività di sensibilizzazione e di diffusione della cultura urbana del verde.”
Anche stavolta l’Assessora Sabrina Alfonsi non ha ritenuto di predisporre una proposta di deliberazione della Giunta Capitolina sulla costituzione della Consulta del verde e del Paesaggio Urbano, delegandone il compito alla Commissione Ambiente.
9 – Regolamento della Consulta del Verde e del Paesaggio Urbano – Il testo del Regolamento del Verde non parla anche di “Regolamento della Consulta”, a cui non spetta comunque di definirne la composizione, come ha fatto invece il testo redatto e presentato al Presidente della Commissione Ambiente Giammarco Palmieri dal Coordinamento del Regolamento del Verde, che si è arrogato anche il diritto di decidere chi e quanti debbano far parte della Consulta.
L’associazione per Villa Pamphilj e l’associazione Verdi Ambiente e Società (V.A.S.), dopo che sono state involontariamente coinvolte riguardo alla proposta di Regolamento della Consulta del Verde, sono state indotte a fare uno studio della disciplina che e in data 9 novembre 2022 ha portato a trasmettere ad entrambe le Commissioni Ambiente e Roma Capitale una proposta alternativa di Regolamento della Consulta del Verde, a cui non è stato dato nessun seguito a distanza di oltre 3 mesi: il 17 febbraio 2023 abbiamo trasmesso ad entrambe le Commissioni un sollecito, chiedendo “di avere almeno conferma scritta se questa prolungata inerzia debba ormai intendersi come silenzio-rifiuto”.
A tutt’oggi una conferma scritta non c’è stata, ma la conferma implicita del silenzio-rifiuto della proposta alternativa è venuto proprio dalla significativa trasmissione dei 2 allegati alla convocazione del 3 maggio 2023, perché hanno riguardato sotto il nome di bozza 1 una proposta di parziali modifiche apportate al testo del Coordinamento del Regolamento del Verde e sotto il nome di bozza 2 una stringata proposta di Regolamento della Consulta, entrambe redatte da non si sa chi: non è stata allegata invece anche una proposta di modifiche alla proposta alternativa, che per giunta non risulta nemmeno essere stata presa in considerazione, per cui deve ritenersi bocciata a monte, per giunta senza nemmeno avere ritenuto di spiegarne per iscritto le motivazioni.
Dopo le lamentele esternate nel corso della audizione del 3 maggio 2023, il Presidente Giammarco Palmieri si è impegnato a convocare una audizione per mettere a confronto tutti i testi fin qui presentati di regolamento della Consulta del Verde.
Ottimo e precisa illustrazione dell’intero iter del Regolamento.