On. Serena Pellegrino
COMUNICATO STAMPA. 6 aprile 2017
Riforma della legge sulle aree protette.
Serena Pellegrino ( SI – POSSIBILE): il tranello della partecipazione alla governance annulla l’obiettivo della valorizzazione dei territori, che vanno invece salvaguardati dallo sfruttamento delle risorse naturali per ottenere utili a basso costo.
“Ho assistito alla conferenza stampa di Federparchi, Uncem, Anci, Federbim e Unione Province Lombarde, dedicata alla legge di riforma della legge su parchi e aree protette, confermando le mie posizioni assolutamente critiche testo in discussione oggi alla Camera.”
Lo dichiara la parlamentare Serena Pellegrino (Sinistra Italiana – Possibile) vicepresidente della Commissione Ambiente a Montecitorio.
“La posizione espressa è chiara ed inequivocabile: sono convinti che aprendo la partecipazione alla governance e facendo parte dei consigli di amministrazione potranno incidere sulle scelte.
Invece si ritroveranno per l’ennesima volta al cappio delle multinazionali dell’energia che, in nome di quattro spiccioli sotto forma di servizi eco sistemici e di compensazioni una tantum, e nascoste dietro il paravento del presunto sviluppo sostenibile, continuano a promuovere il percorso dell’economia lineare devastante per l’ambiente e per le comunità, così come l’abbiamo conosciuta e subita negli ultimi 40 anni.”
Conclude Pellegrino: “La legge 394/91 era nata per salvaguardare e conservare aree che altrimenti sarebbero state deturpate e impoverite, pratica scellerata diffusa in tutto il territorio.
Rafforzare il ruolo delle aree naturali protette si può fare in un’unica direzione, quella che non arretra dalla funzione di tutela e salvaguardia e valorizza un territorio incrementando le sue potenzialità culturali, naturali e paesaggistiche, non certo sacrificandolo come una mera risorsa con la quale fare utili a basso costo.
Non esiste la nuova ecologia se prima non abbiamo realizzato l’ecologia stessa.”