Sta creando molto malumore e una diffusa avversione l’emendamento di Fratelli d’Italia che permette la caccia all’interno delle aree protette e in ambiti urbani.
Emendamento evidentemente non del tutto sgradito al PD che in una nota scrive che sono state accolte le sue proposte: «Il comitato tecnico faunistico venatorio nazionale, così importante per affrontare l’emergenza della fauna selvatica in eccesso a cominciare dai cinghiali e per valutare eventuali aggiustamenti delle leggi statali su caccia e parchi»
I co-portavoce di Europa Verde e deputati di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, ne hanno chiesto conto al ministro dell’ambiente: «A margine dell’audizione del Ministro Fratin nelle commissioni congiunte Ambiente e Attività Produttive della Camera abbiamo sollecitato il Ministro sull’emendamento proposto dal Fratelli d’Italia e Lega che liberalizza la caccia in ogni periodo dell’anno, ad ogni ora del giorno anche nelle aree protette e nelle aree urbane.
Il Ministro ci ha riferito di aver inizialmente dato parere negativo all’emendamento ma di non aver fornito alcun successivo parere all’emendamento riformulato giunto in commissione Bilancio all’alba del 21 dicembre e adottato con una forzatura da parte della maggioranza e nonostante la nostra strenua opposizione».
Bonelli ed la Evi puntualizzano che «l’emendamento è identico a quello iniziale.
Ci domandiamo come sia possibile che questa maggioranza si faccia beffe del parere di un suo ministro pur di ascoltare le pressanti richieste della lobby della caccia.
A due giorni dall’accordo della COP15 a Montreal sulla protezione della biodiversità, definito storico dallo stesso Ministro e dalla sottosegretaria Vannia Gava, è sconcertante che questa maggioranza faccia una vera propria dichiarazione di guerra a tutti gli animali selvatici, contro la nostra Costituzione e nel pieno di una crisi di biodiversità.
Una norma di questo tipo, che viola in modo lampante le direttive europee, verrà presto impugnata dalla Commissione europea che aprirà l’ennesima procedura di infrazione contro il nostro Paese.
Tutto per compiacere i cacciatori.
E a pagare, oltre agli animali, saranno sempre i cittadini, temiamo anche con possibili incidenti mortali».
In precedenza Bonelli si era rivolto direttamente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «La Presidente Meloni spieghi all’Italia cosa c’entra autorizzare la caccia nei parchi e nelle città nella Manovra economica in corso di discussione in commissione bilancio.
Parlo dell’emendamento 78.015, presentato da un pool di parlamentari di Fratelli d’Italia, che prevede la possibilità di sparare a tutti gli animali selvatici, a qualunque ora e in qualunque periodo dell’anno, nei territori urbani, determinando gravi rischi all’incolumità pubblica, così come all’interno delle aree protette.
Nei fatti, ciò comporterebbe non solo lo smantellamento della nostra legislazione ambientale ma porterebbe il nostro Paese a violare le direttive europee.
L’emendamento viola l’art.9 della Costituzione perché non tutela la biodiversità e gli ecosistemi, privando gli animali selvatici di idonee forme di protezione.
E viola anche la direttiva Habitat.
Meloni ci dica perché corre il rischio di paralizzare una già pessima Legge di Bilancio per autorizzare i cacciatori a sparare nei parchi e nelle città.
Si tratta di una scelta irresponsabile».
Contro la caccia selvaggia o no limits si mobilitano anche le associazioni animaliste e anti-caccia e l’Enpa denuncia che «l’emendamento di FdI che è stato approvato dalla Commissione Bilancio della Camera con un vero blitz e che dà il via libera agli spari nelle città e nelle aree protette è palesemente incostituzionale.
Infatti, il colpo di mano ostinatamente voluto dalla maggioranza nonostante le proteste scoppiate in questi giorni, viola clamorosamente l’articolo 9 della Costituzione.
Il secondo comma di detto articolo, infatti, recita: “(La Repubblica) Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.
E’ del tutto evidente che autorizzare le doppiette a violare i santuari delle arre protette in ogni periodo dell’anno e ad uccidere qualsiasi specie animale fa scempio delle più basilari misure di tutela della fauna selvatica.
Chiediamo al Parlamento un gesto estremo di responsabilità, stralciando questo scempio dalla Legge di Bilancio.
La nostra associazione è pronta a utilizzare ogni strumento legale e ogni canale di comunicazione per contrastare questo incredibile provvedimento normativo e mobilitare l’opinione pubblica che, come noto alle stesse forze del governo e della maggioranza, è per la stragrande maggioranza contraria alla caccia».
Secondo la LAC – Lega per l’abolizione della caccia, «l’emendamento consentirà la caccia in parchi, aree protette, zone urbane, a tutte le ore, in ogni periodo dell’anno.
Una decisione sconsiderata, a danno della fauna selvatica e a solo beneficio dei cacciatori che dividono gli animali selvatici in nocivi o selvaggina.
Non staremo a guardare.
Il patrimonio naturale è un bene insostituibile e di tutti».
Intanto la LAC appoggia la petizione online “ No all’apertura della caccia selvaggia ovunque” che in poche ore su change.org ha già raggiunto quasi 20.000 firme e nella quale si legge: «Il Parlamento italiano sta esaminando alcune proposte ed emendamenti che vorrebbero liberalizzare la caccia, senza limiti territoriali quindi anche nei parchi senza limiti di tempo, quindi in qualsiasi stagione anche in periodo di riproduzione cioè tutto l’anno,senza limiti di specie animali,aprendo anche a specie protette da leggi internazionali per il solo scopo di soddisfare esigenze economiche o ludiche.
Firmiamo per chiedere che queste iniziative non trovino spazio nella legge di bilancio e nemmeno in futuri provvedimenti».
La Lipu BirdLife Italia ribadisce: «Gravissima decisione pro-cacciatori del Governo e della Commissione Bilancio della Camera: approvata una norma che consente la caccia in ogni area, anche protetta, con l’espediente del controllo faunistico.
Avremo nuovi contenziosi con l’Europa e molti danni alla natura».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 22 dicembre 2022 sul sito online “greenreport.it”)
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