Un pino segnato a Villa Borghese. Foto di Italia Nostra Roma
Sette querce, un pino, un acero, un platano.
Ed ancora quattro robinie e due ippocastani.
E’ lungo l’elenco degli alberi a cui Villa Borghese deve rinunciare in questi giorni.
I nuovi tagli a Villa Borghese
Sono in tutto sedici le essenze arboree che sono state abbattute “con carattere d’urgenza” dalle ditte incaricate dal servizio giardini capitolino.
Le loro condizioni, stando alle poche informazioni diffuse dal comune, erano tali da rappresentare una minaccia per l’incolumità perché le piante, secche, erano state classificate come “morte in piedi” e dunque potenzialmente pericolose.
Le solite motivazioni sugli abbattimenti
Non sono gli unici tagli eseguiti nella storica villa romana.
Appena due mesi fa, a ridosso della novantesima edizione del concorso ippico di “Piazza Siena”, erano stati annunciati abbattimenti anche 15 pini ed una quercia, presente nella zona dov’è presente “il giardino del lago”.
Anche in quella circostanza il taglio era stato motivato dal fatto che le piante erano “morte in piedi”.
Una condizione però contestata dai residenti che consideravano quegli alberi “in buone condizioni”.
Le proteste
All’indomani di quei tagli si erano levate le proteste anche di Italia Nostra.
L’associazione che fu di Giorgio Bassani ed Antonio Cederna, preoccupata che “i grandi alberi ed i pini” potessero finire nel “tritacarne degli abbattimenti”, aveva annunciato anche l’intenzione di effettuare “un accesso agli atti” per avere cognizione “delle istruttorie tecnici su ciascun esemplare” visto che, in maniera abbastanza sbrigativa, i tagli a carattere d’urgenza fanno spesso riferimento ad alberi “morti in piedi”.
Alberi patrimonio della città
La gestione delle alberature di Villa Borghese, che lo scorso 12 luglio ha celebrato la ricorrenza dei 120 anni di apertura al pubblico, finisce spesso sotto i riflettori anche perché lì sono presenti alcuni degli alberi più imponenti della città.
Sono alberi monumentali, ad esempio, quelli che fanno parte della “Valle dei platani”.
Una sorta di “Cappella Sistina” che, per usare le parole dell’esperto botanico Peter Raven, rappresentano “preziose reliquie viventi, capolavori insostituibili e impareggiabili quanto il David di Donatello”.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 20 luglio 2023 sul sito online “Roma Today”)