Si chiamano Karelian, dal nome della provincia omonima divisa fra Russia e Finlandia.
Non li avete mai visti?
Un folto e corto pelo a macchie bianche e nere ricopre un corpo di taglia media, il muso è sveglio e simpatico. Insomma sono dei cani niente male.
Nei confronti dell’uomo sono affettuosi e molto obbedienti, ma questa loro caratteristica diciamo così «domestica» non gli impedisce di scatenarsi letteralmente nella caccia.
Anche nella caccia all’orso.
Hanno un fiuto eccezionale e non temono gli animali selvatici come linci, lupi e cinghiali.
E men che meno l’orso.
Lo sentono, lo scovano e lo attaccano con latrati e piccoli morsi.
Gli orsi, nonostante siano anche 5 volte più grandi, sembrano proprio non tollerare questi cani che agilissimi gli saltellano attorno.
Non è difficile trovare in rete i video di giganteschi orsi davvero esasperati che se la danno a gambe fuggendo da un cane indiavolato, le cui dimensioni non superano quelle di un Border collie.
Sono cani dall’origine antica e ormai rarissimi, che venivano utilizzati dalle truppe finlandesi proprio perché erano molto abili nello scovare il nemico, e per questo motivo venivano spesso uccisi.
In Italia esistono solo un paio di allevamenti e lì è andata a scovarli Cristina, portandosene a casa una coppia.
Cristina abita a Fai della Paganella, piccolissimo comune montano della provincia di Trento, ed ama passeggiare per i boschi.
Ultimamente non lo faceva più a cuor leggero.
Adesso i due cani l’accompagnano nelle sue passeggiate nei boschi, concentrati ed attenti.
E lei si sente nuovamente al sicuro.
Nella sua casa sono nati ben nove cuccioli di Karelian, che lei ha regalato a chi ne ha fatto richiesta.
Così Cristina, senza farsi prendere dall’ansia, ha trovato la via più sostenibile per la sua protezione.
E probabilmente degli orsi stessi.
(Articolo di Serena Tarabini, pubblicato con questo titolo il 20 luglio 2023 su “L’Extraterrestre” allegato al quotidiano “il manifesto” di pari data)
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