Paolo Pileri
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
“Il suolo non ha voce.
Subisce in silenzio.
Muore senza rantolii.
Soffre senza gemere.
La sua unica possibilità di dire qualcosa è affidata a noi, alle nostre parole, alla nostra denuncia, al nostro sguardo compassionevole, al nostro attivismo ecologico, al nostro lavoro di restituzione dei significati giusti a quei concetti che altri manomettono per propria avidità e comodità.
Rompiamo noi il mutismo della terra dolente dandole voce, per dire che il suolo è un ecosistema vivente e non solo una merce utile a un qualche bisogno; che il suolo è uno spessore e non una squallida estensione; che è vivo e non è cosa morta; che non è rinnovabile né resiliente; che non ha bisogno del nostro avido concetto di valorizzazione perché è valore generoso già di per sè.
Ognuno di noi ha una voce per dare voce al suolo salvandolo: usiamola.” (Paolo Pileri)
“Non si dà ragione.
Lui, così generoso verso noi tutti, e noi, così scellerati verso di lui.
Attonito tanto delle affermazioni di una classe politica governante che non sa quel che fa non facendo nulla per fermare il consumo e i degradi del suolo, quanto delle opposizioni che stando più zitte del dovuto finiscono per compiacere l’aggressore.” (Paolo Pileri)
Dante Schiavon
*********************************
N.B. – Paolo Pileri insegna Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano.
L’inclusione del tema del suolo e delle questioni ambientali, ecologiche e paesaggistiche nella pianificazione territoriale e urbanistica è da sempre il suo àmbito di ricerca.
È consulente per progetti nazionali e internazionali ed è ideatore e responsabile scientifico del progetto di ciclovia VENTO (www.progetto.vento.polimi.it).
Sul mensile Altreconomia cura la rubrica “Piano terra”.
Ha scritto centinaia di articoli e numerosi libri sul suolo.
È autore, tra gli altri, di “Che cosa c’è sotto”, “100 parole per salvare il suolo”, “Il suolo sopra tutto”, con Matilde Casa (tutti per Altreconomia) e di “Progettare la lentezza” (People).