In occasione dello sciopero globale sul clima di oggi [3 marzo 2023, ndr.], il Wwf diffonde un sondaggio su giovani italiani e il clima realizzato da EMG Different e ne emerge che «i giovani italiani sono molto preoccupati dal cambiamento climatico, chiedono al governo che venga fatto di più, e vengano prese decisioni a favore dell’obiettivo 100% rinnovabili».
Secondo il sondaggio Wwf, «circa 6 dei giovani intervistati su 10 dichiarano che il cambiamento climatico ha un impatto sulla propria vita (58% molto o abbastanza) e il 56% si dice impegnato in azioni quotidiane per affrontare la crisi climatica.
Circa 8 giovani su 10 (77%) si dichiarano molto o abbastanza preoccupati dal cambiamento climatico.
Per questa ragione più della metà del campione s’impegna a fare scelte di consumo più sostenibili e il 44% si aspetta subito interventi dalle istituzioni».
E il sondaggio mostra anche che la luna di miele tra i giovani italiani e il governo di destra non è mai iniziata: «6 giovani su 10 danno un giudizio negativo sull’operato del Governo: per il 63% dei giovani, infatti, il nostro governo sta facendo poco o nulla per affrontare il cambiamento climatico».
E l’opinione dei giovani italiani a favore delle fonti di energia rinnovabile come risposta sia alla crisi climatica che a quella energetica va in direzione contraria a quella del governo Meloni: «Il 75% ritiene auspicabile che tutta l’energia italiana venga prodotta da fonti rinnovabili e il 73% pensa che le fonti di energia rinnovabile siano la soluzione alla crisi energetica che stiamo affrontando».
La reazione dei giovani italiani alla crisi climatica ha due facce: quella positiva delle scelte di consumo più sostenibili (energia, trasporti, cibo, ecc.) per il 53% e della richiesta di provvedimenti immediati (44%), ma anche quella negativa del senso di impotenza (40%) e dell’eco-ansia (28%).
Per il Wwf, «sarà compito degli adulti, e in particolare delle istituzioni, mostrare seria volontà di agire e quindi aiutare a una reazione positiva dei giovani, con benefici per il Paese e la società».
E anche il mondo del business italiano non riceve un buon voto dai giovani: la maggioranza ritiene che anche le imprese non facciano abbastanza per affrontare la crisi climatica.
Il 61% degli intervistati ritiene che stiano alimentando il fenomeno mentre il 39% ritiene che stiano realmente contribuendo a trovare soluzioni.
Insomma, il greenwashing spinto al quale stiamo assistendo in questi giorni – mentre le politiche concrete vanno in tutt’altra direzione – sembra far presa solo su una minoranza, anche se corposa, dei giovani.
Oggi anche giovani di Wwf Young saranno in piazza con Fridays for Future, per richiamare l’attenzione sull’emergenza che la politica tarda a gestire e dicono: «Siamo nel pieno della crisi e dell’emergenza climatica e questo sciopero serve a scuotere le coscienze e a muovere all’azione le istituzioni, prima che sia troppo tardi».
Wwf Young, insieme ai giovani delle associazioni ambientaliste tra le quali Greenpeace, Marevivo e Legambiente, ha proposto per un gesto simbolico comune, “La Voce Della Natura”: i giovani volontari porteranno davanti al volto una foglia bianca di quercia che poi sventoleranno.
«L’obiettivo è unirsi ai Fridays for Future, alle altre associazioni e ai cittadini in un’unica voce che si leva di fronte all’emergenza, sempre più pressante, del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità che condizioneranno il futuro di tutti noi, e spingere all’azione un governo troppo reticente».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 3 marzo 2023 sul sito online “greenreport.it”)