Il sindaco Roberto Gualtieri contestato dagli attivisti del Forum Territoriale Permanente Parco delle Energie durante un sopralluogo a un cantiere su via di Portonaccio.
Motivo del contendere, una questione ormai ben nota, ovvero il destino del lago bullicante nell’area Ex Snia, oasi naturale che si è sviluppata spontaneamente sulle colline del Prenestino, ricca di biodiversità e comunque minacciata da progetti edilizi.
Gli attivisti, che da anni ormai si battono affinché l’intera zona del attorno allo specchio d’acqua venga trasformata in monumento ambientale, e quindi protetto da progetti edilizi, hanno atteso il sindaco in via di Portonaccio e hanno ribadito la richiesta d’esproprio dei ruderi dell’ex fabbrica per costituire un unico parco archeologico naturalistico.
Un’ipotesi di cui i comitati avevano già parlato con Maurizio Veloccia, assessore all’urbanistica di Roma Capitale, all’incontro del 9 giugno scorso in cui il Comune aveva ribadito il parere contrario alla costruzione di un polo logistico sulla porzione di territorio ancora di proprietà del Gruppo Pulcini.
Cui era stata proprio Roma Capitale a fornire il permesso di costruire.
Lo striscione: “Parco ora, subito, adesso“
In occasione della visita di Gualtieri in via di Portonaccio, dunque, un improvvisato comitato di accoglienza organizzato dal Forum Territoriale Permanente Parco delle Energie ha mostrato lo striscione “Parco ora, subito, adesso”.
Il sindaco era presente per la chiusura dei lavori per la messa in sicurezza del sottovia ferroviario e del marciapiede, opere attese da anni, e gli attivisti, contenti del risultato, hanno voluto ricordare
l’impegno assunto in Campidoglio il 5 giugno, giornata mondiale dell’Ambiente, a ricevere e ascoltare gli abitanti dei quartieri della zona e a per perseguire l’esproprio per pubblica utilità dell’ex Snia.
“Il Forum ha fatto presente che Roma deve saper affrontare l’emergenza climatica e di salute pubblica – fanno sapere gli attivisti – Questo è fuori di dubbio una priorità per chi governa.
Ma non si intravedono politiche concrete per soluzioni efficaci.
Le scelte urbanistiche nella zona est devono fare i conti con le isole di calore e l’aria velenosa: i dati scientifici pongono un quadro micidiale per la salute degli abitanti. La mancanza di verde pubblico, l’impossibilità di ritrovare la natura sotto casa di ognuno sono le conseguenze della pesante cementificazione e della continua erosione del territorio“.
Il sindaco in visita per la prima volta al lago ex Snia
Grazie anche all’interlocuzione del presidente del V Municipio, Mauro Caliste, il sindaco per la prima volta ha visitato l’area del Monumento Naturale: “Questa parte qui non la tocca nessuno – ha detto – Stiamo cercando di trovare la soluzione più green possibile.
Quella non è una nostra area, è un’area privata, ci sono cose che si possono fare e altre che non si possono fare“.
Il Forum ha ribadito quella che, a suo parere, è la soluzione: il completamento dell’esproprio degli ultimi ettari dell’Ex Snia, possibilmente nell’anno del centenario della sua fondazione: “Dopo che la Regione Lazio capitanata da Rocca ha affossato la possibilità di allargare la tutela ambientale all’intero perimetro della vecchia fabbrica – concludono gli attivisti – non rimane che espropriare le sue rovine per la realizzazione di un grande parco archeologico naturalistico atteso da trenta anni.
Il Forum, insieme a migliaia di abitanti e comitati, si impegnerà per determinare le scelte politiche della maggioranza di centro-sinistra sul futuro ecologico di Roma a partire da questa lotta“.
(Articolo di Andrea Barsanti, pubblicato con questo titolo il 14 settembre 2023 sul sito online “Roma Today”)