Abbattimento pini via di Castel Fusano. Foto d’archivio.
Non si sono fermati neppure alla fine di agosto gli abbattimenti degli alberi.
Perché, quelli che sono stati tagliati su indicazione del municipio X, a Castel Fusano, erano pini “secchi, morti in piedi” e rappresentavano, si legge nel provvedimento, “un rischio per la pubblica incolumità”.
Perché i pini sono secchi
Il taglio di questi ulteriori pini in via di Castel Fusano, però, rappresentano anche un evidente fallimento delle politiche di contrasto alla cocciniglia tartaruga, messe in campo con troppo ritardo.
Una lentezza che non è direttamente ascrivibile all’amministrazione cittadina, visto che per curare i pini è stato necessario l’intervento del governo e, subito dopo, della regione Lazio che solo nella primavera del 2021 ha potuto firmare un apposito protocollo fitosanitario.
Trattandosi di un insetto alieno, mancavano infatti indicazioni per contrastarlo.
Il risultato però è sotto gli occhi di quanti, oggi, percorrono la Cristoforo Colombo in direzione Ostia: è stato lì, e nel vicino municipio IX, che il parassita alieno ha attecchito.
Gli incendi ed i parassiti
“A Castel Fusano si è partiti da una situazione già complicata dagli incendi che avevano indebolito i pini” ha ricordato a Romatoday l’agronoma Sara Sacerdote, spiegando che “gli alberi colpiti dalla cocciniglia hanno poi dovuto fare i conti anche con blastofagi, come il Tomicus, che attaccano la pianta indebolita”.
Incendi prima e parassiti poi, hanno decretato le sorti delle alberate presenti sulla strada del municipio X su cui, già a partire dal 2023, sono partiti i primi massicci abbattimenti.
I fondi per piantare nuovi alberi
Al di là delle alberature stradali, su cui dal 23 agosto sono ripartiti i tagli, quale sarà il destino della pineta di Castel Fusano?
L’amministrazione cittadina ha recentemente annunciato di voler impiegare i fondi del PNRR destinati alle nuove piantumazioni, quelli relativi al progetto del “milione di alberi”, anche per Ostia.
Con due delibere, su input del Ministero dell’ambiente parzialmente modificate, ha disposto di mettere a dimora delle essenze arboree anche a Castel Fusano, su una superficie di 12,9 ettari, “nella porzione di pineta morta non interessata da altri progetti”.
Quali alberi per Castel Fusano
Saranno piantati pini?
La risposta non è scontata ed a domanda diretta l’assessorato all’ambiente della giunta Gualtieri ha risposto che “le specie arboree saranno quelle della macchia mediterranea indicate dal comitato tecnico scientifico”.
D’altra parte inserire giovani esemplari di Pinus pinea in un’area infestata dalla cocciniglia tartaruga potrebbe non essere una buona idea: i tronchi troppo piccoli dei giovani esemplari, potrebbero non sostenere i fori che, ogni anno, devono essere realizzati per iniettare l’insetticida contro la cocciniglia aliena.
Il futuro dei pini e della pineta di Castel Fusano è tutt’altro che garantito.
L’unica certezza, nel presente, è che sono ripartiti gli abbattimenti.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 3 settembre 2024 sul sito online “Roma Today”)