L’edificio ex sede Kpmg ai Parioli (Google)
Un palazzo di 8 piani al posto della sede della Kpmg in via Ettore Petrolini 2, nel cuore dei Parioli.
È l’ennesimo progetto di rigenerazione urbana che si affaccia all’interno del II municipio, uno dei territori più gettonati dai fondi e dalle società imprenditoriali che fanno dell’immobiliare il loro “core business”.
Mentre ancora non si placa l’agitazione dei cittadini per il progetto dell’ex clinica Villa Bianca al Nemorense, ecco che a pochi chilometri spunta un altro progetto, considerato egualmente impattante da chi vive nei pressi.
Il progetto di rigenerazione urbana ai Parioli
Un progetto curato dallo studio di architetti di Lorenzo Busnengo, lo stesso che ha lavorato al progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle per conto di Eurnova Spa (progetto naufragato dopo quasi 8 anni di tira e molla, modifiche, polemiche) e che nella Capitale ha reso in 3D progetti un po’ ovunque, uno di questi sempre nel II municipio, a San Lorenzo, tra via degli Ausoni e via Sabelli: le “Residenze San Lorenzo”, cantiere partito da circa un mese, l’ennesimo nel quartiere universitario.
Secondo quanto si apprende non sono previste demolizioni, ma una ristrutturazione profonda con innalzamento del palazzo esistente di due piani e la creazione di parcheggi interrati.
I residenti preoccupati e l’intervento del Codacons
I residenti di via Petrolini, via Salvini, via Pezzana e via Ristori sono sul piede di guerra.
Come riferisce il Codacons, che ha presentato istanza d’accesso al Comune e alla Regione sul nuovo progetto di rigenerazione urbana che riguarda uno stabile degli anni ’60, si tratta di un progetto urbanistico che “se da un lato arriverebbe a modificare l’aspetto paesaggistico – si legge nel comunicato – dall’altro non sembrerebbe tener conto delle problematiche di impatto ambientale e di sicurezza relative alla sostituzione del fabbricato.
Sulla scorta di quanto sin qui considerato, dubbi e perplessità aleggiano in capo alla realizzazione di questa nuova struttura.
Dubbi, a parere di chi scrive, legati alla sicurezza ambientale e collettiva.
In prima battuta, appare opportuno osservare come prima di portare alla realizzazione di un tale progetto sia necessario che sia stato attuato uno specifico studio di impatto ambientale, con apposita sintesi non tecnica quale strumento divulgativo di lettura del processo di Valutazione di Impatto Ambientale, al fine di comprendere ovvero conoscere i vincoli, in questo caso, urbanistici applicati”.
Il municipio: “Chiediamo attenzione agli uffici“
Ad oggi il II municipio non ha il progetto urbanistico e non ha ricevuto richieste di Scia (la segnalazione certificata di inizio attività) da parte di alcuna impresa: “Nonostante manchino questi documenti – spiega a RomaToday l’assessora ai lavori pubblici Paola Rossi – ho deciso di anticipare i tempi e scrivere ai nostri uffici tecnici, spinta dalle segnalazioni preoccupate dei cittadini, chiedendo attenzione rispetto al progetto che arriverà.
Bisogna fare attenzione alle altezze, anche se a quanto pare i progettisti ritengono che l’edificio sarà alto come, se non meno dei palazzi adiacenti. Il punto è che quello nuovo sarà più appariscente, perché oggi l’edificio si trova dietro a un muro di cinta, spostato verso l’interno. Il profilo del nuovo edificio sarebbe proprio dove oggi c’è il muro“.
C’è poi un altro aspetto che l’assessora vorrebbe venisse valutato: “È da poco che abbiamo riaperto via Giacinta Pezzana dopo la frana – conclude – e quindi sarebbe necessario valutare attentamente la tenuta dell’area, perché i carotaggi del terreno hanno evidenziato una certa fragilità del territorio“.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo il 10 agosto 2023 sul sito online “Roma Today”)