Anche la Regione Lazio si schiera a favore della proroga del regime semplificato per l’occupazione di suolo pubblico.
Una presa di posizione importante, specialmente per quanto riguarda Roma.
Nella Capitale, come ribadito più volte dall’assessora alle attività produttiva Monica Lucarelli, è stato confermato lo stop alle “licenze facili” al 31 dicembre 2023.
E mentre si continua a scrivere il nuovo regolamento, dal Parlamento arrivano delle vere e proprie “spallate” al piano dell’assessora Monica Lucarelli.
Iniziative che, a quanto pare, sono apprezzate anche dalla Pisana.
L’emendamento al Senato
I senatori Andrea De Priamo e Gaetano Nastri, di Fdi, hanno deciso di ascoltare le richieste degli esercenti i quali, specialmente dopo il covid, hanno trovato nei dehors e nei tavolini all’aperto una fonte di guadagno alla quale adesso non vogliono rinunciare.
Non spariranno, ovviamente, ma senza proroga non sarà facile, come lo è stato negli ultimi anni, ottenere tutte le autorizzazioni.
Da qui l’idea dei due senatori di prorogare il regime emergenziale (il provvedimento era legato alla crisi pandemica, per la sicurezza degli avventori) fino al 31 dicembre 2024, un anno dopo l’attuale scadenza.
Proposta di legge alla Camera
Dopo l’emendamento in Senato, Fratelli d’Italia si è data da fare anche alla Camera con la proposta di legge di Gianluca Caramanna.
Il deputato ha proposto una revisione completa dei regolamenti per concessione degli spazi esterni ai pubblici esercizi, togliendo poteri alle soprintendenze ed aumentando, invece, quelli degli enti locali.
Però, per poter rivedere delle regole per tutti, serve del tempo.
Ecco quindi che sarebbe necessaria una proroga delle concessioni fino al 31 dicembre 2024.
Del resto, spiega Caramanna nella proposta, le disposizioni emergenziali sui dehors sono divenute ormai “un’esigenza stabile” per le attività commerciali.
Inoltre, secondo il deputato i locali che hanno anche tavolini all’esterno servirebbero anche a controllare certe aree, mitigando il fenomeno della mala movida.
Effetti positivi della norma
Contattata da RomaToday, la vicepresidente della Regione Lazio ed assessore allo sviluppo economico, Roberta Angelilli, ha specificato come la Regione non abbia competenze “dirette nella regolamentazione dei dehors”, dicendosi però “complessivamente favorevoli all’emendamento” relativo alla proroga delle autorizzazioni.
Si sono considerati “gli effetti positivi che la proroga della norma, seppur nata nel contesto emergenziale della pandemia da Covid-19, può generare per gli operatori, nella consapevolezza del necessario bilanciamento con gli altri interessi, come la vivibilità delle strade e delle piazze, la viabilità, lo spazio per i pedoni.
Vorrei a questo proposito ricordare – ha continuato Angelilli – che, secondo la normativa regionale (art. 79, comma 3 TUC) i dehors devono rispondere, soprattutto in zone di particolare valore artistico, paesaggistico e storico, a canoni di qualità ed estetica particolari che sono comunque definiti dai comuni”.
I dehors peggiorano la malamovida
Di parere completamente opposto rispetto a quanto sostenuto da Caramanna è Viviana Di Capua, dell’Associazione Abitanti Centro Storico.
Contattata da RomaToday, secondo Di Capua “i parlamentari non alzano la voce perché evidentemente fa molto comodo sedersi a mangiare ovunque capiti.
È come la storia dei b&b.
A Roma la situazione è vergognosa, qualcuno non si rende conto di come stia soffocando la parte storica della Capitale.
Non c’è più l’esigenza di contrastare la pandemia con i tavolini all’aperto”.
Di Capua ha commentato l’idea secondo la quale i tavoli all’aperto funzionerebbero anche come da deterrente per la mala movida: “A Venezia, dove non ci sono auto e mezzi, tutte le sere vengono tolti i tavolini dalle strade e tutti lavano la mattina prima di aprire.
Qui a Roma nessuno si preoccupa di questo.
Qui ci si preoccupa solo di occupare questa città.
Abbiamo isole pedonali che non si possono percorrere, disabili e mamme con carrozzine, costretti a passare in mezzo alla strada”.
Il commercio, secondo Di Capua, deve “essere tutelato così come chi abita i quartieri.
Bisogna andare incontro al commercio non abusivo e non straripante.
In questo siamo al fianco dell’assessora al commercio di Roma”.
(Articolo di Matteo Torrioli, pubblicato con questo titolo il 17 ottobre 2023 sul sito online “Roma Today”)