Il faggio rosso di Villa Ada ormai ridotto ad un tronco (foto Osservatorio Sherwood)
Villa Ada ha cambiato volto.
I parassiti hanno colpito centinaia di esemplari che compongono il patrimonio arboreo del parco storico, determinandone in molti casi la morte.
Così, come denunciano gli attivisti di Osservatorio Sherwood, in molte zone il paesaggio si è modificato per sempre.
A parte gli oltre 100 pini abbattuti nell’ultimo anno perché attaccati dalla cocciniglia, altri gioielli naturalistici sono scomparsi perché tagliati dall’uomo: solo una palma è rimasta a testimonianza di una recente presenza a ornare la parte dell’ingresso di via Salario.
Non c’è più il cedro glauca pendola, albero storico di Villa Ada, che si poteva incontrare camminando verso l’Ambasciata d’Egitto e le scuderie, entrando dal 267 di via Salaria.
“E ancora abbiamo perso il melo tagliato sulla strada per il maneggio – ricorda l’Osservatorio – , il tasso sfigurato dalle potature dopo le nevicate vicino alla valle dei cedri e due dei pioppi bianchi che non hanno retto l’impatto delle kermesse estive sulla piattaforma del lago grande“.
“Una eccezionale ricchezza naturalistica – conclude l’associazione – che si va assottigliando nel tempo, che non riceve le dovute cure e che viene ‘rimpiazzata’ con alberi dozzinali.
Ben altra attenzione meriterebbe una delle più importanti ville storiche della capitale, alla cui gestione dovrebbero essere chiamati esperti botanici e forestali“.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 25 agosto 2022 sul sito online “Roma Today”)
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