Mancano ancora 78 sezioni all’appello.
Alle 10 di martedì 11 giugno Roma tiene ancora ferma l’Europa.
Oltre ai problemi ai sistemi informatici della Capitale, che non hanno permesso di avere i dati definitivi sul rinnovo del parlamento di Strasburgo, ora c’è anche quello dei “plichi illeggibili”.
Dopo il caos che ha costretto scrutatori, presidenti di seggio e dipendenti a rimanere chiusi nella notte nelle varie sezioni sparse per la città a causa di un bug del sistemo informatico, per conoscere i risultati definitivi di Roma occorrerà attendere l’intervento del tribunale.
Caos elezioni
Andiamo con ordine.
A spiegare cosa sia accaduto nell’infernale notte di domenica è stato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
Il primo cittadino, intervenuto durante la maratona Mentana su La7, ha commentato quanto accaduto: “L’incidente informatico ci ha rovinato il pomeriggio“, ha esordito Gualtieri.
“Spiego cosa è successo: dal punto di vista giuridico, del processo che porta dallo scrutinio alla proclamazione degli eletti, la parte di cui ci stiamo occupando non c’entra nulla.
Stiamo parlando invece dell’immissione dei dati per poter poi vederli sul sito del ministero dell’Interno”.
Un’attività, ha precisato, “puramente informatica che non ha nessun valore giuridico: la proclamazione dei candidati avviene diversi giorni dopo, quando i verbali firmati e siglati vanno al tribunale che li conta tutti e decreta chi è stato eletto – ha chiarito ancora Gualtieri – Proprio perché questo processo dura giorni e i cittadini voglio sapere subito chi è stato eletto, vengono digitati i dati su un sito che consente a tutti di leggerli“.
Peccato che questo problema abbia costretto centinaia di cittadini a rimanere letteralmente segregati nei seggi finché i presidenti non si sono presi la responsabilità di rimandarli tutti a casa, mandando i plichi con le schede alla fiera di Roma, dove si sono verificati incolonnamenti di auto, soprattutto taxi, che dovevano portare il materiale dentro al padiglione 9.
Il bug informatico
Gualtieri ha chiarito quindi l’origine del guasto: “Questo circuito ha registrato un gravissimo problema – riporta ancora la Dire – di notte il sistema informatico che doveva prendere i dati e trasmetterli al ministero dell’Interno perché fossero resi noti, ha presentato un bug.
Nonostante fosse un sistema nuovo, per la prima volta utilizzato, e fossero state fatte delle prove, almeno stando a quanto mi dicono.
Ho chiesto un’indagine interna per accertare eventuali responsabilità“.
Come raccontato da RomaToday, grazie ad una testimonianza di una lettrice, al momento di immettere i dati della sede elettorale e della sezione scrutinata, il sistema restitutiva risultati diversi.
Chiamata di emergenza
“Questa immissione – ha spiegato ancora Gualtieri nella serata di lunedì – sta avvenendo adesso, siamo a un po’ meno di metà per quanto riguarda le preferenze. Penso che nel giro di pochissime ore sarà completata la digitalizzazione della squadra di emergenza”.
Infatti, nel pomeriggio di lunedì, il segretario generale di Roma ha dato disposizione affinché tutte le strutture della Capitale, sia dipartimentali che territoriali, fornissero quattro dipendenti da mandare, con urgenza, alla fiera di Roma per aiutare nelle operazioni di inserimento dei dati.
Una vera e propria task force per accelerare, quanto possibile, le operazioni.
L’attacco del sindacato
Appreso di questa “precettazione”, la Cisl Fp Roma Capitale Rieti ha scritto una nota al sindaco di Roma e all’assessore al personale parlando di “reperimento coattivo di personale”.
Oltre al fatto “che l’eventuale orario di lavoro sembrerebbe essere indefinito” attacca il segretario Giancarlo Cosentino, “non risulta che tale attività, che tra l’altro necessita di una specifica formazione, possa essere richiesta ai dipendenti in quanto non rientrante tra le funzioni proprie del contratto”.
Inoltre, alla Cisl risulterebbe che “alcuni dipendenti che abbiano risposto alla richiesta in forma volontaria, arrivati sul luogo per svolgere le operazioni, abbiano trovato le apparecchiature elettroniche da usare ancora non installate ed ancora imballate”.
Questo starebbe comportando nei dipendenti “uno scoramento generale dettato dalla sufficienza con cui in queste ore si rischia, con provvedimenti improvvisati, di creare una ‘toppa’ peggiore del buco”.
Plichi illeggibili
I lavori alla fiera di Roma si sono conclusi verso le 22 di lunedì.
Come mai, allora, sul sito del ministero degli Interni mancano ancora 78 sezioni della Capitale?
Tutta colpa dei plichi dove vengono raccolte le schede e sui quali si riporta, a penna, una sintesi dei risultati del voto (voti alle liste, preferenze).
I plichi, una volta sigillati, non possono più essere riaperti.
Peccato che su 78 di questi le informazioni sui dati delle liste siano “illeggibili” o “incomprensibili”. Ci sono, tanto per fare un esempio, delle incongruenze: su un plico erano riportati 403 votanti e 430 voti espressi.
E, come detto, visto che queste buste non si possono riaprire, occorrerà attendere il tribunale per conoscere i risultati definitivi.
Questo problema riguarda anche altri 83 plichi ma solo per le preferenze ai candidati.
Roma ha così chiuso le operazioni conteggiando a “zero” 78 sezioni in attesa che un giudice, nelle prossime settimane, intervenga.
(Articolo di Matteo Torrioli, pubblicato con questo titolo l’11 giugno 2024 sul sito online “Roma Today”)