ROMA – Entro la fine del secolo il fabbisogno alimentare della popolazione mondiale aumenterà dell’80% come conseguenza diretta della crescita demografica e del maggior apporto calorico individuale richiesto.
Lo rivela una ricerca realizzata da un team dell’università tedesca di Gottinga.
“Tra il 2010 e il 2100, l’apporto calorico medio giornaliero per ogni persone aumenterà di circa 253 calorie.
Un dato ricavato dalla stima di aumento dell’altezza e dell’indice di massa corporea“, ha riferito il coautore dello studio, Lutz Depenbusch, del World Vegetable Center.
In termini alimentari equivale a due banane in più al giorno o una porzione di patatine fritte.
A patire maggiormente per l’aumentato fabbisogno alimentare saranno le nazioni dell’Africa subsahariana, già sotto pressione per la rapida crescita demografica.
“Una politica alimentare globale che non sarà in grado di rispondere alla crescente domanda di cibo rischierà di amplificare le diseguaglianze alimentari ed economiche“, hanno avvertito Depenbusch e l’altro autore dello studio, il professore Stephan Klasen dell’Università di Gottingen.
Gravose anche le ripercussioni finanziarie: la crescente domanda di cibo farà lievitare i prezzi di vendita: se le nazioni più ricche dovrebbero riuscire a coprire la spesa aggiuntiva, quelle più povere saranno destinate a patire maggiormente malnutrizione e carestia.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 26 dicembre 2019 sul sito online “Ambiente & Veleni” del quotidiano “Il Fatto Quotidiano”)