In occasione dell’United Nations Climate Action Summit, il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha dichiarato di aver firmato la risoluzione del governo per la ratifica degli accordi di Parigi sul clima e ha sottolineato.
«Insieme dovremo considerevolmente ridurre le emissioni atmosferiche per ridurre il riscaldamento globale.
Nello stesso tempo, ogni Paese determinerà il suo contributo a questo processo e deve verificare ogni 5 anni il suo funzionamento per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo.
In questo senso, questo strumento è più flessibile del Protocollo di Kyoto».
L’adesione della Russia è però “condizionata” perché la risoluzione firmata da Medvedev considera «inaccettabile utilizzare l’Accordo e i suoi meccanismi per creare degli ostacoli allo sviluppo socio-economico sostenibile» della Russia.
A differenza di quel che è accaduto in altri Paesi, in Russia l’adozione dell’Accordo di Parigi non necessita della ratifica del Parlamento.
Il primo ad accogliere con favore la decisione della Russia è stato il presidente francese Emmanuel Macron che, dopo averla definendola una «formidabile notizia», ha commentato: «Vorrei sottolineare con piacere che oggi abbiamo ricevuto buone notizie sulla ratifica dell’accordo di Parigi sul clima da parte della Russia.
Questa è una grande notizia.
Qualche mese fa non era scontato, dimostra che stiamo andando avanti».
Anche il ministero degli esteri tedesco ha salutato con favore la decisione della Russia e ha twittato: «Il governo tedesco accoglie con favore l’adesione della Russia al #ParisAgreement. Vogliamo un mondo CO2 neutral entro il 2050.
Possiamo riuscirci solo se tutti spingono nella stessa direzione».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 24 settembre 2019 sul sito online “greenreport.it”)