La realizzazione del nuovo stadio della Roma è stata messa nel mirino della procura di Roma che ha aperto un’inchiesta su una vicenda di corruzione.
Inchiesta che vede implicati trasversalmente persone vicine al Movimento 5 stelle ed esponenti di Forza Italia e Partito democratico.
Nove arresti e 27 indagati per una presunta associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell’ambito delle procedure connesse al nuovo stadio della Roma.
“Ho contattato subito i probiviri del Movimento e ho detto subito di accertare tutto quello che c’è sulle persone che potrebbero essere coinvolte in questa cosa – ha commentato il vicepremier Luigi Di Maio -. E, per quanto mi riguarda, come abbiamo sempre dimostrato, chi sbaglia paga.
E mi permetto di dire che se le accuse verso queste persone, non solo del Movimento ma in generale, dovessero esser provate, questo dimostrerebbe come la gente si rovina la vita pur avendo delle posizioni di tutto rispetto“.
Le misure cautelari relative all’indagine sul nuovo stadio della Roma riguardano l’imprenditore Luca Parnasi e cinque suoi collaboratori colpiti da ordinanza di custodia in carcere.
Agli arresti domiciliari, invece, ci sono l’avvocato e presidente di Acea Luca Lanzalone, il consigliere regionale del Lazio di Forza Italia, Adriano Palozzi, il consigliere regionale del Lazio del Pd ed ex assessore all’Urbanistica, Michele Civita.
Tra i 27 indagati dell’inchiesta c’è anche il capogruppo del Movimento 5 stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara.
Nei primi mesi del 2017 Ferrara aveva partecipato alla trattativa con il gruppo Parnasi per la modifica della prima stesura del progetto sulla struttura che dovrebbe sorgere a Tor di Valle.
“Chi ha sbagliato pagherà – scrive su Facebook Ferrara -. Io sono sereno ed estraneo alla vicenda perché non ho nulla da nascondere.
Ho fiducia nella magistratura e spero che si faccia chiarezza al più presto.
Ho deciso di autosospendermi dal M5S.
Avanti a testa alta“.
Soldi in contanti, fatture per operazioni inesistenti, assunzioni e consulenze.
Così il gruppo Parnasi, secondo l’accusa, foraggiava i politici e pubblici ufficiali con un metodo corruttivo che gli inquirenti definiscono come “asset di impresa“.
Nell’ordinanza si legge: “A Luca Lanzalone, consulente di fatto del comune di Roma per le questioni relative allo stadio per rilevanti interventi urbanistici, Parnasi, per tramite di Luca Caporilli e Simone Contasta, prometteva ed effettivamente erogava molteplici utilità.
E tra questi l’affidamento o la promessa di affidamento di lucrosi incarichi in favore dello studio legale Lanzalone&partners” per oltre 100mila euro.
Nel dettaglio: “La promessa del conferimento da parte dei referenti della Sgr dea capital di un incarico, assolutamente inutile e assegnato per finalità corruttiva, inerente l’assistenza legale stragiudiziale in merito ai rapporti con il comune di Marino in relazione al print denominato ‘Ecovillage’, per il quale veniva formulato un preventivo per l’importo di 50000 euro quale compenso base, di ulteriori 40000 euro oltre ad un importo variabile (per diverse decine di migliaia di euro) in base all’esito della prestazione; il conferimento di un incarico per il tramite di persona di fiducia del Parnasi, avvocato Mariangela Masi, inerente la verifica della sussistenza di una responsabilità di Bnl Paribas e di soggetti terzi in relazione alla Mala Gestio dei fondi di investimento denominati Upside (fondo creato da Bnp Paribas reim sgr) e U turn (fondo gestito da Bnl Paribas con soggetti privati tra i quali evidentemente il gruppo Parnasi) per un compenso di 12500 euro; un incarico in ordine alla ristrutturazione di fondi legati a un’operazione relativa alla realizzazione presso la vecchia fiera di roma di un polo di intrattenimento con uffici e un palazzetto da utilizzare per incontri di basket ed eventi musicali“.
L’imprenditore Luca Parnasi, scrive il gip, nel tentativo “di ottenere i favori del mondo 5 Stelle” avviò “l’attività di promozione in favore del candidato alla Regione Roberta Lombardi“.
“In tal modo – prosegue il testo – egli rafforza i suoi legami con Paolo Ferrara e con Marcello De Vito, che gli hanno avanzato tale richiesta in quanto ricoprono rilevanti incarichi nell’ambito dell’amministrazione capitolina, svolgono un ben preciso ruolo nell’approvazione nel progetto dello stadio, e crea i presupposti per lo sviluppo di ulteriori progetti imprenditoriali, essendo la Lombardi, oltre che candidata alla Regione, personaggio di spicco dei 5 Stelle a livello nazionale e quindi destinata, in ipotesi di un successo elettorale della sua compagine nelle elezioni politiche, a ricoprire ruoli decisionali nel nuovo assetto che si determinerà all’esito del voto“.
“Quelli nostri… tuoi so passati“.
Così uno degli arrestati si è rivolto all’imprenditore Luca Parnasi parlando dei risultati delle ultime elezioni.
L’imprenditore avrebbe risposto perentorio, secondo gli inquirenti temendo di essere intercettato, “Non c’ho nessuno…non c’ho nessuno“.
Per gli inquirenti sarebbe Parnasi il “dominus” dell’organizzazione.
Nell’ordinanza di custodia cautelare viene indicato come “capo e organizzatore” che “sovrintende e coordina tutte le attività dell’associazione, impartisce direttive agli altri partecipi definendo compiti e modalità operative, mantiene i rapporti con esponenti del mondo politico, istituzionale, finanziario e in genere cura in prima persona la programmazione la realizzazione delle operazioni delittuose“.
Quanto alla posizione del capogruppo M5s in Campidoglio Paolo Ferrara, prosegue il testo: “Non può non essere evidenziato come anche tale richiesta risponda, così come quella di elaborazione di un progetto di restyling del lungomare di Ostia, all’esigenza di guadagnarsi consenso e credibilità, seppure non nei confronti degli elettori, ma all’interno del Movimento“.
L’inchiesta potrebbe portare allo stop dell’intero progetto modificato.
Proprio ieri era scaduto il termine per presentare le osservazioni al progetto e si era fissata la scadenza per le controdeduzioni per le quali è stato dato un tempo di 30 giorni.
A metà luglio sarebbe prevista la delibera col progetto variato da inviare alla Regione Lazio per l’ok definitivo.
Ma ora arresti e indagini potrebbero imporre lo stop al progetto.
Zingaretti: “Regione corretta, fiducia in magistrati”.
“A seguito delle notizie sull’indagine confermo, come sempre, piena fiducia nell’operato della magistratura.
L’amministrazione regionale ha condotto la Conferenza dei servizi in modo tecnicamente corretto e trasparente.
Nessun dirigente o funzionario regionale è stato oggetto delle misure adottate dagli uffici giudiziari“.
Lo sottolinea in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in merito all’inchiesta sullo stadio della Roma.
“Peraltro – aggiunge – ricordo che proprio per consentire la massima valutazione ed il controllo diffuso di questo complesso procedimento amministrativo la Regione ha esposto ogni passaggio e provvedimento su un portale di opendata (ancora oggi consultabile su www.regione.lazio.it/rl/trasparenzastadio/).
Pertanto, è importante che la magistratura faccia luce su eventuali comportamenti che possono avere messo a rischio, ovvero speculato, su un investimento tanto significativo per la città di Roma. Per quanto riguarda Michele Civita, che considero da sempre un uomo onesto delle istituzioni, sono convinto che saprà dimostrare la fondatezza delle sue ragioni“.
Raggi: “Chi sbaglia paga”.
“Chi ha sbagliato pagherà noi siamo dalla parte della legalità.
Aspettiamo di leggere le carte sappiamo che alle 12 c’è una conferenza stampa della procura al momento non esprimiamo alcun giudizio“.
Ha commentato la sindaca di Roma Virginia Raggi.
“Se è tutto regolare, spero che progetto stadio possa andare avanti“.
Salvini: “Parnasi persona perbene, spero dimostri sua innocenza”.
Sull’inchiesta interviene anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Chi stava lavorando allo stadio della Roma ed è stato arrestato lo conosco personalmente come una persona perbene e spero possa dimostrare la sua innocenza – afferma -. C’è complicazione nel settore pubblico: il codice degli appalti, la legge contro il caporalato, il proliferare di leggi, codici e burocrazia aiuta chi vuole fregare prossimo.
Un Paese più semplice è anche meno corrotto“.
Toninelli: “Siamo molto preoccupati”.
Anche il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, commenta l’inchiesta: “Per quanto riguarda la faccenda dell’indagine siamo molto preoccupati.
Non ho informazioni per poterla commentare.
Quello che mi viene da ribadire è che la battaglia che il M5s ha fatto per far sì che la colata di cemento che doveva cadere a norma del primo progetto del Pd, di cui lo stadio era solo una minima parte, è stata enormemente limitata e questo è un successo“.
Pallotta: “La Roma trasparente, stadio si deve fare”.
“La Roma non fatto nulla di male, siamo stati trasparenti: non vedo perchè il progetto stadio si debba fermare, tutti lo vogliono e si deve andare avanti.
Risolveremo tutto“.
Lo ha detto il presidente della Roma James Pallotta, dopo la notizia degli arresti di nove persone. “Se ho sentito Parnasi?
Non credo che in cella si possano usare i telefonini“.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 13 giugno 2018 sul sito “HUFFPOST”)