Corriere della Sera 06.02.2018
N.B. – Il giornalista ignora del tutto che il 13 novembre 2017 la Giunta Capitolina ha approvato definitivamente i Piani di Localizzazione degli impianti pubblicitari, che prevedono di assegnare a chi si aggiudicherà il relativo bando di gara cartelloni per circa 8.000 mq. di superficie espositiva con cui finanziare un servizio di bike sharing anche con bici elettriche (non previste invece nel servizio di bici a flusso libero): ignora anche che le associazioni VAS e Basta Cartelloni fin dal mese di settembre del 2017 hanno proposto di integrare il servizio di bike sharing finanziato dalla pubblicità eliminando le ciclostazioni per sostituirle con un numero maggiore di parcheggi per bici a flusso libero.
Oltre a non aver risposto a tutt’oggi alla proposta di VAS e Basta Cartelloni, il 4 febbraio 2018 l’Assessorato alle Attività Produttive ha dichiarato al quotidiano “la Repubblica” che per l’assegnazione tramite gare della gestione di tutti gli impianti pubblicitari previsti nei 15 Piani di Localizzazione, compresi quindi quelli che serviranno ad assicurare un servizio di bike sharing pianificato (senza quindi parcheggio selvaggio), “si potranno far partire i bandi veri e propri forse verso la fine dell’anno“.
Il Comune di Roma ci ha messo un anno e mezzo per approvare i Piani di Localizzazione degli impianti pubblicitari: ora si prende un altro anno e mezzo (se tutto va bene) solo per predisporre dei bandi di gara, per portare a conclusione il procedimento di riforma dei cartelloni pubblicitari che è stato approvato ormai da più di tre anni e mezzo.
L’articolo in questione avrebbe dovuto pertanto essere più appropriatamente intitolato: “Le responsabilità del Comune di Roma per il fallimento del bike sharing“.