Su questo stesso sito l’11 dicembre 2017 è stato pubblicato l’articolo dal titolo “La replica di VAS alla risposta del Comune di Nettuno sulla segnalazione degli impianti pubblicitari abusivi”, che riportava il testo della Nota VAS prot. n. 33 del 9 dicembre 2017 con cui sono state richieste precisazioni nel merito di ognuna delle informazioni puntuali fornite dalla amministrazione comunale. (https://www.rodolfobosi.it/wp-admin/post.php?post=64008&action=edit)
Alla suddetta istanza è stato dato seguito con la Nota del Comune di Nettuno del 20 dicembre 2017.
Con la seguente Nota VAS prot. n. 1 del 12 gennaio 2018 sono state richieste ulteriori precisazioni nel merito di ognuna delle informazioni puntuali fornite .
Prot. n. 1/2018 Al Segretario Generale del Comune di Nettuno
Dott. Alberto Vinci
Al Comandante della Polizia Locale
Dott. Antonio Arancio
p.c. Al Sindaco del Comune di Nettuno
Dott. Angelo Casto
p.c. All’Assessore ad interim alle Attività Produttive
Dott. Angelo Casto
p.c. Al Dirigente dell’Area Economico Finanziaria
Dott. Luigi D’Aprano
p.c. Al Dirigente dell’Ufficio Attività Produttive
Dott. Antonio Arancio
Oggetto – Segnalazione di una serie di impianti pubblicitari istallati nel territorio del Comune di Nettuno di cui si chiede di accertare i vizi di legittimità: referto del nucleo di Polizia Locale del 19.12.2017, allegato alla nota del Segretario Generale del 20 dicembre 2017
Con lo stesso spirito di collaborazione, che si è instaurato con questa associazione e che rimane sempre finalizzato alla tutela del decoro della città di Nettuno, si portano le seguenti richieste di ulteriori precisazioni nel merito di ognuna delle informazioni puntuali fornite con la nota del Segretario Generale del 20 dicembre 2017 e con la allegata nota prot. n. 11 del 19.12.2017 del Maresciallo Maggiore Massimo De Marco e del Maggiore Franco Paolini.
1 – Sanzioni amministrative elevate – Viene fatto sapere che dopo il 25 ottobre 2017 «sono stati redatti ulteriori 33 accertamenti di violazione amministrativa»: al riguardo il 1° comma dell’art. 23 del vigente Regolamento Comunale per la disciplina dei mezzi pubblicitari prescrive che «il Dirigente dell’Area Economico finanziaria settore Tributi, visto il verbale redatto dalla Polizia Locale o dalle altre Forze di Polizia di cui all’art. 12 comma 1 del C.d.S., ai sensi dell’art.23, decorsi i tempi previsti per la rimozione ed indicati nel verbale di accertamento di violazione quale sanzione accessoria, emetterà ordinanza per la rimozione da effettuarsi d’ufficio, con addebito ai responsabili delle relative spese nonché di quelle di custodia, fatta salva l’applicazione della sanzione prevista dal comma 13 bis dell’art. 23 C.d.S. da parte dell’Organo di Polizia accertatore».
Ognuno dei 33 verbali di violazione amministrativa dovrebbe quindi aver dato ai titolari degli impianti sanzionati un termine di 10 giorni di tempo dalla data di notifica entro cui rimuovere il mezzo pubblicitario a proprie spese: dal momento che la maggior parte degli impianti segnalati da VAS ed accertati come abusivi dalla Polizia Locale non risultano a tutt’oggi spontaneamente rimossi, il Dott. Luigi D’Aprano dovrebbe avere emanato le relative Ordinanze di rimozione con avvertimento che in caso di inottemperanza l’amministrazione comunale procederà alla rimozione forzosa con addebito di spese di rimozione e custodia a cura del responsabile.
Ma a tutto l’11 gennaio 2018 sull’Albo Pretorio del Comune non risulta essere stata pubblicata nessuna Ordinanza, che fra l’altro permetterebbe di conoscere pubblicamente i singoli impianti da rimuovere: si chiede di conoscerne le ragioni.
2 – Fioriere con impianti pubblicitari – Viene fatto sapere che per tutte le fioriere segnalate da VAS «è stata richiesta l’emissione di provvedimenti di rimozione», che quindi non rientrano fra i 33 verbali di violazione amministrativa emanati dal 26 ottobre 2017 al 19 dicembre 2017.
Si chiede di sapere per quali ragioni non si è proceduto secondo quanto prescrive l’art. 23 del vigente Regolamento comunale per la disciplina dei mezzi pubblicitari.
Per quanto riguarda i due impianti collocati al confine con la riserva naturale provinciale di Villa Borghese di Nettuno, che sullo stradario di Google Maps figurano collocati in via Antonio Gramsci e non nel suo proseguimento in via Mencacci, viene fatto sapere che «sono stati entrambi sanzionati e richiesti i provvedimenti di rimozione», a dimostrazione della loro natura totalmente abusiva, ma non risultano ancora rimossi.
Si chiede di sapere per quali ragioni questi due impianti risultino ancora sul posto a distanza ormai di quasi tre mesi dalla segnalazione fatta da questa associazione.
3 – Impianti pubblicitari a finta fermata dell’autobus – Riguardo a questo tipo di impianti il Maresciallo Maggiore Massimo De Marco ed il Maggiore Franco Paolini hanno fatto sapere che sono «due le ditte che attualmente gestiscono il trasporto pubblico locale» tramite le rispettive convenzioni, ma che «l’attuale posizione degli impianti corrisponde con il vecchio percorso del trasposto pubblico locale», per cui questi impianti non sarebbero affatto «finte fermate» e le suddette due ditte sarebbero state invitate solo ora (dopo la segnalazione di questa associazione) «a fornire l’esatta ubicazione delle nuove fermate» dove avrebbero diritto a ricollocare i loro impianti a propria cura e spese, «previo rinnovo delle convenzioni».
A Roma le paline e le pensiline del servizio di trasposto pubblico locale urbano ed extraurbano (ATAC e COTRAL) vengono assegnate dietro bando pubblico e successiva convenzione.
Si chiede anzitutto di sapere se questo tipo di impianti siano stati autorizzati tramite regolare bando pubblico e successiva convenzione, precisando quale sia la linea di trasporto pubblico locale a cui appartengano.
La richiesta è motivata da un lato perché appare alquanto strano che il vecchio percorso del trasporto pubblico locale prevedesse una fermata dell’autobus in curva (quella segnalata da VAS in Viale Padre Mauro Liberati) e dall’altro lato non si capisce come l’esatta ubicazione delle nuove fermate non abbia comportato la contestuale ricollocazione di questa particolare tipologia di impianti.
Questa amministrazione dovrebbe spiegare la differenza che salta all’occhio nella sottostante foto tra le due pensiline gialle apparentemente del servizio di trasporto pubblico locale e urbano (di una delle due ditte) e la pensilina in primo piano (dell’altra delle due ditte) con la scritta riportata nella lunetta semicircolare superiore con la scritta “linea autobus fermata”.
Facciate posteriori di tre impianti in via Sangallo angolo Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto
(foto tratta da Street View di Google Maps)
Si dovrebbe cortesemente dire di quale linea di autobus si tratta per ognuna delle tre pensiline.
Questa amministrazione dovrebbe spiegare come fanno alcuni di questi impianti (come anche i tre sopra riportati) ad avere pubblicità anche sul retro, vale a dire anche sul senso di marcia da cui proviene il mezzo pubblico, in aperta violazione quindi di quanto prescrive al riguardo l’art. 10 del vigente Regolamento di pubblicità del Comune di Nettuno.
Facciate opposte degli stessi tre impianti dal lato del senso di marcia
(foto tratta da Street View di Google Maps)
Si dovrebbe inoltre spiegare come mai sullo stesso posto il COTRAL ha il cartello di sua fermata affisso su un distinto palo.
Palo della fermata COTRAL in via Sangallo
(foto tratta da Street View di Google Maps)
Questa amministrazione dovrebbe spiegare la regolarità anche dei seguenti impianti che recano pubblicità su entrambe le facciate e che sono istallati in posizioni senza nessuna vicina fermata di autobus, precisando se qui ci sia mai stata fermata del vecchio percorso: la richiesta vale anche per i due impianti pubblicitari istallati in via Antonio Gramsci, di cui questa associazione il 19.10.2017 ha già riportato la foto delle facciate dal lato del senso di marcia utilizzate entrambe con pubblicità vietata per pensiline di fermata di autobus.
Facciata posteriore di impianto in via Armando Diaz angolo via Trieste
(foto tratta da Street View di Google Maps)
Facciata opposta dello stesso impianto dal lato del senso di marcia
(foto tratta da Street View di Google Maps)
Facciata posteriore di impianto in via Armando Diaz angolo via Fiume
(foto tratta da Street View di Google Maps)
Facciata opposta dello stesso impianto dal lato del senso di marcia
(foto tratta da Street View di Google Maps)
Facciata posteriore di impianto in via Giacomo Matteotti
(foto tratta da Street View di Google Maps)
Facciata opposta dello stesso impianto dal lato del senso di marcia
(foto tratta da Street View di Google Maps)
4 – Impianto in via Ennio Visca all’altezza dell’incrocio con via Venezia – Viene fatto sapere che è stato sanzionato e che il titolare ha rimosso spontaneamente soltanto il pannello, per cui «è stata richiesta emissione di ordinanza di rimozione dell’impianto metallico».
Dal momento che il verbale di violazione amministrativa dovrebbe aver dato al titolare dell’impianto sanzionato un termine di 10 giorni di tempo dalla data di notifica entro cui rimuovere il mezzo pubblicitario a proprie spese, si chiede di sapere se la spontanea rimozione parziale del mezzo pubblicitario sia avvenuta prima della notifica della sanzione e di spiegare le ragioni del ritardo della ordinanza di definitiva rimozione.
5 – Striscione sulla rotatoria tra via dei Frati e via Borghese – In data 7 dicembre 2017 è stato comunicato che è stato “eliminato“: nel rapporto del successivo 19 dicembre viene fatto sapere che «al momento del sopralluogo non si accertava presenza di striscioni nel luogo indicato».
Dal momento che anche per tale mezzo pubblicitario sembra esserci stata una anticipata rimozione spontanea, si chiede di sapere le ragioni per cui non sia stato comunque sanzionato al pari dell’impianto istallato in via Ennio Visca.
Non è stato fatto sapere se sia stato rimosso anche l’altro striscione sulla stessa rotatoria verso via Scipione Borghese, riportato sulla destra della foto sottostante.
Si coglie l’occasione per segnalare che in questo frattempo sull’area di verde pubblico tra via dei Frati e via Scipione Borghese, davanti al distributore di benzina Tamoil, sono stati istallati tre impianti di presunta natura abusiva, che si chiede di accertare, provvedendo in caso affermativo ai dovuti provvedimenti del caso.
Situazione antecedente (foto tratta da Street View di Google Maps)
Situazione attuale
Situazione attuale
6 – Striscione sulla rotatoria tra via Armando Diaz e via Santa Maria – Viene fatto sapere che è stato «sanzionato e richiesta ordinanza di rimozione».
Si chiede di spiegare le ragioni del ritardo della ordinanza di rimozione.
7 – Impianto pubblicitario istallato in via Ugo La Malfa – Viene fatto sapere che «rientra nella tipologia degli accertamenti di cui al punto 3».
Questa amministrazione dovrebbe spiegare la regolarità anche di questo impianto che reca pubblicità su entrambe le facciate e che risulta istallato in una posizione senza nessuna vicina fermata di autobus.
Facciata posteriore dell’impianto istallato in via Ugo La Malfa
(foto tratta da Street View di Google Maps)
Facciata opposta dello stesso impianto dal lato del senso di marcia
(foto tratta da Street View di Google Maps)
– Annullamento del bando “istallazione stendardi su pali della pubblica illuminazione” – Al riguardo nel referto del nucleo di Polizia Locale del 19.12.2017 viene fatto sapere che tale «servizio non è in grado di fornire informazioni su eventuali azioni intraprese dall’area comunale di competenza».
Stando alle notizie fin qui fornite «il procedimento si è concluso con un diniego di autorizzazione in virtù del parere negativo espresso dall’Ufficio Tecnico comunale» competente: questa associazione aveva chiesto «di sapere quale sia questo Ufficio Tecnico e con quale motivazione abbia espresso parere negativo», «quale sia precisamente l’Ufficio che ha deciso il diniego dell’autorizzazione ad istallare questa particolare forma di affissione pubblicitaria» ed infine di far conoscere «più specificatamente le forme ed i modi con cui si sarebbe concluso questo procedimento, che a giudizio di questa associazione dovrebbe essere formalizzato con apposita deliberazione della Giunta comunale con l’annullamento motivato del bando da lei stessa voluto».
Senza rispondere a nessuno dei tre suddetti quesiti, il Segretario Generale ed il Dirigente della Polizia Locale hanno genericamente rammentato che «la Giunta è organo di indirizzo e non organo gestionale».
Si rammenta a nostra volta che proprio l’indirizzo di dare avvio alla procedura di selezione pubblica è stato deciso dalla Giunta Comunale con deliberazione n. 40 del 21 marzo 2017, cui dovrebbe spettare per deduzione logica anche l’indirizzo di annullare o comunque di fare annullare, l’esito del bando che si è aggiudicato la S.r.l. “Next”, motivandone le ragioni.
Si reiterano pertanto le suddette richieste, con preghiera di precisare quale sia l’organo gestionale cui spetterebbe l’annullamento del bando con specifico atto formale.
Distinti saluti
Roma, 12 gennaio 2018
RASSEGNA STAMPA
Controcorrente.Name 20.01.2018