Se n’era fatto un gran parlare la scorsa primavera.
La chiusura dell’anello ferroviario con la realizzazione dell’ultimo tratto – da Vigna Clara a Tor di Quinto e da lì, scavalcando il Tevere, chiusura del cerchio alla stazione Val d’Ala – sembrava cosa fatta.
Il progetto c’era, il finanziamento pure, il cronoprogramma idem.
Entro il 2027 un doppio binario avrebbe collegato la stazione Vigna Clara con quella, costruita ex novo, di Tor di Quinto.
E invece no
E’ notizia di queste ore che ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini ha deciso di definanziare la costruzione di alcune opere del Centro e del Mezzogiorno per spostare le risorse verso le infrastrutture del Nord.
Una rimodulazione dal valore complessivo di 2,5 miliardi che sarebbero serviti a finanziare un pacchetto di “interventi per i quali lo stato progettuale non consente di bandire le gare entro il 2023”.
Fra questi c’è la chiusura dell’anello ferroviario di Roma per 175 milioni che vengono “sottratti” ai 262 già stanziati e che sarebbero serviti a congiungere le due stazioni.
Quel che resta ovviamente non serve a nulla.
Il ministro ha successivamente fatto sapere che gli stessi fondi saranno reinseriti nella legge di Bilancio di fine anno, legge storicamente sempre dal difficile e travagliato parto.
Lo stop alla chiusura dell’anello ferroviario, per quanto possa dunque apparire temporaneo, desta invece enorme preoccupazione.
“Una brutta notizia, un fulmine a ciel sereno”
“E’ stato un fulmine a ciel sereno” dichiara l’assessore capitolino alla mobilità Eugenio Patané affermando che “definanziare una delle opere più importanti per la mobilità della capitale è un danno enorme” alla città tutta e ai romani.
Quella appresa in queste ore “è una brutta notizia” sostiene Daniele Torquati, presidente del Municipio XV, sottolineando che “il definanziamento colpisce proprio il primo lotto dell’infrastruttura, vale a dire la tratta Vigna Clara-Tor di Quinto, che ora si ritrova con 175 milioni di euro in meno sulla progettazione e solo 87 milioni a disposizione.
Briciole per un’infrastruttura fondamentale per il nostro quadrante e per la mobilità di tutta Roma”.
Si tratta, per Torquati, di “una scelta poco seria del Governo, che ha trasferito gli stessi fondi per altre opere al nord e che dimostra ancora una volta il poco interesse per le periferie romane e per la loro crescita”.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 18 agosto 2023 sul sito online “VignaClaraBlog”)