”Dopo cinque anni è ancora allarme’‘ nucleare in Giappone a Fukushima dove ”i livelli di radioattività” risultano ”35 volte superiori alla norma”.
A dirlo gli esperti di Green Cross, Ong ambientalista che ha effettuato i campionamenti nella prefettura di Fukushima per valutare gli attuali rischi per l’uomo e l’ambiente.
L’Organizzazione lancia anche un ”appello alle autorità per estendere il raggio di evacuazione dalla centrale nucleare”.
Infatti, Green cross racconta di come ”la vicina città di Tomioka sia abbandonata. Il livello di radiazioni è ben al di sopra del limiti consentiti. Anche in diverse zone circostanti il pericolo di esposizione alle radiazioni è ancora molto alto, sebbene il governo spinga molti sfollati a far rientro nelle loro case’‘.
Secondo il fisico nucleare Stephan Robinson, direttore dei programmi acqua e disarmo di Green Cross Svizzera, ”a Tomioka le radiazioni sono 35 volte superiori rispetto alla massima dose annua fissata dalle raccomandazioni della Commissione internazionale per la protezione radiologica. Ma anche al di fuori di quest’area, ad esempio a Koriyama, i parametri risultano fino a 20 volte più alti della soglia”.
Inoltre, ”l’analisi dei campioni di terreno indica un massiccio superamento dei valori limite di radiazioni alfa e beta, particolarmente pericolose quando penetrano nell’organismo attraverso gli alimenti”.
”Una delle soluzioni che i tecnici giapponesi vogliono sperimentare è molto ardita – dichiara il fisico Valerio Rossi Albertini, ricercatore del Cnr e membro del comitato scientifico di Green cross – ma di dubbia efficacia: costruire un muro di ghiaccio che dovrebbe impedire alle acque di falda che scendono dalle alture circostanti di mescolarsi con quelle contaminate. Tuttavia, bene che vada l’impresa, saranno necessari decenni per decontaminare l’area e vaste zone resteranno malsane per la popolazione ancora per moltissimo tempo’‘.
Per il presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio Fukushima è la conferma che è ”necessario abbandonare i programmi di espansione nucleare sia in Giappone che altrove e intraprendere strade più sicure per l’uomo e per l’ambiente”.
(ANSA del 9 marzo 2016, ore 18:47)