Per diffondere il più possibile l’invito ai cittadini a partecipare al voto sul referendum del 17 aprile 2016 sono state messe in atto e continuano a concretizzarsi tutta una serie di iniziative.
Fra quelle già realizzate c’è stata la conferenza stampa del coordinamento provinciale di Foggia per il referendum NO TRIV, che fra i promotori ha avuto il Circolo Territoriale di VAS di Foggia “Capitanata”.
Si è tenuta Lunedì 7 marzo, alle ore 10.30 presso la sala Giunta della Provincia di Foggia, Piazza XX Settembre, preannunciata dal seguente comunicato.
Il 17 aprile 2016 il popolo italiano sarà chiamato a votare per il Referendum contro le Trivelle in mare.
L’invito è di votare SÌ per abrogare la norma introdotta dall’ultima Legge di Stabilità che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas che insistono nella zona di mare vicina alla costa di non avere più scadenza.
Con la Legge di Stabilità 2016, infatti, le licenze già in essere entro le 12 miglia dalla costa sono diventate “sine die”.
Le trivelle sono il simbolo tecnologico del PETROLIO: vecchia energia fossile causa di inquinamento, dipendenza economica, conflitti, protagonismo delle grandi lobby.
La vera posta in gioco di questo Referendum è quella di far esprimere gli italiani sulle scelte energetiche strategiche che deve compiere il nostro Paese, in ogni settore economico e sociale per un’economia più giusta, rinnovabile e decarbonizzata.
Non dobbiamo continuare a difendere le grandi lobby petrolifere e del fossile, ma affermare la volontà dei cittadini, che vorrebbero meno inquinamento, e delle migliaia di imprese che stanno investendo sulla sostenibilità ambientale e sociale. Intanto, mancano strategia e scelte concrete per realizzare gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dalla COP21 nel vertice di Parigi per combattere i cambiamenti climatici, in cui si è sancita la volontà di limitare l’aumento del riscaldamento globale a 1,5°C.
Al Referendum del 17 Aprile invitiamo i cittadini a votare SÌ, perché vogliamo che il nostro Paese prenda con decisione la strada che ci porterà fuori dalle vecchie fonti fossili, innovi il nostro sistema produttivo, combatta con coerenza l’inquinamento e la febbre del Pianeta.
Il Governo sta scommettendo sul silenzio del popolo italiano!
Noi scommettiamo su tutti i cittadini che vorranno far sentire la loro voce e si mobiliteranno per il voto.
Invitiamo tutti e tutte, organizzazioni sociali, istituzioni territoriali, imprese che investono sulla sostenibilità, singoli cittadini/e, giovani e anziani a mobilitarsi con entusiasmo e creatività per far vincere il SÌ.
Nel pomeriggio, alle ore 16.00, sempre nella sede della Provincia, si è tenuto un Incontro-dibattito con l’intervento di Francesco Masi del Coordinamento Naz. NO TRIV.
Francesco Masi
Nel frattempo il direttivo di Federparchi ha detto SÌ al quesito referendario contro le trivellazioni e lo ha fatto sapere con il seguente comunicato diffuso il 3 marzo 2016.
Nel corso dell’ultimo consiglio direttivo di Federparchi è stato approvato, all’unanimità, il SI al quesito referendario del prossimo 17 aprile contro le trivellazioni, promosso da nove consigli regionali, appoggiati da numerosi movimenti e associazioni ambientaliste.
Il referendum si terrà il 17 aprile.
Nel quesito referendario si chiede: “Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?”.
Il quesito riguarda solo la durata delle trivellazioni già in atto entro le 12 miglia dalla costa, e non riguarda le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare che si trovano a una distanza superiore alle 12 miglia dalla costa (22,2 chilometri).
Se vincerà il sì, sarà abrogato l’articolo 6 comma 17 del Codice dell’Ambiente, dove si prevede che le trivellazioni continuino fino a quando il giacimento lo consente.
La vittoria del sì bloccherà tutte le concessioni per estrarre il petrolio entro le 12 miglia dalla costa italiana, quando scadranno i contratti.
Tra gli altri saranno interessati dalla misura: il giacimento Guendalina (Eni) nell’Adriatico, il giacimento Gospo (Edison) nell’Adriatico e il giacimento Vega (Edison) davanti a Ragusa, in Sicilia.
Non saranno interessate dal referendum tutte le 106 piattaforme petrolifere presenti nel mare italiano per estrarre petrolio o metano.
Raggiungere il quorum è necessario perché solo così il risultato del referendum sarà valido, come previsto dalla Costituzione italiana.
Per essere valido devono andare a votare il 50 per cento degli aventi diritto.