Secchi i giovani pini piantati in via San Gregorio. Foto da S. Marranghello.
Gli effetti della siccità del 2022 o forse il caldo portato da “Caronte” lo scorso luglio.
Difficile capire quale sia la causa scatenante.
Sta di fatto però che i giovani pini messi a dimora su via di San Gregorio sono secchi.
Il taglio dei pini di via San Gregorio
Gli alberi in questione erano stati piantati in sostituzione di alcuni esemplari tagliati, tra le proteste dei cittadini e dei comitati, perché considerati dal comune “a rischio crollo”.
L’abbattimento di alcuni esemplari di Pinus pinea, in una zona tutelata da vincolo paesaggistico e culturale, avevano mortificato un luogo unico al mondo.
La strada infatti è quella che unisce il Circo Massimo con il Colosseo.
Ed i pini in questione si trovano proprio a ridosso dell’accesso al Foro Palatino.
Ignorate le richieste d’attenzione
Il sito quindi, in forza della sua posizione, è particolarmente frequentato dai turisti ed anche dai romani che, ogni giorno, transitano a piedi o con i propri mezzi privati su via di San Gregorio.
L’abbattimento, come poi emerso anche a seguito dell’interessamento del Gruppo d’intervento giuridico, era avvenuto all’insaputa della Soprintendenza speciale di Roma.
L’ente al contrario aveva spiegato di aver “in più di un’occasione ha rilevato la necessità di un programma di interventi complessivo che tutelasse la configurazione archeologica, monumentale e paesaggistico dei luoghi all’interno del perimetro di ciò che un tempo veniva indicato come Passeggiata Archeologica”.
Tutto da rifare
Il comune aveva comunque provato a ripristinare la quinta scenografica che i filari di pini, piantati negli anni Trenta, garantivano a via di San Sebastiano.
Ma il tentativo si è dimostrato inefficace.
I giovani esemplari, come testimoniato anche da immagini diffuse dall’attivista Sara Marranghello, non hanno attecchito.
Tra l’altro “ci sono ancora tazze alberate vuote” che quindi attendono di essere utilizzate per nuovi esemplari.
Quelli essiccati, comunque, dovranno essere nuovamente sostituiti da altri pini con la speranza che il clima, e le attenzioni dei giardinieri comunali, possano riservare loro una sorte migliore.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 6 agosto 2023 sul sito online “Roma Today”)
Di solito con i vivai che forniscono questi alberi c’è nel contratto un servizio di attecchimento che prevede anche l’irrigazione con autobotti per almeno 1/2 anni