L’area del Pvq Città del Rugby di Spinaceto.
Addio Punti verde qualità.
A distanza di 28 anni dalla delibera che ne istituiva la nascita, risalente al 2 agosto 1995, l’amministrazione cittadina ha deciso di voltare definitivamente pagina.
Perché i risultati prodotti, in quasi tre decadi, solo in rari casi sono stati all’altezza delle aspettative.
Meglio puntare su un altro programma, come quello che la giunta Gualtieri ha appena istituito: i “parchi integrati urbani”.
Cosa sono i Punti verde qualità
Ma cosa erano i Pvq?
L’idea partorita dall’amministrazione Rutelli era di garantire la manutenzione di circa 500 ettari di verde, senza oneri diretti per l’amministrazione.
Il privato a cui sarebbe andata la concessione, per 33 anni, avrebbe dovuto provvederne.
In cambio poteva attivare su una parte dell’area verde “un complesso articolato di servizi e attrezzature a carattere ricreativo, culturale, commerciale e di servizio”.
Su questa base il Campidoglio aveva individuato 75 aree e ricevuto offerte per 63 progetti.
A distanza di 28 anni ne sono stati portati a compimento solo 8.
Una stagione fallimentare
Il fallimento dell’operazione non sta solo nei numeri elencati.
Le maglie delle attività che i concessionari potevano svolgere, inizialmente abbastanza circoscritte, si sono sempre più allargate.
E l’affare è diventato per i privati che riuscivano ad ottenere le concessioni visto che il comune, con estrema generosità, garantiva i prestiti rilasciati dalle banche con fidejussioni pari anche al 95% del mutuo elargito.
I privati a quel punto, come successivamente rilevato anche dall’Anac, non hanno avuto alcun interesse a tenere bassi i costi dei lavori.
Le ditte incaricate di svolgerli hanno ottenuto le commesse “in mancanza di procedure a ribasso d’asta” e spesso hanno beneficiato anche di varianti in corso d’opera estremamente onerose.
Il risultato è che molti concessionari non hanno terminato i lavori, i punti verde sono rimasti incompleti come cicatrici sui territori, la manutenzione prevista di parchi e giardini non è stata fatta ed il comune si è trovato con un’esposizione imponente verso le banche, visto che l’operazione dei PVQ era da oltre 300 milioni.
Risultato: la “qualità”prevista nel programma era sparita.
Al suo posto era rimasta una città senza la manutenzione del verde, ma con le casse al verde.
Il nuovo programma dei Parchi integrati urbani
Rispetto a quella stagione, l’intenzione dell’amministrazione Gualtieri, con la delibera approvata in giunta, è di voltare pagina.
“Dopo 28 anni si chiude la vicenda dei Punti Verde Qualità, un programma che dal 1995 ad oggi ha prodotto per Roma Capitale prevalentemente contenzioso, aumento dell’esposizione finanziaria e difficoltà nella gestione dei rapporti concessori con gli operatori” ha annunciato Carlo Mazzei, capo segreteria dell’assessorato al patrimonio “inizia il nuovo programma Parchi Integrati Urbani per il recupero di servizi pubblici di livello locale con prevalenza per il verde attrezzato e lo sport.
L’Amministrazione si dota di strumenti volti a favorire il partenariato pubblico-privato, applicando in modo moderno e corretto le previsioni del codice dei contratti pubblici e del nuovo regolamento sul patrimonio indisponibile approvato nello scorso dicembre”.
Niente garanzie fidejussorie del Comune
In sostanza il comune rimetterà a bando le aree, fornendo le indicazioni su ciò che vuole vi si realizzi.
In caso di partenariato la durata della concessione sarà legata al piano finanziario presentato dal privato ed il rischio d’impresa sarà a carico degli operatori.
Niente più fidejussioni garantite dal comune, fanno sapere dall’assessorato, visto che saranno i privati a doverle presentare.
E’ stata inoltre già individuata la prima area su cui sperimentare il Piano integrato urbano: il parco della Madonnetta di Acilia, un ex punto verde qualità da anni precipitato nel degrado.
“Il dipartimento patrimonio – ha spiegato Mazzei – ha redatto il primo studio di fattibilità tecnica ed economica del Parco Integrato Urbano di Madonnetta, un enorme parco di 21 ettari nel cuore di Acilia, che doterà il quartiere di piscina coperta, attrezzature sportive, farmer market, ristorazione, pista da jogging e moltissime un grande parco pubblico”.
Si riparte da lì.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 6 agosto 2023 sul sito online “Roma Today”)