Pini tagliati a Villa Pamphilj. Foto d’archivio.
Martedì 1 agosto torneranno a sfidare il caldo per protestare contro gli abbattimenti degli alberi.
Sono stati più di settemila quelli che l’assessorato all’ambiente ha dichiarato di aver autorizzato, in un anno, a fronte di 13mila nuove piantumazioni.
L’obiettivo della decarbonizzazione
“Dobbiamo esigere tutte le motivazioni tecniche e scientifiche che sono all’origine di queste drastiche decisioni” ha ricordato il coordinamento “Difendiamo i pini di Roma”, riferendosi ai tanti tagli effettuati.
“Perché, gli abbattimenti, vanno ad incidere pesantemente su un patrimonio prezioso per la vita stessa delle città e dei suoi abitanti se vogliamo procedere sulla strada della decarbonizzazione e della lotta all’inquinamento atmosferico”.
Decarbonizzazione che è tra gli obiettivi sposati dall’amministrazione Gualtieri, dal momento che Roma è tra le città che hanno firmato il patto per la neutralità climatica.
La cultura da diffondere e gli alberi da difendere
In occasione della nuova mobilitazione, prevista a partire dalle ore 11 di fronte alla basilica di San Marco, il coordinamento, formato da decine di associazioni e comitati, ha lanciato un appello al sindaco.
Cinque richieste per passare alla fase della proposta dopo le proteste che hanno caratterizzato le tre precedenti iniziative, l’ultima delle quali il 25 luglio a Villa Pamphilj.
Cosa chiedono queste realtà all’amministrazione?
Innanzitutto di “promuovere una cultura e una politica diffusa e massiccia di alternative che conservino i grandi alberi nel tessuto urbano, unica salvezza per città e cittadini”.
Il garante dei pini ed il censimento digitale
In concreto, l’appello rivolto al sindaco parte da una richiesta: l’istituzione di un’Authority.
Chiedono che assolva la funzione di “garante in difesa dei pini” i comitati ed i cittadini che stanno promuovendo questa mobilitazione.
Dovrebbe essere formato, questo organismo, da tre esperti botanici e del paesaggio.
Altro aspetto su cui pongono l’attenzione è quello di un “censimento digitale con esperti umani, non con intelligenza artificiale” su cui invece sta puntando il dipartimento ambiente.
Questo “catasto degli alberi” dovrebbe censire tutti gli esemplari di Pinus pinea, pubblici e privati, sulle strade, nei parchi e nelle pinete.
Stop al massimo ribasso
Altro aspetto su cui viene chiesto di puntare è la selezione delle ditte incaricate di prendersi cura dei pini.
Chiedono quindi di bandire il “massimo ribasso” nelle gare perché, a fronte di una maggiore economicità, non si hanno sufficienti garanzie sulle tipologie degli interventi.
Le ditte dovrebbero operare poi in collaborazione con agronomi esterni, quindi non pagati dalle stesse società che hanno ottenuto la concessione per le manutenzioni arboree.
Il numero verde per le segnalazioni
Altre richieste riguardano l’attivazione di “un numero verde” a cui effettuare “segnalazioni in difesa dei pini”, cosa che potrebbe comportare, è stato spiegato, la messa all’indice delle ditte che non rispettino le norme ed i regolamenti vigenti.
E, ultimo ma non meno importante, questo coordinamento chiede la “ripresa immediata delle cure endoterapiche” a carico del Comune e “la promozione campagna lotta obbligatoria anche per i pini Pinus pinea in carico ai privati”.
Cinque richieste rivolte all’attenzione di chi amministra una città che dispone d’un patrimonio arboreo che, ancora oggi, l’amministrazione stessa non è in grado di quantificare con esattezza.
Un gap da colmare, quest’ultimo, tanto per i pini come per tutti gli alberi presenti in città.
Il coordinamento in difesa dei pini a Villa Pamphilj
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 31 luglio 2023 sul sito online “Roma Today”)