Alberi tagliati. Foto d’archivio.
Quanti sono gli alberi passati sotto l’azione delle motoseghe a Roma?
Se lo chiedono associazioni e comitati in prima linea nella difesa del patrimonio arboreo capitolino, preoccupati per i frequenti interventi dei giardinieri di cui, spesso, vengono informati a cose fatte.
D’altra parte la gestione degli alberi, abbattimenti compresi, è un tema che chiama in causa anche la sicurezza urbana.
E la cronaca delle ultime settimane, con gli improvvisi crolli dei pini anche nelle zone più centrali della città, ne rappresenta una plastica rappresentazione.
Gli alberi potati
Ma quanti sono gli interventi messi in cantiere dal comune?
“Abbiamo raddoppiato gli investimenti sulla cura del verde rispetto agli anni precedenti, ponendo grande attenzione alla cura degli alberi – ha dichiarato l’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi – Con quelle risorse abbiamo verificato nel 2022 più di 80.000 alberi e decuplicato il numero degli interventi di potatura, passando dai 6176 del 2020 ai 70.200 alberi potati nel 2022 e su questa grandezza vogliamo tararci annualmente”.
Quanti sono gli alberi a Roma
Settantamila potature l’anno a fronte di un numero di “circa 350mila alberi” presenti nel territorio cittadino.
Significa, ha ricordato Alfonsi , “garantire un intervento ogni cinque anni su ciascun albero”.
E’ una previsione spannometrica perché, in effetti, il Comune ancora non conosce il numero preciso di alberi di cui deve prendersi cura.
Per legge ogni amministrazione comunale deve pubblicare, due mesi prima della fine del mandato, il numero di alberi piantati nel territorio comunale nel corso del mandato.
In base agli ultimi numeri disponibili di questo “bilancio arboreo”, aggiornato a settembre 2021, sappiamo che a Roma c’erano esattamente 315.884.
Per avere contezza, in modo preciso, della quantità di alberi presenti in città – tra 315mila risultanti dal bilancio arboreo ed i “350mila circa” appena dichiarati, la differenza è considerevole – occorre elaborare un censimento.
Ma il catasto degli alberi, previsto dal regolamento del verde approvato nel 2021, è ancora “work in progress”.
In questi ultimi anni l’amministrazione ha dovuto gestire il problema della cocciniglia tartaruga, il parassita alieno che ha attaccato i pini romani.
Al riguardo Alfonsi ha dichiarato che , tra il 2022 e 2023 sono stati effettuati circa 48.500 trattamenti sui pini per la cura della toumeyella”, la temuta cocciniglia tartaruga.
Un trattamento, a base dell’abamectina, l’insetticida efficace contro la toumeyella, che va ripetuto nel tempo. Perché, la battaglia contro la cocciniglia, è necessariamente di lungo corso.
Alberi abbattuti e alberi piantati
Ci sono altri dati che Alfonsi, nel suo recente report, ha comunicato. Uno di questi riguarda i tagli.
“Abbiamo dovuto abbattere poco più di 7000 alberi malati o giunti a fine vita” ha spiegato l’assessora.
D’altra parte “abbiamo anche messo a dimora 13.000 nuovi alberi nel 2022 contro i 202 del 2020”.
Un trend decisamente in crescita.
La compensazione però non va fatta ragionando solo sul numero degli esemplari piantati.
Perché, prima che un alberello, possa eguagliare l’apporto che, sul piano climatico e ambientale, è garantito da un esemplare adulto, occorrono almeno un paio di decenni.
I crolli ed i sinistri registrati
A proposito dell’età degli alberi romani, Alfonsi ha ricordato che “molti dei nostri grandi alberi, soprattutto i pini e i platani, hanno una età media che supera i 60/70 anni, che per piante che vivono in un ambiente urbano sono moltissimi”.
E come per ogni essere vivente “nel momento in cui si avvicina la vecchiaia hanno bisogno di cure più assidue e continuative”.
In assenza delle quali si rischia di mettere a repentaglio non solo la loro salute, ma anche quella degli esseri umani che potrebbero restare vittima di qualche crollo.
Al riguardo, il Campidoglio ha ricordato che “dai 1710 sinistri registrati nel 2018, siamo passati a 440 nel 2022. E così il numero di schianti: 143 alberi caduti nel 2018, 36 nel 2022”.
Un buon passo in avanti, nella consapevolezza che “a Roma il rischio zero non esiste” ha riconosciuto Alfonsi, “ma attraverso una seria programmazione pluriennale degli investimenti per gli interventi di cura, che è quello che stiamo facendo, il rischio potenziale può essere sicuramente abbassato e tenuto sotto controllo”.
E questo comporta anche qualche abbattimento, come quelli che nella mattinata del 26 luglio il servizio giardini ha effettuato in Piazza San Marco.
Si tratta di alberi, ha sottolineato il Campidoglio, “esaminati e dichiarati pericolosi per la pubblica incolumità, subito dopo la caduta del pino verificatasi sulla stessa piazza il 13 luglio scorso”.
Caduta che, per inciso, non è stata l’ultima in città.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 27 luglio 2023 sul sito online “Roma Today”)