Bancarelle via Appia Nuova. Foto d’archivio
Quanti banchi sono realmente autorizzati alla vendita nel popoloso territorio che da San Giovanni si spinge fino al confine con i Castelli Romani?
E’ una domanda a cui, dopo qualche anno, il municipio VII è ora in grado di rispondere.
Un piano atteso da 4 anni
“Abbiamo votato la delibera sul piano del commercio su area pubblica, a valle d’un lavoro che ci ha consentito di individuare tutte le postazioni presenti nei nostri confini” ha annunciato Maria Mazzitelli, la presidente della commissione attività produttive del municipio VII.
“Si tratta di un risultato molto importante – ha aggiunto la consigliera – perché, secondo la normativa regionale, avremmo dovuto approvare questo piano entro il 2019.
Non avevamo però atti in municipi sulla materia e quindi, con la collaborazione dell’assessorato, degli uffici e della polizia locale, abbiamo dovuto svolgere un lungo lavoro per verificare le postazioni su area pubblica”.
Cosa che ha permesso di individuare anche le irregolarità.
Le postazioni controllate
Il piano non contempla solo le “postazioni fuori mercato” e le cosiddette “rotazioni” anche se, queste ultime due, sono sicuramente molto significative.
Sono infatti 249 i “banchi” che hanno queste caratteristiche e tra loro sono ben 34 quelli che risultati essere non conformi: vale a dire il 13,5% di quelli presenti.
Ma le postazioni considerate nel piano sono molte di più, perché contemplano anche i tanti mercati che caratterizzano il territorio.
Sono 9 su sede propria, con i cosiddetti plateatici.
Il più grande, quello di viale Spartaco, contra 124 box.
Poi ci sono quelli su sede stradale, come all’Alberone o in via Orvieto, a San Giovanni.
Complessivamente, anche in questo caso, sono state verificate un migliaio di postazioni.
Le difformità rilevate
Con il piano sono state censite e controllate anche i chioschi adibiti alla vendita di giornali e quelli, dieci in tutto, che effettuano la somministrazione di cibo e bevande.
Tra loro sono tre quelli “non conformi”, perché troppo vicini all’impianto semaforico o perché troppo a ridosso di una fermata metropolitana.
Ma molte difformità, è stato spiegato da chi ha redatto la delibera, “sono legate alle dimensioni delle postazioni” che di fatto avrebbero preso più spazio di quello consentito.
Altre volte sono legate al fatto che, recentemente, è stato licenziato un nuovo codice della strada di cui bisogna inevitabilmente tenere conto.
Ma perché è importante un piano del commercio?
“Perché – ha spiegato la presidente della commissione attività produttive del municipio VII – abbiamo fatto una fotografia dello stato attuale, foto mancava da anni.
E’ una base di partenza che serve a definire le criticità su cui lavorare, anche di concerto con le sigle sindacali, per migliorare la situazione attuale”.
A beneficio del decoro e della concorrenza per le migliaia di esercenti che, nei mercati, nei chioschi, o con i banchi su sede stradale, lavorano nel municipio VII.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 18 luglio 2023 sul sito online “Roma Today”)