Non si è spento l’eco di quanto è successo a Parigi nei giorni scorsi e penso che non si spegnerà ancora per molto tempo e forse per sempre.
L’attacco contro la popolazione inerte è una guerra che deve farci riflettere sulla deriva in cui tutti siamo finiti.
La domanda che dobbiamo porci è perché siamo in questa situazione.
Dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi l’umanità tutta deve contare su milioni di morti causati da conflitti e guerre mai dichiarate.
La cosiddetta civiltà ne è in parte responsabile, lo dobbiamo ai poteri economici, alle dittature sanguinarie e purtroppo anche al fanatismo religioso.
Per difendere il nostro modello di democrazia e di sviluppo abbiamo commesso errori e sopportato che molti stati si rendessero responsabili di avventure e guerre senza sbocchi come se si giocasse ad un grande risiko senza conseguenze.
Oggi a pagarne il prezzo siamo tutti noi.
Nessuno ci renderà il sorriso e la speranza nel futuro di centinaia di giovani massacrati a Parigi ma molto possiamo fare se uniamo la nostra voce a quella di milioni di persone che vogliono pace, fraternità, solidarietà e che lottano per un mondo migliore senza discriminazione di razza o di credo religioso e sono unite nella volontà di salvare questo nostro pianeta.
Guido Pollice
presidente associazione Verdi Ambiente e Società (VAS)