Più di cento persone hanno aderito all’appello lanciato da chi non vuole “l’inceneritore né a Santa Palomba né altrove”.
Davanti la sede del municipio IX, quello dov’è prevista la realizzazione dell’impianto, si sono succeduti interventi dei comitati, delle associazioni, degli eletti nei comuni dell’hinterland romano.
La manifestazione in un quartiere invaso dai rifiuti
L’assemblea pubblica convocata al Laurentino, un quartiere invaso dai rifiuti stradali, si è trasformata in una sorta di “assedio” al municipio IX.
Chi è sceso in piazza ha preso nettamente le distanze dal piano rifiuti di Gualtieri, anche per chiedere di sviluppare rapidamente la raccolta porta a porta.
Una modalità di conferimento dei rifiuti che nel territorio è implementata da anni ma che al Laurentino non è mai approdata.
Con il risultato che i cassonetti debordano di immondizia ed i sacchetti restano per giorni sparsi nelle strade.
Come del resto avviene anche in altri quadranti, in una città in cui la gestione dei rifiuti offre continue cartoline di degrado.
In piazza l’ex assessore contrario al termovalorizzatore
Tra i cittadini che hanno preso parte alla mobilitazione nel parcheggio di via Ignazio Silone 100, c’era anche l’ex assessore municipale all’ambiente Alessandro Lepidini, dimessosi proprio perché contrario alla scelta di realizzare un termovalorizzatore.
“Con la nostra salute in pericolo siamo pronti ad andare fino in fondo, in tutte le sedi, affinché il nostro territorio si conquisti il suo diritto al futuro che il fronte unico degli ‘inceneritoristi’ ha deciso di sacrificare” ha dichiarato a margine dell’iniziativa l’ex assessore municipale.
Lepidini, oggi portavoce del comitato no inceneritore a Santa Palomba ha inoltre contestato “il facile consenso fondato sulla narrazione salvifica di Gualtieri e soci” che prevede, nella realizzazione del termovalorizzatore da 600 tonnellate di rifiuti l’anno, la chiusura del ciclo dei rifiuti.
I territori virtuosi e le alternative al termovalorizzatore
Chi ha preso parte all’iniziativa ha sottolineato che “il Municipio IX di Roma e i territori dei Comuni limitrofi si sono distinti per la loro virtuosità nella raccolta differenziata e nella promozione di culture biologiche” ed anche per questo “non dovrebbero essere penalizzate con l’implementazione di un inceneritore che andrebbe a discapito della salute pubblica e dell’ambiente”.
Perché, è stato ricordato anche nell’appello lanciato alla vigilia della mobilitazione “esistono alternative valide alla pratica dell’incenerimento dei rifiuti” quali “il riciclaggio dei materiali” e “tecnologie moderne e a basso impatto” che consentono il trattamento dei rifiuti organici “sotto forma di fertilizzanti naturali di alta qualità”.
Termovalorizzatore mobilitazione 3 luglio
In piazza anche i comitati di quartiere di Santa Palomba, di Canestrini, il coordinamento contro l’inceneritore di Albano, il circolo Legambiente agro romano meridionale, la sezione Castelli Romani di Italia nostra e numerose altre realtà.
A sostenere la protesta anche alcuni rappresentanti dell’opposizione municipale, come il capogruppo di Fratelli d’Italia Massimiliano De Juliis e la capogruppo della civica Raggi Carla Canale.
“Siamo stati a fianco dei cittadini che protestano per la costrizione dell’impianto di incenerimento a Santa Palomba e per l’intero piano rifiuti redatto dal sindaco Gualtieri che fa acqua da tutte le parti.
Il sindaco aveva promesso di pulire Roma dicembre 2021 ed invece, un anno e mezzo dopo, ne siamo ancora invasi. Inoltre i poteri assegnati.
Inoltre – ha aggiunto Canale – I poteri assegnati a Gualtieri non possono dirsi funzionali al Giubileo, visto che l’impianto di recupero termico di energia verrà alla luce ad ottobre 2026, ben oltre l’appuntamento giubilare”.
Un tema, quest’ultimo, che trova spazio in alcuni dei ricorsi recentemente presentati al Tar.
I ricorsi al Tar
Al riguardo l’attesa si è fatta palpabile. Il 5 luglio è infatti fissata l’udienza di merito per i sei ricorsi pendenti.
Sono stati presentati dai sindaci di Albano e Ardea, dalla Rete tutela Roma sud e da una pletora di comitati ed associazioni che si sono dati nuovo appuntamento per una conferenza stampa nella mattinata del 5 luglio davanti la chiesa di Sant’Andrea del Vignola, sulla via Flaminia.
La protesta contro le scelte dell’amministrazione Gualtieri, dalla sede del municipio romano scelto per il termovalorizzatore, si sposta quindi al Flaminio, fuori l’aula del tribunale amministrativo.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 5 luglio 2023 sul sito online “Roma Today”)