Discarica Inviolata, immagine generica
Il primo progetto presentato dalla Eco 87 srl di Manlio Cerroni è stato bocciato perché ancora incompleto.
Dovrà ripresentarlo a breve con alcune integrazioni.
Nel frattempo è stato richiesto alla Regione Lazio di riaprire l’iter per l’approvazione del capping, la copertura che isolerà gli invasi.
Ecco gli ultimi passi in avanti verso la bonifica della discarica di Guidonia, sito che per quasi trent’anni ha ospitato i rifiuti di decine di comuni del Lazio aggiudicandosi il titolo di seconda discarica più grande della regione dopo Malagrotta.
Decenni di proteste, ricorsi, occupazioni, segnalazioni alle autorità fino alla chiusura per esaurimento (e a seguito di un provvedimento di sequestro da parte della magistratura) arrivata nel febbraio 2014 con ordinanza urgente del sindaco.
Da quasi dieci anni quindi la cittadinanza aspetta la bonifica del sito.
La scorsa settimana è partita la Conferenza dei servizi decisoria per la “valutazione e approvazione analisi di rischio sito specifica e contestuale valutazione delle opere per la messa in sicurezza e bonifica della discarica dell’Inviolata“.
Il passaggio amministrativo, obbligatorio per legge, serve per consentire agli Enti pubblici preposti, tra cui il Comune di Guidonia Montecelio e l’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente (Arpa), la valutazione finale delle azioni di bonifica e risanamento ambientale che i gestori privati della ex discarica dell’Inviolata devono finanziare e realizzare.
Bocciato il progetto di Cerroni
Durante l’incontro, alla presenza anche dei rappresentanti della Regione Lazio, della Città Metropolitana di Roma Capitale, dell’Amministrazione comunale di Fonte Nuova e delle associazioni cittadine, si è analizzato il modello concettuale proposto dalla Eco Italia 87, società proprietaria della ex discarica, che è stato però valutato ancora incompleto e meramente preliminare.
Bocciato, in sostanza.
Per questo motivo la Conferenza è stata sospesa intimando alla Eco Italia 87 la presentazione, entro 20 giorni, di una documentazione più completa e, soprattutto, in linea con le numerose prescrizioni dell’Arpa.
È stata inoltre verbalizzata l’unanime volontà, espressa da tutti i partecipanti, di sollecitare la riapertura della Conferenza di Servizi regionale relativa alla copertura definitiva della ex discarica attraverso un capping di ultima generazione.
Un altro procedimento rispetto a quello che riguarda strettamente il progetto di bonifica.
“Capping sia di ultima generazione”
“Siamo tutti d’accordo sul fatto che – precisa il sindaco Mauro Lombardo – la discarica non si può definire davvero chiusa sino a quando non sarà completamente rivestita di materiale isolante con sopra un consistente strato di terriccio naturale e alberature, cioè quello che si definisce un capping.
Per questo, stamani abbiamo richiesto alla Regione Lazio, che guida quest’altra procedura, di riaprire immediatamente la Conferenza dei servizi necessaria.
Siamo convinti che il capping diminuirà quei livelli di inquinamento del sottosuolo che dovrà essere eliminato con l’attività di bonifica di cui si è discusso nell’incontro odierno“.
(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 5 luglio 2023 sul sito online “Roma Today”)