Comunicato stampa
L’inverosimile show di Ambiente Guidonia srl alla prima Conferenza dei Servizi sul riesame dell’AIA al TMB dell’Inviolata di Guidonia
Facilitata dalla rete di omertà istituzionali, nonostante una base di illegittimità riconosciute dal Tribunale penale, la società Ambiente Guidonia srl (appartenente al “Gruppo Cerroni”, responsabile di inquinamenti disastrosi a Latina, a Malagrotta, all’Inviolata di Guidonia) ha presentato istanza alla Regione Lazio per poter gestire l’installazione del TMB di Guidonia per altri 10-15 anni almeno.
La conseguente indizione di una Conferenza dei Servizi ha visto una prima riunione il 18 settembre, in via telematica, nella quale l’azienda cerroniana, in via di “sbiancamento” della sua posizione di interdetta per “infiltrazione mafiosa”, ha tenuto banco.
Una serie di lavori interni ed esterni all’impianto di trattamento dei rifiuti romani (in via esclusiva) sono infatti stati progettati e sono in attesa di essere approvati dagli Enti preposti.
In particolare, Ambiente Guidonia vorrebbe ripavimentare, a proprie spese ma anche ad uso e consumo dei camion AMA, la Via dell’Inviolata, strada che attraversa il Parco regionale dell’Inviolata.
Vorrebbe poi realizzare un “bacino idrico” (con annesso un parco-giochi che ha scatenato l’ilarità di alcuni presenti alla riunione), per non dipendere più dagli emungimenti di acqua dal sottosuolo contaminato pesantemente dall’attività dell’ex discarica contigua all’impianto TMB.
A questo proposito è stato chiesto alla società se ancora l’impianto pompi acqua dal noto pozzo abusivo ed il direttore dell’installazione ha risposto che l’emungimento è stato ridotto ma avviene ancora, mentre ogni giorno arriva un’autobotte per le necessità industriali del TMB.
Molti, vista l’assenza di controlli, dubitano di queste dichiarazioni.
All’interno dei capannoni si vorrebbe poi realizzare il previsto impianto di compostaggio (mai costruito, nonostante facesse parte delle passate autorizzazioni del 2010 e del 2020), ma in tempi molto più lontani, in quanto per il momento il trattamento della “monnezza” romana è prioritario.
La società ha assicurato che tutte queste modifiche saranno apportate col massimo della disponibilità a condividere ogni intervento e rispettando l’ambiente, la storia, le criticità del luogo…
Un debole richiamo ad alcune di tali criticità è stato avanzato dal Comune di Guidonia Montecelio, che ha ricordato che prioritaria appare la bonifica del sito, così come la copertura definitiva della discarica.
Anche la Soprintendenza provinciale è intervenuta per notificare l’avvio del procedimento di nuova apposizione del vincolo ministeriale, precedentemente annullato dal Consiglio di Stato, e per ricordare che tutti gli interventi proposti saranno necessariamente vagliati alla luce del cosiddetto “vincolone”.
Da parte della Città Metropolitana, invece, solo goffe giustificazioni rispetto alla concessione all’emungimento dal pozzo abusivo (“Non c’è la dirigente che ha approvato il pompaggio da pozzo“), mentre ha rivendicato la proprietà della Via dell’Inviolata all’ex Provincia di Roma.
La Regione Lazio – Area AIA ha fatto una sua ricostruzione molto partigiana, omissiva e fantasiosa del procedimento autorizzativo dal 2010 ad oggi, occultando la sostanza delle Osservazioni preliminari e puntuali che le Associazioni territoriali hanno depositato, corredate da numerose richieste di chiarimento, e non invitando inspiegabilmente l’Ente Parco.
L’assenza di ARPA Lazio alla riunione non ha permesso di ottenere pareri tecnici importanti sulle varie problematiche emerse.
Il “muro istituzionale”, formato da Regione Lazio, Prefettura provinciale, Roma Capitale, Città Metropolitana, a protezione dell’impianto cerroniano, appare difficile da superare, nonostante le palesi illegittimità.
La lotta per contrastare ed espellere il “corpo estraneo” dal sito dell’Inviolata di Guidonia va comunque avanti.
Il profitto privato può essere battuto da chi abita il territorio e vuole proteggere la salute e l’ambiente nel nord-est romano!
Comitato per il Risanamento Ambientale (CRA)
aderisce il Comitato Cittadini Lazio (CCL)