Non solo le case Enasarco a Roma sud-est, o quelle del Comune a Villa Gordiani.
Gli occupanti abusivi che adottano modalità violente e intimidatorie la fanno da padroni anche a La Rustica.
Nelle case che Inps non è riuscita a vendere e ora vorrebbe mettere all’asta per concludere il piano di dismissioni.
Case occupate a La Rustica
La storia arriva da una fonte anonima.
Il timore di ritorsioni è tale che su richiesta di chi racconta questo fenomeno, RomaToday ha deciso di non specificare la strada interessata.
Basti sapere che siamo a pochi chilometri dall’A24, tra un palazzo abbandonato occupato più volte, un parco e una baraccopoli.
Cinque palazzine da sette piani ciascuna che un tempo erano dell’Inpdap, poi sono passate a Inps che negli anni le ha quasi tutte vendute.
Tranne 35.
Il blitz in un solo giorno
“Dieci anni fa, in una sola giornata, sono arrivati e hanno occupato le 35 case Inps rimaste vuote – racconta uno dei proprietari, ex inquilino che ha riscattato l’alloggio – e da allora hanno fatto il bello e il cattivo tempo“.
Le case prima erano abitate da regolari assegnatari, che per vari motivi hanno deciso di non acquistarle.
E così, uno dopo l’altro, sono andati altrove.
Ma Inps non è riuscita a rimetterle sul mercato e sono finite in mano a chi è in emergenza abitativa.
Passaggi di chiavi e subaffitti
Ma col tempo, a quanto pare, la situazione è andata peggiorando: “Se ne sono viste di tutti i colori – prosegue la fonte – e siamo tutti sotto scacco.
Ci sono oltre 100 proprietari qui, ma a comandare sono la trentina di occupanti.
Che spesso cambiano, anche perché hanno le chiavi e se le passano.
Uno esce, subito entra qualcun altro.
E non è raro che vengano fatti veri e propri subaffitti“.
Di indennità d’occupazione neanche a parlarne.
Tanto che Inps sopperisce ai mancati pagamenti degli oneri condominiali di tasca sua.
Inps paga le quote degli occupanti
“Noi paghiamo circa 67 euro al mese – continua il proprietario – e prima anche di più, perché il condominio ha ereditato grossi debiti con l’Acea.
Quindi Inps, ogni volta che c’è da pagare, lo fa“.
A occhio e croce sono poco meno di 30mila euro l’anno di incassi che, altrimenti, rappresenterebbero un buco nel bilancio condominiale.
Danni e minacce
Gli episodi raccontati, che gettano nello sconforto e nella paura chi abita in quei lotti ex Inps, sono diversi: “Via vai continuo di persone – prosegue il racconto – con facce spesso poco raccomandabili.
Pressioni e intimidazioni verso chi, come noi, tenta di cambiare le cose.
Per esempio avevamo cambiato il cancello carrabile, qualcuno di loro l’ha danneggiato per permettere l’ingresso indisturbato di macchine a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Hanno anche rotto i lampioni, perché preferiscono che il cortile sia al buio“.
E se qualcuno ha osato lamentarsi del chiasso proveniente di notte da alcuni alloggi occupati “riceveva minacce per aver alzato la testa“.
“Abbiamo dovuto mettere le telecamere“
Da qualche mese le cose sono migliorate.
E’ stata installata la videosorveglianza nelle zone comuni: “Le telecamere è più difficile che le danneggino, deve proprio valere la pena farlo perché comunque vieni ripreso.
Per fortuna, inoltre, proprio pochi giorni fa Inps ha effettuato un primo sgombero.
Ma ci chiediamo quali siano le tempistiche per fare anche gli altri“.
Di esposti e denunce, dice la fonte, ne sono stati fatti molti: “Le forze dell’ordine sanno bene cosa succede da noi, ma purtroppo dal 2013 a oggi non è mai accaduto nulla.
Dobbiamo solo sperare che l’ente proprietario se ne occupi definitivamente“.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo il 13 settembre 2024 sul sito online “Roma Today”)