Fascetta man a Ponte Milvio – foto Max Petrassi
Un nuovo giustiziere si aggira per le strade di Roma, in particolare quelle di Roma Nord.
Dopo “fleximan”, il vandalo che per mesi, complici altri emuli, ha distrutto autovelox in tutta Italia, Capitale compresa, ecco spuntare “fascetta man”, il vendicatore dei monopattini in sharing.
Monopattini al centro di Roma
Non è un mistero che i monopattini in sharing siano maggiormente utilizzati nelle zone centrali della città e nei quartieri della movida, quelli più frequentati dai giovani.
Ne sanno qualcosa i residenti del centro storico ma anche quelli di Roma Nord, in particolare nella zona di Ponte Milvio, non scherzano.
Secondo i dati, circa il 40% delle corse totali effettuate con i monopattini degli operatori Bird, Lime e Dott si registrano lontano dalle periferie.
D’estate, con la città che si svuota, l’utilizzo di questi mezzi di trasporto diminuisce drasticamente, come testimoniano i tanti monopattini che si vedono soprattutto lungo i marciapiedi della città, in particolare nei pressi della stazioni ferroviarie.
Una brutta abitudine, quella di lasciare i mezzi elettrici in sosta selvaggia, che ancora non si riesce a debellare.
Monopattini alla stazione Tiburtina
Fascetta man a Ponte Milvio
Ponte Milvio non fa eccezione.
Anche qui, come in altre zone del XV municipio, si vedono, spesso e volentieri, monopattini parcheggiati sui marciapiedi, sugli scivoli disabili o direttamente sulla strada.
Così qualcuno è entrato in azione decidendo di applicare delle fascette di plastica ai freni dei monopattini.
Un gesto soprattutto simbolico visto che, con un po’ di forza, non è difficile rompere il laccio ed utilizzare il mezzo.
Un monopattino parcheggiato su uno scivolo per disabili
E da giorni, quindi, a Roma Nord si parla di “fascetta man”, questo nuovo eroe che punisce i monopattini in sharing parcheggiati in malo modo, battezzato in questo modo dal consigliere municipale del quindicesimo Max Petrassi, il primo a segnalare l’avvento di questo nuovo personaggio.
Nessuno, ovviamente, sa chi sia e se ci siano in città già altri emuli.
Di sicuro, parliamo di qualcuno che causa molti meno danni rispetto a “fleximan” e a tutti quelli che ne hanno voluto seguire le orme.
(Articolo di Matteo Torrioli, pubblicato con questo titolo il 3 settembre 2024 sul sito online “Roma Today”)