L’assessora Sabrina Alfonsi e il sindaco Gualtieri durante un sopralluogo all’interno del parco
Il parco archeologico di Centocelle sarà pronto per il Giubileo?
L’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi non ha dubbi.
Lo ha ripetuto anche nelle scorse ore in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Tempo: “Siamo in linea con le previsioni“.
Il cronoprogramma è rispettato, ma l’area, va chiarito, sarà comunque ancora lontana dal diventare quel “Central park” di Roma Est che il sindaco Gualtieri ha promesso.
L’Anno Santo sta servendo da dead line per accelerare alcuni interventi che la cittadinanza chiede da anni, per lo più di pulizia e bonifica.
Sono però solo una piccola parte di quello che prevede la riqualificazione totale dell’area, e difficilmente comprenderanno un intervento sempre ritenuto fondamentale dallo stesso Campidoglio: lo spostamento degli autodemolitori, una partita centrale per dare nuova vita al parco, ancora ferma.
“L’amministrazione ci rassicura continuamente sull’andamento dei cantieri, ma il nostro timore è che si riferiscano sempre ai lavori per il Giubileo.
Noi siamo preoccupati per quelli che riguardano il masterplan.
Non si è ancora mosso niente per estendere il parco oltre le parti che sono già fruibili” commenta a RomaToday Cristiana Trizzino, del comitato Pac libero.
“Va bene il Giubileo, ma quello che a noi interessa è cosa resta per i cittadini.
Cosa lascia ai residenti che da così tanto tempo chiedono interventi?“. Capiamo meglio.
Cosa resterà dopo il Giubileo
La prima tranche di lavori in corso sta prevedendo la piantumazione di nuove alberature e la realizzazione di un’area ludica per bambini nell’area del cosiddetto “primo stralcio”, quella unica già fruibile con accesso da via Casilina.
Partiranno a breve e si concluderanno entro gennaio poi i lavori per la bonifica dagli ordigni bellici e dai rifiuti interrati lungo la cosiddetta “tagliata”.
E verranno aperti, alcuni già lo sono, nuovi accessi da via di Centocelle, viale Togliatti, via Papiria (i lavori dovrebbero partire a ottobre) e dall’area dell’ex distributore Eni di via Casilina che verrà espropriata.
Proprio qui verrà allestito l’ingresso principale per i pellegrini in uscita dalla vicina fermata della metro Centocelle.
E proprio qui, sul lato orientale del parco con affaccio sulla Togliatti, la corsa contro il tempo è per bonificare dalle carcasse di auto ancora presenti dal maxi incendio del 2022, il rogo che coinvolse parte degli autodemolitori presenti sull’area.
Lo scorso 9 luglio il sindaco ha imposto ad Ama la rimozione in danno sulle aree private, quelle dove gli sfasciacarrozze non hanno ottemperato al tempo alle richieste di pulizia.
Il nodo (mai sciolto) degli autodemolitori
Qui però resta da sciogliere il nodo dei nodi: ci sono ancora autodemolitori che continuano a lavorare, mentre sull’area lo ricordiamo insiste un vincolo archeologico.
Da anni la cittadinanza si batte per il loro spostamento altrove, e proprio Gualtieri aveva indicato l’area della Barbuta, nel comune di Ciampino, dove un tempo era presente un campo rom.
Decisione che si è scontrata con la comunità locale e con l’amministrazione comunale (guidata dal centrosinistra).
Di pochi giorni fa un nuovo voto in Consiglio comunale per ribadire la contrarietà all’utilizzo dell’area per gli autodemolitori di Roma.
E resta il veto posto dal ministero dei Beni culturali che ha riconosciuto la presenza di un vincolo paesaggistico sul quel quadrilatero verde.
Gualtieri fu però chiaro mesi fa: “Se ne andranno comunque dal parco“.
Da lì però l’iter si è arenato e alternative a Ciampino, di fatto, al momento non ce ne sono, come ci viene confermato da fonti qualificate interne al Campidoglio.
E allora diventa altamente probabile che i titolari delle attività di smaltimento e rottamazione delle auto, una decina quelle rimaste non coinvolte dal rogo del 2022, continuino a lavorare anche durante il Giubileo.
In barba a chi sperava che la kermesse religiosa facesse da grimaldello a una questione irrisolta da 30 anni.
Insomma, i lavori per il grande evento non comprenderanno l’estensione del parco a nuove aree al momento abbandonate e nemmeno lo spostamento degli autodemolitori.
Eppure proprio l’assessora Sabrina Alfonsi ne ha sempre parlato come di una misura urgente da attuare.
A luglio 2022, poco dopo il famoso incendio, venne approvata una memoria di giunta per l’istituzione di un tavolo tecnico per lavorare alla delocalizzazione delle attività, insieme all’assessorato all’Urbanistica guidato da Maurizio Veloccia.
“Abbiamo rappresentato agli imprenditori gli obiettivi primari dell’amministrazione – spiegava Alfonsi – che sono quelli di procedere il più rapidamente possibile al trasferimento delle attività, anche a titolo provvisorio“.
Già, l’idea era quella di spostarli con la massima urgenza, anche se necessario in luoghi idonei ma temporanei.
Sono ancora lì però.
E se non ci è riuscito il Giubileo con il suo commissario dai pieni poteri…
(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 26 agosto 2024 sul sito online “Roma Today”)