Il Sindaco Roberto Gualtieri
Roma brucia.
Gli incendi sono all’ordine del giorno e così il Campidoglio prepara le contromosse per limitare il rischio dei roghi e sorvegliare le zone scenario di possibili inneschi.
Dopo le fiamme che nei giorni scorsi hanno colpito Ponte Mammolo, Monte Mario, Magliana, Ponte di Nona e Prenestino, per citarne alcuni, la misura è colma.
Ecco perché si stanno mettendo in campo due contromisure, sperando in tempi celeri vista la quantità di roghi che esplodono in città.
La task force nei parchi
Giovedì mattina – 1 agosto – si è riunito il Centro Operativo Comunale della protezione civile di Roma Capitale per fare il punto.
Si è parlato anche delle azioni necessarie per il contenimento del rischio incendi, individuando la necessità di una task force per i parchi formata da polizia locale, Arpa, Roma Natura e personale della protezione civile, affinché si possa fare una più intensa applicazione dell’ordinanza 59 di prevenzione del rischio incendi, ossia controllare ancora più accuratamente che i privati tengano i propri fondi privi di rifiuti e conformi all’ordinanza stessa.
La mappatura delle baraccopoli
Non solo, durante il comitato di pubblica sicurezza, anche questo svolto ieri, il prefetto Lamberto Giannini ha chiesto ai presidenti dei municipi una mappatura delle aree in cui sorgono discariche abusive o insediamenti non censiti né autorizzati.
Il compito degli amministratori sarà quindi verificare le zone più a rischio e mettere in campo un piano operativo.
Il tutto non dimenticando la questione abitativa e trovare in città dei luoghi dove sistemare chi abita nelle baraccopoli abusive.
La qualità dell’aria a Roma dopo gli incendi
Operatori e istituzioni hanno analizzato anche gli ultimi due incendi importanti, quello di Ponte Mammolo e quello di Monte Mario.
Rispetto allo scenario di Ponte Mammolo, la Asl ha constatato come le prescrizioni inserite nella recente ordinanza sindacale fossero ben calibrate alla situazione, tanto che il dipartimento prevenzione non ha inteso inserire nuove e diverse prescrizioni rispetto a quelle già adottate.
Per quanto riguarda l’incendio di Monte Mario la questione è stata più articolata.
Essendo l’incendio essenzialmente boschivo, non è stato considerato necessario introdurre prescrizioni particolari per quanto riguarda gli effetti dei fumi.
Le attività di spegnimento stanno continuando anche oggi e sono presenti sul luogo il personale e i volontari della protezione civile.
Per sicurezza Arpa posizionerà il campionatore e la Asl Roma 1 attenderà i dati raccolti per un’eventuale decisione di impartire disposizioni diverse per salvaguardare la salute della cittadinanza.
Le indagini per il rogo di Ponte Mammolo
Nel frattempo si lavora anche per capire l’origine dei roghi.
La procura ha aperto un fascicolo per il rogo di Ponte Mammolo.
In prefettura, durante il comitato per l’ordine e la sicurezza, si è presa in considerazione l’ipotesi di una pista criminale dietro questo rogo, che è partito da una particella territoriale confinante a quella da cui scaturì l’incendio di un anno fa esatto e ha finito per “coinvolgerla” facendo bruciare, subito dopo le sterpaglie, anche carcasse d’auto (prevalentemente) e altri rifiuti, causando così lo sprigionamento di alte quantità di diossina nell’atmosfera.
L’ordinanza del sindaco Gualtieri dell’agosto 2023 intimava alla Nik Immobiliare, tra le altre cose, di procedere al recupero e smaltimento dei rifiuti entro 90 giorni, altrimenti sarebbe intervenuto d’ufficio e in danno il dipartimento capitolino Ciclo dei Rifiuti e Risanamento dell’Inquinamento.
Ma dopo il rogo di domenica evidentemente qualcosa non è andato per il verso giusto rispetto a tutti gli interventi disposti dal primo cittadino.
Inoltre, sarebbe stato portato all’attenzione del tavolo sia il fatto che nessun guardiaparco regionale avrebbe mai segnalato la presenza ventennale di questa discarica (di fatto ma non autorizzata), sia l’esistenza di altre discariche abusive nei terreni, fin qui mai interessati da incendi, delle vicine case Ater di via Campotosto.
Le indagini per l’incendio a Monte Mario
La procura di Roma ha aperto un’inchiesta anche sul maxi incendio di Monte Mario.
A coordinare il fascicolo sono il procuratore capo Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Giovanni Conzo.
Già mercoledì la procura ha effettuato un sopralluogo dove si sono sviluppate le fiamme, che hanno portato a evacuare in via precauzionale i residenti di sei palazzine.
Considerata l’ampiezza della zona interessata dal rogo e la velocità di diffusione delle fiamme al momento, non essendo ancora chiare le cause non è escluso il dolo.
Ma per formulare un’ipotesi precisa i pm di piazzale Clodio attendono una prima informativa dei vigili del fuoco e delle forze di polizia.
Da quanto è emerso finora gli inneschi sarebbero stati almeno tre.
(Articolo di Lorenzo Nicolini, pubblicato con questo titolo il 2 agosto 2024 sul sito online “Roma Today”)