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L’orsa KJ1, ritenuta responsabile dell‘aggressione a un 43enne francese avvenuta il 16 luglio a Naroncolo (Dro), è stata abbattuta.
Lo rende noto la Provincia autonoma di Trento in una nota: “Questa mattina (30 luglio, ndr) è stata data esecuzione al decreto firmato ieri dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che prevedeva il prelievo dell’esemplare di orso KJ1 tramite abbattimento“.
A uccidere l’animale è stata una squadra del Corpo forestale trentino, dopo averlo localizzato grazie al radiocollare nei boschi sopra Padaro di Arco.
L’abbattimento è arrivato a poche ore dal decreto ad hoc firmato dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti.
Aveva già emesso due ordinanze, ma erano state entrambe sospese dal Tar.
Così Fugatti le ha ritirate per firmare il decreto di abbattimento per l’orsa Kj1 con decorrenza praticamente immediata.
Una mossa criticata dalle associazioni animaliste, che hanno depositato istanza cautelare contro il terzo decreto.
L’orsa però è stata uccisa prima che si potesse discutere.
Pichetto Fratin: “Non è questa la soluzione“
Critico il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. “L’ho già detto al presidente Fugatti: la soppressione dei singoli orsi non è la soluzione del problema – dice il ministro -. Comprendo lo stato d’animo degli amministratori e della popolazione ma oggi viviamo gli effetti di un errore del passato, dovuto a un’incauta scelta di sfruttamento turistico dell’immagine dell’orso in Trentino compiuta 25 anni fa.
Certamente una via da percorrere è la sterilizzazione e ci stiamo lavorando con Ispra.
Sicuramente come ministro dell’Ambiente ribadisco con forza che la soppressione non può rappresentare la prima e unica soluzione da mettere in atto“.
L’uccisione dell’orsa Kj1 segnalata all’Ue
L’Enpa ha annunciato che segnalerà l’uccisione dell’orsa Kj1 all’Unione europea, “sottolineando come sia stata eseguita senza aver messo in campo prima alcuna misura di prevenzione o valutate le numerose alternative all’uccisione così come imporrebbe invece il Pacobace (Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno, ndr)”.
L’associazione animalista spiega che l’uccisione dell’esemplare è avvenuta “senza dare il tempo né al Tar, né alla giustizia e tanto meno alle associazioni di poter esaminare i documenti scientifici e le motivazioni“, e senza “valutare una traslocazione dell’orsa. L’uccisione di Kj1 è un danno per tutti noi perché, ricordiamolo, gli orsi sono animali particolarmente protetti e beni indisponibili dello Stato. È uno sfregio nei confronti dei cittadini italiani e della natura stessa, e i responsabili sono sotto gli occhi di tutti“.
La Lav annunciando l’intenzione di denunciare il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, per “uccisione non necessitata“.
Anche il Codacons annuncia un esposto alla magistratura locale in cui “si chiede di indagare sull’operato del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti.
Vogliamo capire se l’iter seguito dalla Provincia sia corretto, considerati i tempi strettissimi tra la firma del decreto e l’abbattimento dell’esemplare di orso, che non hanno consentito di impugnare il provvedimento sottraendolo al giudizio della magistratura, in violazione dell’articolo 24 della Costituzione“.
“KJ1 era pericolosa“
“KJ1 era un esemplare pericoloso, secondo la scala del Pacobace – si legge nella nota della Provincia autonoma di Trento – . Lo ha attestato anche Ispra, confermando la necessità di rimuovere l’orsa (classificata ad ‘alto rischio’) al più presto.
L’animale è risultato responsabile di almeno 7 interazioni con l’uomo.
L’ultima risale allo scorso 16 luglio, ai danni di un escursionista“.
Kj1 era stata catturata il 23 luglio scorso per poi essere rilasciata in natura.
In quell’occasione le era stato messo il radiocollare per monitorarne gli spostamenti.
Rispetto al 16 luglio, quando Kj1 aveva aggredito un turista francese di 43 anni, l’orsa si era spostata leggermente a ovest, nella zona di Tenno.
Il monitoraggio portato avanti tramite il radiocollare aveva permesso di individuare l’area dove l’orsa di muoveva.
“Fugatti crudele e arrogante“
“Con il decreto di abbattimento di KJ1, lungamente preparato ed eseguito in un batter d’occhio, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha dato prova di crudeltà, di arroganza e di impotenza“, scrive in una nota Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.
“È assurdo, crudele e inconcepibile.
Il ministro Pichetto ricordi di essere anche il ministro dell’ambiente e affronti la questione veramente con una consapevolezza: la provincia di Trento non riesce a gestire la ricchezza di cui è portatrice, quella stessa biodiversità che attrae i turisti, gli orsi che espone nei vessilli.
Oggi è morta mamma orsa, ma tutti gli orsi trentini sono in pericolo ormai“, commenta il vicepresidente della Camera Sergio Costa.
“Ora saremo più sicuri solo quando avremo ucciso tutti gli animali ‘fastidiosi’ in un mondo destinato a morire per mano degli umani. Che disgusto!“, scrive sui social Angelo Bonelli deputato di Avs e portavoce nazionale di Europa Verde.
“Basta animalismo da salotto“
Loda invece Fugatti per una “scelta sacrosanta e pienamente condivisa da tutte le persone di buon senso” Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d’Italia.
Secondo la parlamentare, che critica “l’animalismo da salotto e da centro storico“, quanto fatto “rischia di essere insufficiente rispetto al grado di pericolo e di allarme dovuto alla proliferazione dei Grandi carnivori pericolosi in Trentino.
Nulla di quel che si fa e si farà servirà purtroppo a riportare in vita Andrea Papi, la cui tragica fine ha rappresentato un terribile fallimento per la politica.
Ma occorre comunque perseguire molte più soppressioni di animali pericolosi per restituire tranquillità alle nostre valli e per tornare a rendere la montagna un luogo sicuro di pace e di benessere per il genere umano“.
(Articolo di N.P., pubblicato con questo titolo il 30 luglio 2024 sul sito online “Today Cronaca”)