I valori di diossina nell’aria dopo l’incendio all’Ecoimballaggi di Anzio sono alti, superiori ai parametri dell’Oms.
Dopo il rogo al civico 3 di via della Spadellata, nella provincia di Roma, Arpa ha installato un campionatore ad alto volume, strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, PCB e diossine, a poca distanza dall’area interessata dall’incendio.
Le fiamme hanno divorato i rifiuti stoccati nel parcheggio dell’azienda e i terreni limitrofi.
La colonna di fumo nero era visibile tra Anzio e Aprilia.
Le attività di monitoraggio sono ancora in corso, ma i primi risultati, dopo tre giorni dall’incendio, sono stati resi noti.
Il valore che viene registrato risulta essere di 16 pg/m3, un valore che supera di ben 53 volte i limiti nonostante non esiste un riferimento normativo in aria ambiente.
Secondo l’Oms, nel documento Air quality guidelines for Europe 2000, infatti, si stima la concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ovvero significano che l’incendio ha effettivamente generato diossina.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 18 luglio 2024 sul sito online “Roma Today”)