La regione Lazio a guida Rocca tira dritto per ampliare la cittadella giudiziaria nel pratone di via Teulada.
La scelta, recentemente ribadita sottoscrivendo un nuovo protocollo d’intesa con Roma Capitale e con il governo, non mette tutti d’accordo.
A livello cittadino e regionale si era segnalata la divergente presa di posizione di Alleanza Verdi e Sinistra e di Azione.
Ma non sono gli unici mal di pancia che, nelle ore successive alle firma del nuovo accordo, stanno emergendo.
Anche nel fronte del centrodestra, e più segnatamente in Fratelli d’Italia, c’è chi ha fatto sapere di essere contrario al progetto.
Il nuovo protocollo fissa tempi e procedure per costruire un nuovo edificio, destinato ad ospitare il personale del Tribunale.
Ma la sede individuata è “l’ultimo pratone di Prati”: quello che si trova alle pendici di Monte Mario.
Rampelli in difesa del pratone di via Teulada
“Nel rispetto di chi ha firmato il protocollo d’intesa, e senza negare le criticità della cittadella giudiziaria di piazzale Clodio, reputo inopportuna la costruzione di nuovi edifici nell’area protetta di Monte Mario, nel perimetro dei parchi di Roma Natura” aveva dichiarato nei giorni scorsi il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli.
Il leader dei “gabbiani”, oltre a ricordare l’interrogazione parlamentare che, sul tema, aveva depositato nel 2022, ha proposto una visione diversa, “nel rispetto di chi ha firmato il protocollo d’intesa e sena negare le criticità della cittadella giudiziaria”.
Cosa fare quindi?
“Prima di costruire nuove cubature cancellando i vincoli ambientali, eliminando o quasi un parco pubblico per i pochi bambini sopravvissuti del centro storico, occorre provare a cambiare destinazioni d’uso a edifici esistenti o sostituirli con nuovi, demolendo e ricostruendo” ha sottolineato l’onorevole Rampelli.
“L’Agenzia del Demanio sta realizzando un mega hub per gli archivi della Pubblica amministrazione, digitalizzandoli, un progetto che riusa e trasforma hangar militari abbandonati liberando le aree centrali.
Se queste nuove cubature devono ospitare anche gli archivi del Tribunale il problema è risolto”.
Di segno diverso erano state le considerazioni del numero uno in regione Lazio.
Il governatore Rocca, nel definire “l’attuale palazzo di giustizia uno dei più grandi obbrobri dell’architettura moderna” aveva dichiarato di riporre grande speranza nella nuova struttura “prevista nell’area del parco”.
Lo aveva fatto ricordando che ad oggi, piazzale Clodio, “vive una compressione enorme”.
Ed al tempo stesso aveva ribadito che il futuro palazzo avrebbe privilegiato “le zone già coperte, inclusi parcheggio e stazione di servizio”.
Un modo per ridurre il consumo di suolo che, però, non ha messo d’accordo tutto il centrodestra.
“Se l’esigenza di maggiori spazi fosse reale – aveva obiettato Fabio Rampelli, all’indomani delle dichiarazioni di Rocca – allora si abbia il coraggio di demolire e ricostruire razionalizzando, invece di peggiorare una situazione già precaria”.
La proposta alternativa di De Priamo
Rampelli non è l’unico a chiedere di non consumare altro suolo.
Né l’idea di riutilizzare “le caserme” di Prati, è stata l’unica alternativa suggerita.
Alla vigilia delle elezioni politiche, i comitati che difendono il pratone di via Teulada, avevano lanciato un appello ai vari candidati che volevano spendersi per salvaguardare l’area verde.
Tra questi c’era anche il senatore Andrea De Priamo, come Rampelli di Fratelli d’Italia e vicino alla corrente dei “gabbiani”.
Rispondendo ad un recente post che il consigliere municipale Renato Sartini (lista Gualtieri) aveva pubblicato per ricordare i politici interessati a difendere il pratone, De Priamo ha dichiarato: “L’appello che ho sottoscritto lo ri-sottoscriverei altre cento volte e continuo a lavorare per la difesa del parco”.
L’opzione sfumata del Mercato dei fiori
Al riguardo il senatore, in una nota firmata insieme al consigliere municipale Stefano Tozzi (FdI), aveva sottolineato che “noi riteniamo che sia utile valutare il Mercato dei fiori quale possibile sede della quarta palazzina del Tribunale”.
L’opzione “mercato dei fiori” era stata sottoscritta anche dalla senatrice Lavinia Mennuni, altra candidata che alla vigilia delle elezioni aveva firmato l’appello dei cittadini.
Il Campidoglio ha scelto un altro destino per l’edificio che, per decenni al Trionfale, ha ospitato gli operatori del settore florovivaistico.
Resta però la diversità di vedute per il destino di un’area verde, quella di via Teulada, su cui continuano a dividersi rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione ad ogni livello istituzionale.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 15 luglio 2024 sul sito online “Roma Today”)