“Urso illude i commercianti lisciandogli il pelo”.
Non usa tanti giri di parole il presidente della commissione commercio Andrea Alemanni sul rilascio delle autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico.
Il disegno di legge per rendere strutturali i dehors
Cos’avrebbe detto di sbagliato il ministro delle imprese del governo Meloni?
Il ministro aveva annunciato di esser al lavoro “all’interno del disegno di legge sulla concorrenza” ad un “provvedimento per rendere strutturali i tavolini all’aperto, i dehors” in modo da farne anche “un elemento di decoro urbano”.
Urso ha aggiunto che è in corso un confronto con le associazioni settoriali e ovviamente anche con l’Anci.
Ma si può fare davvero?
Perché a Roma, gli effetti del proliferare delle pedane durante l’emergenza Covid, sono ancora ampiamente visibili.
Le proteste dei comitati e dei semplici cittadini che abitano il centro storico, sono state reiterate nel tempo.
Perché la normativa emergenziale è stata derogata anno dopo anno dal governo nazionale.
D’altra parte, però, per i commercianti gli introiti derivati dalle somministrazioni all’aperto, rappresentano un’entrata importante e talvolta imprescindibile.
L’idea di renderli strutturali, quindi, risulta piuttosto divisiva.
Occorre capire se sia anche realizzabile.
Codacons pronta al ricorso
Tra i contrari all’iniziativa annunciata da Urso, si è schierato anche il Codacons.
Per l’associazione dei consumatori “il proposito di rendere i dehors strutturali occupando notevolmente il suolo pubblico è una condotta che, al contrario, risulta lesiva del decoro urbano”.
Pertanto “se il Ministro Urso adotterà provvedimenti per liberalizzare i dehors – ha annunciato il Codacons – presenteremo una denuncia alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti, chiedendo di indagare per il reato di danneggiamento e per la perdita di valore del patrimonio culturale delle città italiane”.
Chi deve decidere sul rilascio delle Osp
Oltre all’associazione, come premesso, ci sono anche rappresentanti della maggioranza capitolina che ritengono l’iniziativa del ministro a dir poco irrealizzabile.
“Sui tavolini quello che dice il ministro – ha spiegato Alemanni – non si può fare.
Perché sono i comuni che determinano le condizioni per il rilascio del suolo pubblico”.
“Al comune di Roma stiamo combattendo una battaglia per la messa a norma di tutte le concessioni d suolo pubblico ed entro l’anno arriveremo alla redazione di un nuovo regolamento per l’occupazione di suolo pubblico insieme ad un nuovo regolamento delle somministrazioni” ha dichiarato il presidente della commissione commercio.
L’ultima volta che il Campidoglio ha provato a redigere il regolamento, si è dovuto scontrare contro l’iniziativa del senatore Andrea De Priamo che, presentando un emendamento al DDL Concorrenza, è riuscito a far prorogare la deroga emergenziale sull’occupazione di suolo pubblico.
“Ma un conto è una proroga dello Stato, altro conto –ha chiarito Alemanni – è arrivare ad una norma nazionale, come dice Urso.
Questa, di certo, non si può fare”.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 25 maggio 2024 sul sito online “Roma Today”)